LA CONTRADA DI PORTA BERNARDA HA VINTO IL PALIO DEL 28 MAGGIO 1989

Speciale/Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Lunedì 29 Maggio 1989. Pagina 31
Con i colori di Porta Bernarda vince il Palio di Fucecchio

IL TRIONFO DI «RE» ACETO

FUCECCHIO - Aceto, il «Re» del Palio di Siena è stato incoronato di rossonero. Fuori causa nel MCMLXXXVIII (1988) per un incidente in una falsa partenza, stavolta ha centrato l'obiettivo, sempre per Porta Bernarda, con il cavallo Stakis.
Il suo più temibile avversario, Tistarelli per Torre, è rimasto al centro; Cittino per Massarella non l'ha impensierito piè di tanto pur standogli alle spalle e al terzo posto è finito il sorprendente Gigliottino per San Pierino, vera rivelazione di questa 9ª edizione del Palio delle contrade. Quindi sono arrivate Sant'Andrea con Legno e, staccate, Torre e Borgonovo con Foglia il cui cavallo, infortunato in batteria, non è stato all'altezza dei colori biancorossi (tre vittorie). Vediamo come si è arrivati alla finale.
La prima batteria, dopo una falsa partenza in cui al via del mossiere Andrea Paoli sono andati a gambe levate i cavalli e i fantini di Torre, Ferruzza e Porta Raimonda, ha visto primeggiare Torre e San Pierino. Porta Raimonda, partita con il cavallo che aveva tra le i gambe il canapo, ha insidiato San Pierino, ma non ce l'ha fatta a riprenderlo anche per qualche scorrettezza. Ed è stata la prima sorpresa. Nella seconda batteria ha vinto Aceto davanti a Sant'Andrea, mentre la Querciola con Pes finiva al terzo posto. In questa batteria contro una staccionata si rompeva una gamba il cavallo di Cappiano, che veniva poi abbattutto lontano dalla folla con un'iniezione, mentre il fantino Mimmo Gerosa veniva ricoverato in osservazione all'ospedale di Fucecchio. Nella terza il cavallo di Samo non voleva stare tra i canapi: hanno avuto buon gioco Massarella e Borgonovo, mentre c'è stata l'eliminazone di Bastiano per Botteghe e dello stesso Samo. Lunga fino alla noia la finale a sei. E il comitato organizzatore dovrebbe rivedere la figura del mossiere, perchè quando chiamava i fantinì alla partenza non sapeva imporsi al punto che questi facevano a piedi il giro della pista. Insomma, si è fatto buio per vedere Aceto vincere.
Per l'emozione della vittoria il presidente di Porta Raimonda (Porta Bernarda n.d.l.) Giuseppe Bertoncini non riusciva a parlare. Invece Giorgio Borgherini estemava a tutti: «E' la gioia più grande della mia vita». Aceto, un attimo prima di esser portato in trionfo: «Credevo fosse più difficile vincere a Fucecchio; quando sono partito in testa ho sentito che era fatta».

Luciano Gianfranceschi


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Fucecchio lì, Lunedì 29 Maggio 1989. Pagina 32
E il corteggio storico ha di nuovo ottenuto migliaia di spettatori

