LA CONTRADA DELLE BOTTEGHE HA VINTO IL PALIO DEL 27 MAGGIO 1990

Speciale/Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
La Contrada vincitrice di tre edizioni

BORGONOVO IN FERMENTO, E' LA JUVENTUS DEL PALIO

Il sodalizio biancorosso si presenta alla grande corsa con molto ottimismo. Anche Querciola nutre ambizioni «Temiamo solo noi stessi»

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO - Pubblico scarso, martedì sera all'Excelsior, alla commedia in vernacolo che, nell'ambito della Settimana del Donatore di Sangue Fratres, prelude al Palio. Che davvero la manifestazione delle contrade si bruci nella corsa dei purosangue? Il costo del biglietto è passato a 10 mila lire per gli adulti 6 mila i ridotti. Ma la presenza dei più noti fantini di Siena val bene la spesa. «Il, primo Palio vero, considerando che il primo potrebbe essere quello, numero zero, l'abbiamo vinto noi nel 1982», dicono Gino Colibazzi e Marino Ceccarini, responsabili della contrada Querciola. Al di là della battuta, va da sè che anche una piccola contrada, non una contrada piccola, può vincere la corsa. «Conta il cavallo, che al via, deve saper prendere la testa - continua Ceccarini - chi parte bene, avanti agli altri, ipoteca la vittoria. Per questo abbiamo per cavallo Pinteus (Pitheos n.d.s.), sicuramente il più veloce, in assoluto».
Il fantino sarà Pes? «Lo abbiamo confermato, anche se l'anno scorso non indovinò il cavallo. L'esperienza inisegna, e lui ha la nostra fiducia».
Chi sono gli addetti al fantino? «Noi due, - risponde Colibazzi - Stefano Capodarca, Roberto Ferradini, Giuliano Costa. A Pes comunque abbiamo dato carta bianca nell'orientarsi sull'animale».
Si dice che Piteus disarcioni i fantini? «Ha disarcionato Bastiano e Cianchino, ma Pes non sè mai fatto scaricare. L'affiatamento è a posto, non ci sono».
Chi tenete d'occhio? «Sarà meglio che gli altri tengano d'occhio noi. Comunque i favoriti si contano sulle dite di una mano: Aceto, Bastiano e Sant'Andrea perchè il cavallo va forte».
E la sfilata? «Ci pensano Sergio Bologni, Riccardo, Luciano e Stefano Frediani, Luca Allegri, Andrea Montabelli e Romolo Boni. Siamo nel 1400-1550 quando il Padule, giè bonificato Viene riportato a lago, e la gente protesta perchè insalubre. Contestazione, quindi, a Cosimo de' Medici. In testa le nostre insegne e il Palio vinto. Speriamo al mattino di andare a Fucecchio con un cencio e la sera tornare con due», concludono Ceccarini e Colibazzi, convinti.

Borgonovo è chiamata la Juventus del Palio. Perché ha vinto più di tutti (3 volte e,1 vittoria revocata) ma anche per lo stile: mai una dichiarazione provocatoria, o un'affermazione arrogante verso altre contrade. «Confermiamo il fantino, Foglia», dice il presidente Beppe Billeri con naturalezza, e poi aggiunge: «Al cavallo ci pensa lui, e della sua scuderia. Siamo sempre andati in finale, questo è un altro nostro motivo di vanto».
La contrada biancorossa si è rinnovata nel consiglio: vicepresidente e cassiere è Giovanni Maltinti, segretaria Vania Bimibi, Il rappresentante presso il comitato è Leone Montanelli, mentre alla sfilata pensa Maria Lotti e agli addobbi Luigi Valori. Altri responsabili, in questi giorni indaffarati, sono Loriano Campinoti e Claudio Nieri. Una rappresentanza di tamburini, in costume, ha prestato servizio alla festa degli handicappati che fanno sport, indetta Panathlon a Villa Rospigliosi. «Il tema della sfilata 1990 - spiega Maria Lotti - sarà un'incontro con fuggiaschi guelfi dopo la battaglia di Montespertoli. Ci saranno anche molti giovani a dare entusiasmo oltre a personaggi austeri».
Foglia, fantino sardo di poche parole, è l'ideale per la contrada: se i biancorossi parlano poco, a lui è un problema tirar fuori di bocca poche parole: «Non ha paura di nessuno, rispetta tutti - aggiunge Billeri - vuole vincere il Palio. Ha già provato un cavallo, ma prima di domenica ne proverà un altro. La scelta comunque l'ha già fatta, anche se è un perfezionista: e non lascia nulla al caso. Un pronostico è impossibile, tutti hanno la possibilità di vincere: a noi va bene il ruolo di guastafeste». La formula giusta insomma è stare zitti, e buoni, non farsi il sangue amaro, inutilmente, guardare al traguardo con ostinatezza.

Speciale Palio/I protagonisti della «grande corsa» - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
La Contrada della Ferruzza si presenta con un nuovo slancio

CACCIA AL BIS, DIECI ANNI DOPO

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO - C'era una volta il Palio. Sembra ieri, dieci anni fa. E vinse Ferruzza, gemellando l'annata dei colori bianconeri. Quest'anno la contrada si ripresenta con rinnovato slancio. «Abbiamo dei giovani meravigliosi, sono loro a spronarci», (dice il presidente Giovanni Mori. Ma anche il vice Rolando Puccioni e Riccardo Frediani sono di quelli che non vogliono restare indietro.
Il fantino è giovane, ma emergente: Franco Casu, detto «Spirito» secondo la moda dei soprannomi. Lo assistono, per la scelta del cavallo, il presidente stesso e Valerio Palavisini. Le prime prove hanno mostrato un animale velocissimo ma irrequieto. «Se trova l'affiatamento giusto, in questa settimana - dice Puccioni, portavoce della contrada - si può puntare al bis. Non credo alle grandi favorite, i cui nomi sono sulla bocca di tutti. C'è una contrada outsider, che ha già vinto, accreditata più delle due grandi rivali». Traducendo, è parso di capire, meglio la Querciola che Porta Raimonda e Porta Bernarda. A meno che non alluda a Sant'Andrea. «Noi pensiamo per noi, non abbiamo amici e, spero, nemmeno nemici. L'idea di fare il bis nel Palio del decennale ci sollecita parecchio. Il tifo non ci manca. Il resto può farlo l'abbinamento in batteria, il sorteggio se nella prima o nell'ultima corsa».
Come da tradizione. la contrada bianconera non trascura nemmeno la sfilata storica. Gli addetti sono Silvia Masini, Mauro Taviani e Romano Morciani. Agli addobbi invece si dedicano Riccardo Costantini, Renato Tacchi e Ascanio Matteucci. «Per la sfilata è stata chiesta la collaborazione dello scenografo Nevio Genovesi - continua Puccioni - lo stesso che ha portato i nostri figuranti al teatro Verdi di Montecatini Terme per la rappresentazione della 'Tosca'. Così la sede di via Galileo si è trasformata in un laboratorio con sarte, falegnami, calzolai, fabbri, tutti presi dall'impegno di ben figurare». A differenza di altre contrade, gelose del tema, la Ferruzza annuncia che la sfilata avrà una novità assoluta: anzichè la solita mostra di costumi e piccoli artigiani, verranno proposti due quadri dedicati all'imperatore Federico II in Toscana. «Nel primo quadro il popolo contesta con ogni mezzo l'arrivo dell'imperatore - spiega Mori - nel secondo quadro gli animi si placano, vista la benevolenza di Federico II verso il popolo e viene offerta una serata di svaghi e allegria a corte».