FUCECCHIO - Per la prima volta ad assistere al corteggio storico si sono sentiti voci e commenti stranieri. Non fucecchiesi rientrati dall'estero, ma turisti d'oltrefrontiera che non lesinavano «ooh» di meraviglia al passaggio dei contradaioli in costume. E così a migliaia (non più di quelli dell'anno scorso) hanno assistito alla sfilata delle contrade che al mattino fa da prologo al Palio. Le contrade hanno ispirato la loro sfilata anche a temi e problemi dei giorni nostri. Torre: salviamo le Cerbaie, ieri minacciate dallo sfruttamento del legname per le navi galere pisane; oggi dall'incuria. Botteghe e Querciola: ricordiamoci com'era e cos'era il Padule per la caccia e per la pesca. San Pierino: l'Arno era fonte di vita e di lavoro. Ferruzza: il popolo deve far festa, anche se l'ingegno di Leonardo Da Vinci e al servizio di Cosimo I de' Medici (Firenze avrà più pesce ma i contradaioli fucecchiesi una palude malsana). Massarella: un drappo nero sulle insegne, lutto per la perdita della scuola in questo 1989. Riflessioni vecchie e nuove sempre valide, come corsi e ricorsi. Ha aperto Borgonovo, campione uscente, con i tre «cenci» vinti e la novità dei giovani musici con tamburini e chiarine. Uno dei cavalli di Torre, lungo la salita di via La Marmora non ce l'ha fatta e ha rallentato la sfilata. Bella, pur con un che di già visto, Sant'Andrea; eccezionale Porta Bernarda nonostante che nelle vie della rivale Porta Raimonda sia stata accolta da una salva di fischi poi tramutatasi in applausi meritati. Gran colpo d'occhio, come sempre, ma con certi punti (un po' boccacceschi) discutibili, per il corteo sul vino e il fiorino di Porta Raimonda. Sobria Cappiano nel suo imbiancare l'aria con la farina, decisamente migliorata Samo nella coreografica portantina papale. In coda al corteo il labaro dei donatori di sangue Fratres che con il comitato organizzano il Palio, il gonfalone del Comune e il «cencio» dipinto dal pittore Giulio Greco . Valutabile in 15mila persone gli spettatori che hanno fatto ala al passaggio del corteo, un numero certamente superiore a quello del pomeriggio quando, essendo a pagamento l'ingresso per assistere alla corsa dei purosangue, la tribuna a sedere era per due terzi vuota.

Luciano Gianfranceschi


Palio di Fucecchio - LA NAZIONE
Fucecchio lì, Lunedì 29 Maggio 1989.
Il «Cencio» edizione '89 è andato ad Aceto in sella al veloce Stalkis

DRAMMI E GIOIE NEL TRIONFO DELLA BERNARDA

In una batteria si è azzoppato il cavallo di Cappiano, abbattuto poco dopo. Qualche scaramuccia fra contradaioli

Servizio di
Giulio Panzani

FUCECCHIO - Uno sfolgorante Aceto con i ; colori rossoneri della Bernarda ha tagliato per primo il traguardo in un Palio senza precedenti per spirito agonistico e con almeno ventimila persone assiepate lungo la pista perfetta, quest'anno, per fondo, staccionata e strutture per il pubblico. Un Palio difficile, semmai, perchè segnato da altri dolorosi incidenti e prolungatosi fin quasi alle 21 con il rischio di applicazione da parte del comitato organizzatore del famoso articolo 13 che ammette un numero limitato di «mosse al canapo», al fine di concludere prima di notte la manifestazione. Sono state le false partenze, infatti a prolungare gli orari previsti che comunque a detta di molti appaiono di per se stessi eccessivi: i primi contradaioli e con loro i turisti intervenuti anche con il raduno Inaternazionale dei camper ed i pullman di diverse agenzie di viaggio avevano preso posto fin dalle 13, in attesa, sotto un sole cocente, delle tre batterie di qualificazione e quindi della finale che avrebbe portato ad aggiudicare il «cencio» dipinto da Giulio Greco .
Aceto, dicevamo, appariva in forma eccezionale, nonostante che i pronostici ufficiali non lo dessero favorito. Forte anche il cavallo Stalkys, un castrone baio di quasi dieci anni, che, come ha poi detto Domenico Di Paola, un tecnico di scuderia, ha dimostrato che non valgono tanto il nome o il prezzo, quanto l'esperienza del circuito e l'abilità del fantino. Andrea De Gortes, comunque, non correva confrontandosi con mezze cartucce, a Fucecchio, ieri, si erano dati appuntamento i migliori di Siena, in pista infatti la Bernarda è stata tallonata da Massarella, con il fantino Cossu, da San Pierino, con Gigliotti, e da Sant'Andrea, 1a contrada storica già vincitrice del 1987, rappresentata da Legno. Non facili in ogni modo neppure le prime batterie dove la favorita Raimonda con il campione Imprendidur (Imprenditor n.d.l.) è stata di fatto penalizzata, assteme alla Ferruzza, da una sfortunata serie di circostanze: alla «mossa» per un'imprevedibile fatalità che qualcuno ha voluto attribuire, pur senza alcuna prova concreta ad imperizia del mossiere i cavalli hanno trovato il canapo alzato e tre su quattro hanno disarcionato i rispettivi cavalieri (fantini n.d.l.) fuggendo per la breve salita che porta all'ingresso posteriore del campo. Impedimenti al canape anche in un'altra mossa della stessa batteria si sono riflessi negativamente sui partenti pur senza nulla togliere alle qualità e capacità di Torre, giunta prima al traguardo, e di San Pierino. E problemi ancora alla seconda corsa con la caduta di Cappiano rimasto fuori gara e il cui cavallo Volo, come spieghiamo in un'altra parte del giornale, è stato abbattuto per la grave frattura esposta di una zampa.
Anche la terza, infine, si è svolta non senza sfortuna nonostante Massarella e Borgonovo siano giunte meritatamente in finale: ilcavallo di quest'ultimi ha leggermente urtato un garretto provocandosi una lacerazione subito curata dai veterinari Viti e Coccoli. Imponente il servizio d'ordine dei carabinieri che hanno scongiurato sconfinamenti e invasioni di pista. pur minacciate più volte dai contradaioli. Ordine d'arrivo: Bernarda con Aceto, Massarella con Cossu, San Pierino con Gigliotti, Sant'Andrea con Legno.