Speciale/Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
Alla Torre sperano nella vittoria di un giovane out-sider

«I BIG SI SIENA NON SONO TUTTO»

FUCECCHIO - Nelle frazioni il Palio è un poegrave; «ghiaccio». Mancando la rivalità ravvicinata tra Porta Bernarda e Porta Raimonda, la supremazia di Borgonovo e il contro-tutti e tutto di Sant'Andrea, si fanno sulla disfida tra le contrade altre considerazioni.
«Vale la pena di spendere 100 milioni per vincere la corsa, a pro dei fantini di Siena? Circolano voci su cifre che, se vere, fanno pensare che siamo ammattiti. Il sistema di corsa dei fantini senesi non può andare bene al pubblico fucecchiese e delle frazioni, dove le tradizioni sono diverse. «Abbiamo ragazzi in gamba, capaci di indossare i colori della contrada e di gareggiare per vincere». È lo sfogo di Wilder Pellegrini, presidente biancoazzurro.
All'obiezione che sono i fantini di Siena, correndo a pelo, a far grande il Palio fucecchiese, lui ribatte deciso: «È stato ripetuto che senza nomi di grandi fantini il Palio di Fucecchio non sarebbe diventato grande. A me sembra che il Palio si stia ridimensionando anche con i fantini big». Resta la soddisfazione che il fantino annunciato, Claudio Naldi, domenica ha vinto il Palio a Bientina. E che quest'anno la scelta del cavallo è affidata a Oscar Zari. «Forse la vittoria di un out-sider, al di là di tanti giochi già fatti - continua Wilder - ridarebbe slancio alla manifestazione. Si sente dire di una contrada che da sei mesi va cercando alleati e compiacenti. Ma allora, che soddisfazione c'è?».
L'attenzione delle contrade di frazione si sposta spesso sulla sfilata: è il caso di Cappiano in passato, di Torre anche quest'anno. «Il ridimensionamento del corteo storico - continua l'esponente di Torre - va a vantaggio della qualità. Quindi soltanto chi lavora seriamente rimarrà pago e darà un contributo notevole al Palio. Il resto è esibizione». Wilder esemplifica che ci sono costumi che costano moltissimo, non fosse altro per le ricerche di stile (acconciature, calzature, bigiotteria): altrimenti il barocco, difficile, costoso e «pesante» potrebbe sconfinare nel cattivo gusto. «Questo per dare modo al Palio nato con 12 contrade, di non perderne altre; altrimenti sarebbe la fine». C'è stata un edizione in cui Torre non ha partecipato. Poi, pur non risparmiando critiche costruttive, ha sempre prevalso la volontà di esserci. Sono vicini a Wilder. nell'edizione 1990, Giovanna Corsagni per la musica barocca, Giampaolo Asti per le scarpe, Marcello Corsagni, Elmo Morini, Alida, Deborah e altri.

Speciale/Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
Disputa tra Borgonovo e Sant'Andrea

IL CONFINE CONTESO

FUCECCHIO - Sconvolta la geografia delle contrade. Viale Bruno Buozzi, dirittura d'arrivo del corteo storico del mattino era sempre stato imbandierato dal lato dello stadio da Borgonovo e dal lato del colle (Piscondola) da Sant'Andrea. Ora le bandiere sono tutte bianco-rosse, a parte qualcuna per valore affettivo di chi dopo dieci anni, non sa più quale sia la propria identità. È una storia buffa. Sant'Andrea rivendicò il confine nei confronti di tre pali della luce in via Sottovalle, da sempre di Porta Raimonda. La disputa ha portato a rivedere i confini, cartina alla mano: non è facile vedere la differenza, che è di 3-5 metri: ma una volta fatti gli accertamenti, è saltato fuori che non solo Sant'Andrea non aveva da rivendicare niente nei confronti dei pali delle luce di Porta Raimonda, ma occupava un fronte, fatto di negozzi e di case, e dunque di contradaioli di Borgonovo.

Speciale Palio/I protagonisti del Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
Il presidente della contrada Massarella fa gli scongiuri

«NOI FAVORITI? PER CARITA', MA SE NON VINCO MI ARRABBIO»

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO - Se vincere il Palio delle Contrade dipendesse soltanto dalla bravura del fantino e dalla velocità del cavallo, la favorita d'obbligo sarebbe Massarella. Lo diciamo al presidente Cesare Oliva, il quale per tutta risposta fa segni strani, che devono essere scongiuri. Quindi, niente affatto sorpreso, replica: «Il fantino Tonino, detto Cittino, e il cavallo 'Scheggia' sono dei vincenti e stanno imponendosi in tutti i palii come nel retenti corsi a Socci e a Pian delle Fornaci. Ma per vincere la gara di Fucecchio questo non basta».
Che cosa occorre in più?
«L'astuzia. Mi spiego con un esempio: nel Palio 1986 noi rosa-azzurro avevamo un cavallo imbattibile, sicuro vincente come si dice in gergo. All'ultimo momento qualcuno riuscì a far 'fresare' la pista per renderla più pesante. E non arrivammo nemmeno in finale! Ecco un'astuzia a tavolino, senza contare quelle nella ex Cava d'Andrea».
Di chi si è avvalso per l'impegnativa scelta del fantino e del cavallo?
«Soltanto degli esperti di contrada. Che sono Bruno Baronti detto il Mangino Canottiera, Franco Carli (Saggio), con la collaborazione di Ivo Cucini (Omino), Paolo Cardini (Maino), Etrusco Matteoni (Bucheri), Carmelo Seganeide (Ciccino), Mario Talini (Marione), Andrea Valori (Calamandrei), Leopoldo Tacchi (Leopardo), Piero Bellandi (Caparra il Garofano). I soprannomi denotano l'affiatamento tra i contradaioli, i sacrifici di tutto l'anno. Aspettiamo di essere ripagati dalla vittoria».
La scelta del mossiere Corbelli?
«È adatto al Palio di Fucecchio, sia per perizia che per spettacolarità. L'onestà è fuori dubbio, chi la mette in discussione cade nel ridicolo. Speriamo che sia in forma, dopo la recente operazione all'appendicite cui è stato sottoposto».
Il presidente di un'altra contrada favorita, Giampiero Masini di Porta Raimonda, è suo cognato. Il Palio resterà in famiglia, comunque? «Personalmente, ho scommesso con lui che il mio rione si piazza meglio del suo. Anche se non ci basta: vogliamo arrivare primi in assoluto».
E per la sfilata, cosa propone Massarella?
«La responsabilità artistica è, come tutti gli anni, della stilista Eda Bagneschi, coadiuvata da Patrizia Bandini, Mirella Giuggiolini, Graziella Talini, Lia Matteoni, Anna Guidi, Cristina Cartura, Alessandra Talini: tutte donne del posto».
Il tema?
«Il meglio dei primi 10 anni, con i quadri più significativi del passato. E una sorpresa piuttosto grossa, che speriamo venga apprezzata».

Speciale Palio/I protagonisti del Palio di Fucecchio - IL TIRRENO
Fucecchio lì, Maggio 1990.
Marco Puccinelli è il coreografo che ha curato il "look"