Palio di Fucecchio - LA NAZIONE
Fucecchio lì, Lunedì 29 Maggio 1989.

PER LE CONTRADE UNA SFILATA MOLTO APPLAUDITA

In mattinata per le vie del centro si è snodato il corteo storico, immagini di un glorioso passato

Servizio di
Paolo Briganti

FUCECCHIO - Un tempo decisamente favrevole ha premiato lo sforzo non indifferente delle dodici contrade del Palio «Città di Fucecchio», che hanno migliorato ed, in parte, rinnovato, secondo le tradizioni storiche di riferimento, i costumi degli oltre 1.200 figuranti, cento per ogni contrada e le relative coreografie. Il corteo, fra due ali di folla, disposta lungo tutto il percorso, salutato da continui applausi, è partito alle 9,30 da piazzale «Aldo Moro», percorrendo via Roma, via Sauro, corso Matteotti, via Lamarmora, piazza Niccolini, Borgo Valori, piazza Vittorio Veneto, via San Giovanni, via Castruccio, via Ferruzza Nuova, viale Bruno Buozzi, concludendosi, verso mezzogiorno, in piazza XX Settembre.
Fin dalle primissime ore dél mattino numerose persone avevano già preso posto nei punti migliori per garantirsi una perfetta panoramica sui quadri allestiti dalle contrade. La sfilata è stata aperta dalla contrada Borgonovo (bianco-rosso), vincitrice dell'edizione 1988, sono seguite le contrade Torre (bianco-celeste); Sant'Andrea (rosso-verde); Massarella (azzurro-rosa); Porta Raimonda (azzurro-giallo); Cappiano (azzurr-verde); Samo (rosso-azzurro); Botteghe (giallo-viola); Ferruzza (bianco-nero) e Querciola (verde-arancio). Quindi, in finale, un gruppo, in costume d'epoca, che ha fatto da cornice al Gonfalone Municipale, al Labaro dei donatori di sangue «Fratres» ed al, così detto «cencio» del Palio. Sono state mirabilmente rievocate alcune fasi importanti della storia fucecchiese dal 1200 in poi, con illustrazioni e scenografie degne della migliore regia e rappresentazioni di arti e mestieri del tempo. Il tutto in una cornice spettacolare dove attori ed allegorie hanno entusiasmato la folla per la spontaneità e la perfezione dell'insieme. Le decine di migliaia di spettatori, fra' cui molti provenienti da diversè località ed, anche, dall'estero, convogliati, per l'occasione, nella cittadina dalle agenzie turistiche, sono stati colpiti dall'imponenza e dalla ricchezza dei costumi e dalle interpretazioni ideali dei figuranti che hanno permesso al fruitore delle immagini di fare un balzo indietro nel tempo, immedesimandosi nel quadro storico rappresentato. Obbiettivamente tutti hanno meritato i massimi voti per essere riusciti, così bene, ad esprimere il folklore e la storia di questa cittadina, esistente, come borgo, già nel decimo secolo, con una fantasmagoria di costumi, colori, attrezzi, carri e quadrupedi davvero eccezionale e, forse, unica, a livello nazionale, nel suo genere. Da rilevare, anche, l'armonia, senza soluzione di continuità, offerta dalla sfilata nel contesto del periodo antico scelto da ogni contrada e la conferma dell'ottima qualità delle scene teatrali espresse da ogni contrada.