SAMO, UN OCCHIO ALLA GARA E UNO AL COSTUME D'EPOCA

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO «Cominceremo bene la mattina, con una bella sfilata», dice Luciano Baldini, presidente di Samo. Lo scorso anno un periodico locale decretò Di Crescenzo , Papa sulla portantina, il personaggio storico più azzeccato. «E la sfilata 1990 si rifarà al fior fiore di quanto visto, compreso le macchine da guerra funzionanti, come la catapulta e l'ariete», aggiunge Marco Puccinelli, responsabile coreografico della sfilata. Ha rimesso insieme quadri, ha snellito e rinnovato certe figure. Da quando collabora con la contrada rosso-blu, Samo ha fatto un salto di qualità. «Sono stati curati anche i dettagli, da molti trascurati - precisa - II corteo storico va visto con attenzione perchè ha le radici della cultura di Fucecchio, corsa compresa». La manifestazione si richiama infatti al Palio della lancia, manifestazione medievale di bravura. Ormai la corsa dei purosangue, nel pomeriggio, ha sopravanzato tutto: quasi che conti soltanto la vittoria. Tanto che Samo, fino all'ultimo, non ha scoperto le carte sul nome del fantino e del cavallo. «Ma non abbiamo niente da nascondere - aggiunge Baldini - volevamo comportarci diversamente da chi ingaggia il fantino un anno avanti. Il cavallo è Libera, sicuramente uno dei migliori che domenica gareggeranno nella pista del Palio. Proverà domani mattina presto: è in gran forma Corre su un percorso analogo, ma bisognerà fargli provare il tracciato vero e proprio».
E il fantino? «È Massimino, un sardo, che ha una scuderia a disposizione per la scelta dei cavalli. Ma non ha avuto dubbi nello scegliere Libera. È già qui con noi, per ambientarsi. Con una strategia, perchè il nostro cavallo è veloce ma i favoriti restano altri. Bisognerà giocare la carta della sorpresa, muoversi d'azzardo». Samo arrivò 2° alla prima edizione del Palio, 3° nell'85 e 5° nell'87. Lo scorso anno invece il cavallo non voleva stare tra i canapi e non arrivò nemmeno in finale. «L'esperienza è servita - assicura Baldini - e quest'annno la metteremo a frutto. Massimino sa il fatto suo, sia per la preparazione che per la galoppata vincente».
Nel consiglio di contrada, i più attivi sono il vice presidente Moreno Bulleri e i dirigenti Sergio e Simone Billi, Alessandro e Fabrizio Bettarini, Elena Frediani, Rossano Cei, Roberto Iacopi, Massimo Marabotti, Danilo Mattonai, Metello Moschini, Emilio Bulleri, Piero Parentini, Bruno e Maurizio Boldrini. La contrada sta cercando una sede, che diventerebbe indispensabile per custodire il palio vinto: il '90 come momento di aggregazione.

IL TIRRENO - Cronaca della Provincia
Fucecchio lì, Lunedì 28 Maggio 1990. Pagina 28
Bufera su Pomponia conquista il 10° Palio di Fucecchio

Botteghe ottiene il bis

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO - Tra i due litiganti, come tra i sei litiganti chi gode è Botteghe. Edo Cioni, presidente giallo-viola, riferendosi a Bastiano e ad Aceto i grandi favoriti. E il sorteggio li ha messi insieme più San Pierino, nella prima batteria del Palio del decennale. Ma è stato con questa prima manche che, in una giornata in cui non ci sono stati incidenti di cavalli, sono cominciati i tafferugli tra i presenti: prima tra coloro che da Siena sono al seguito di Aceto (Porta Bernarda) e Bazzino (San Pierino), e infine tra i contradaioli di opposte fazioni. A farne le spese è stata Carla Ferri, del comitato organizzatore, ferita da un sasso alla «regione cervicale con contusione e stato di shok», soccorsa dal dottor Massimo Cecconi e trasporta all'ospedale con un ambulanza. Il finale ha guastato la festa ai tifosi giallo-viola ed ha amareggiato le migliaia di presenti. Ma veniamo alla cronaca della corsa.
Il sorteggio della prima batteria mette di fronte le due grandi rivali, Porta Bernarda con Aceto e Porta Raimonda con Bastiano, sulla carta favorite nei confronti di Bufera che debutta con Botteghe e Bazzino al via con San Pierino. Prende la testa Bastiano e fa corsa a sè. Alle sue spalle se la vedono, prima spronando i cavalli e poi con scorrettezze, Bazzino e Aceto. Botteghe ne approfitta per conquistare il terzo posto, dietro a San Pierino e prima di Porta Bernarda. Ma le scorrettezze non passano inosservate ai giudici e, come spiega uno di loro (Massimo Ferrandi). San Pierino viene retrocesso all'ultimo posto. l'ordine d'arrivo scala e così Botteghe va in finale ripescata , ponendo le premesse per il successo. Le scorrettezze prima e la decisione dei giudici dopo infiammano i tifosi di Porta Bernarda e di San Pierino. E i senesi dei due fantini vengono alle mani, ma anche alcuni contradaioli sampierinesi ne fanno le spese. «Abbiamo ricevuto punti in faccia», dicono Damasco Gozzi e il presidente Piero Poli.
Più liscia, fortunatamente, la seconda batteria: vince Sant'Andrea, come da previsioni, e Massarella senza forzare si qualifica davanti a Cappiano e a Torre che proprio non vanno. Anche qui quattro fantini di spicco: Legno e Cittino qualificati, Bonito e Naldi eliminati.
Svelta anche la terza batteria: colpo di scena, in negativo, per Querciola che con Pes e Pieteus (Pitheos n.d.l.), arriva terza ed è eliminata, come pure Spirito per Ferruzza, che non entra mai in corsa. Primo è Foglia per Borgonovo, davanti all'inaspettato Samo che all'ultimo momento ha cambiato fantino e ha schierato Pollicino. Finale a sei, alle sette della sera. Al mossiere Corbelli ci vuole una gran pazienza per sistemare cavalli e fantini, tutti del Palio di Siena.
Schizza via Bufera su Pomponia, sorprendendo tutti. Foglia con Hot King si lancia all'inseguimento, così come Cittino su Tiziana d'Ercole per Massarella. Colti di sorpresa e mai in corsa Sant'Andrea e Samo, che si classificano nell'ordine.
Si è la finale di due anni fa con Botteghe in testa (ma allora c'era Bastiano) e Foglia all'inseguimento: però stavolta non c'è stato niente da fare e la contrada di frazione ha vinto, bissando il successo del 1985 (Vinto? beh, si fa per dire... n.d.s.). «Il Palio si vince con il cuore, non solo con i soldi», dice Edo Cioni, portato in trionfo mentre il fantino Dario Colagè, detto Bufera, veniva letteralmente spogliato e avvolto in un'enorme bandiera giallo-viola.
C'è da riferire di un altro incidente avvenuto la mattina, al termine della sfilata. Luca Allegri, 23 anni, abitante a Fucecchio in via Sottovalle, è stato scalciato da un cavallo della Querciola e ha avuto un forte trauma cranico e lesioni alla fronte e al mento. Il giovane si era femato a guardare i contradaioli che stavano caricando il cavallo sul camion per portarlo alla stalla. Improvvisamente l'animale, forse disturbato dalla gran confusione di gente, si è imbizzarrito e ha scalciato chi era nei paraggi. E tra questi c'era Allegri che è stato messo ko. Trasportato dalla Pubblica Assistenza di Fucecchio, è stato medicato e poi trasferito al Lotti di Pontedera per una visita specialistica.

IL TIRRENO - Cronaca della Provincia
Fucecchio lì, Lunedì 28 Maggio 1990. Pagina 29

Il fascino della sfilata

Servizio di
Luciano Gianfranceschi


FUCECCHIO - Giornata di sole, mitigata dal vento, l'ideale per le migliaia e migliaia di persone che lungo tutto il percorso hanno seguito, ieri mattina, il corteggio storico delle 12 contrade, qualcosa come 1.200 figuranti.
Per prima ha sfilato la vincitrice del 1989, come da regolamento, Porta Bernarda . Bei costumi, come sempre. La fantesca aveva in braccio un bambino di pochi mesi: dettaglio ai quadri storici attorno alla figura di ser Bernardo Simonetti.
Querciola ha aperto con i cavalli e il presidente Gino Colibazzi in sella. Nei due quadri la bonifica del Padule e il successivo ritorno a lago, tra le proteste della popolazione alle prese con la febbre che faceva diventare gonfiati e gialli, e gli armigeri, come sempre, a proteggere chi comanda.
Con Sant'Andrea si è rivisto il meglio dei primi dieci anni. Eccezionali i boys rossoverdi, giovani tutti della stessa taglia. Due i jolly, tra sbandieratori e musici e costumi d'alta qualità.
Le Botteghe ha proposto la passione di Cosimi I de' Medici per la caccia, da sempre pezzo forte del gialloblu. Il Vasari, sta realizzando il ritratto. Un ciuchino, un pò mal ridotto tra i popolani, e l'abbondanza tra i nobili contrassegnano la sfilata. Due quadri in movimento per
Ferruzza : Fedenco II a Fucecchio, prima contestato e poi accolto perch&é le serate a corte sono allietate da ballerine. Fanciullacci s'è presentato come sputafuoco, tra cartormanti, indovini e astrologici. Un bel colpo d'occhio dall'inizio alla fine anche per i costumi.
Ben rifinita Torre. Lorenzo de' Medici, con il suo seguito nelle Cerbaie, banchetta. Wilder Pellegrini ha pensato a tutto. Le coppie ballano al suono ovattato di musiche d'epoca.
Ecco Borgonovo che mostra, con orgoglio, i tre pali vinti. Dopo la battaglia di Montaperti, i guelfi si rifugiano nel sicuro castello di Fucecchio. Molti gli armigeri, giusta la ricorrenza storica.
San Pierino fa la sua figura. Essendo nel medioevo la via Francigena frequentata da soldati, viandanti e venditori. Poi diventa Surarno e l'amarcord è ravvicinato, con vecchie biciclette, renaioli, ciabattini, contadini e una pergola che consente di mangiare al fresco.
Revival anche per Porta Raimonda . Raimondo a cavallo è Mario Sgherri, i colori giallo e azzurro sono evidenziati da grano, paglia, ginestre. Un telaio ha l'ordito azzurro e attorno all'arazzo danzano ragazze medievali. I vecchi quadri, snelliti, hanno fatto miglior figura dell'originale.
Capplano ha reso onore a Caterina de' Medici, di ritorno a Firenze, dopo essersi sposata con Enrico II re di Francia. Di rilievo l'albero genealogico della famiglia, ma anche lo sfondo di papaveri e margherite. Decisamente in ripresa con la coreografa Nicoletta.
Sette bambini che tengono un festone d'alloro hanno aperto per Samo una sfilata in più quadri: con prigionieri, ma anche armi da guerra d'epoca, perfettamente funzionanti, come la testa d'ariete e la catapulta. De Crescenzo s'è riproposto, a piedi, Papa Gregorio XII.
Il compito, difficile, di chiudere la sfilata quest'anno è toccato, per sorteggio, a Massarella : una carrellata nei dieci anni di palio all'insegna della simpatia, con mini-jolly che forse non erano ancora nati all'inizio della manifestazione nel 198. E via, fino ad arrivare ai padulani.
Quindi, come tradizione, un corteggio storico altamente spettacolare, unico del genere, con centinaia di figuranti e il racconto di vicende legate alla storia di Fucecchio, conclusione di un lavoro di ricerca che impegna le contrade per mesi e mesi. E gli spettatori hanno applaudito da piazza Aldo Moro a piazza XX settembre.

LA NAZIONE - Palio delle contrade
Fucecchio lì, Lunedì 28 Maggio 1990.
Il fantino senese Colagè si aggiudica con Pomponia la decima edizione

Botteghe trionfa fra zuffe e proteste

Sovvertiti i pronostici della vigilia: otto feriti negli scontri fra contradaioli, alcune persone identificate dai carabinieri

Prima batteria caratterizzata da polemiche roventi. Il presidente di San Pirino ha gridato allo scandalo per la squalifica i Bazzino coinvolto poi nel tumulto. Fitto lancio di oggetti contro il palco delle autorità

Servizi di
Dott.Panzani Giulio
Paolo Briganti

FUCECCHIO - Una vittoria splendida, indiscutibile, al traguardo per Colagè, il fantino delle Botteghe, anche se in un giorno difficile, per il Palio di Fucecchio, contestata dal pubblico fin dalla prima batteria e con zuffe e litigi, di continuo, sia nella ex Buca d'Andrea che nella vicina piazza della Libertà, dove stazionavano gli staff tecnici delle varie contrade. La bagarre, dicevamo, c'è stata fin dall'inizio con una prima corsa attribuita a San Pierino, che è arrivato subito dopo la Raimonda, al quale è stata tolta dai giudici di gara che hanno ritenuto scorretto iI comportamento di Bazzino, portacolori bluarancio, che avrebbe trattenuto per la casacca il grande Aceto campione, da anni, della Bernarda. Tranquilli i rosso-neri che avevano vinto il palio del 1989 mentre i sanpierinesi hanno subito contestato l'esistenza del filmato cui i giudici di gara hanno fatto appello per la loro decisione. «Non parteciperemo più - ha affermato Piero Poli, presidente della contrada d'Oltrarno - perchè avremmo dovuto vincere e siamo stati esclusi ingiustamente». I contradaioli sanpierinesi hanno anche subito - dicono - le violenze di un gruppo di spalleggiatori senesi a cui forse non era piaciuta l'eliminazione di Aceto: «Abbiamo avuto il fantino, Massimo Alessandri, percosso e portato all'ospedale. È un modo di fare il Palio che non è sicuramente il migliore, questo, che penalizza chi è di natura mite e serena come noi». La bagarre in piazza, però, non passerè sotto silenzio: è stato aggredito persino un vigile urbano, corso a dar manforte ai sanpierinesi, il quale forse riuscirà a identificare e denunciare alcuni dei responsabili, unendo i propri sforzi a quelli dei carabinieri dell'imponente servizio d'ordine.
Tranquilla, per fortuna, la seconda batteria che ha visto qualificarsi al primo posto Sant'Andrea, con Legno, e Massarella, con Cittino. Esclusi La Torre e Cappiano che hanno accettato di buon grado il risultato in pista. Di nuovo confusione, invece, al momento della terza batteria, vinta da Borgonovo con Foglia e da Samo con Massimino, per il tentativo dei soliti «agitati» (una sparuta minoranza della Ferruzza) che hanno cercato, senza riuscirvi, di contestare il fantino Spirito. E poi la finalissima, con Botteghe vincitrice dopo essere rientrata nei ranghi per l'esclusione dei bluarancio, seguita da Borgonovo e Massarella. È stato a questo punto che da un settore del pubblico sono stati lanciati alcuni oggetti, sassi e bottiglie, in direzione del palco delle autorità dove era il mossiere Corbelli. Uno di questi ha colpito al collo la segretaria del Palio, Carla Ferri, trentenne, che è stata ricoverata in ospedale in osservazione dopo essere stata soccorsa dai medici di servizio al campo. Con la Ferri, colpiti in varie riprese da sassate, altre sei persone, medicate e dimesse, mentre un'altra ragazza di Ponte a Egola, Grazia Del Chiappa, ventisettenne, è stata ugualmente ricoverata in chirurgia per precauzione. Il presidente Luigi Cardini, dichiarandosi costernato per l'accaduto, ha anche riconosciuto che purtroppo questi sono i guai dovuti all'intemperanza di pochi a fronte delle migliaia di altre persone legate al Palio da un rapporto di seria laboriosità e sano agonismo. Stessa opinione quella di Mario Di Maria, presidente del consiglio delle contrade, cui l'edizione '90 è apparsa in crescendo, come sempre, con almeno 14 mila spettatori: «per quanto riguarda la sfilata - è stato detto - siamo i primi in Italia. Per la corsa, invece, i secondi dopo Siena". Anche il sindaco Antonio Marrucci ha sottolineato i lati positivi della manifestazione nata dai fratres, mettendo in risalto la massiccia presenza di giovani che aderiscono entusiasticamente all'elemento folcloristico. C'è ancora da rivedere molto - è vero - ma la partecipazione della gente è a dir poco travolgente. Il sindaco ha anche rilevato con soddisfazione come non ci siano stati incidenti gravi, specie per i cavalli, come in passato anche se si è registrata un'esuberanza certo eccessiva e che va corretta. Un grande Palio, comunque, anche fra veleni e pugnali, ai quali non siamo abituati, forse, perchè troppo recente è la tradizione del confronto. È indubbio: taluni eccessi non debbono ripetersi, ma l'irruenza della tifoseria può servire da incentivo sempre che la si sappia incanalare, inquadrandola nei modi e nei tempi più opportuni.


LA NAZIONE - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 28 Maggio 1990.
Palio/Parla il Mossiere

«BASTA, NON TORNERO' PIU'»

Duri commenti sulla rissa

Servizio di
Dott.Panzani Giulio
FUCECCHIO - Enrico Corbelli di Monteroni D'Arbia, per la terza volta mossiere alle batterie che si corrono nell'ex buca D'Andrea, è stato bersagliato dal lancio di sassi e altri oggetti cui è scampato fortunosamente. "C'è gente che vuole male al palio - ha affermato il mossiere - non fra gli organizzatori ma fra la gente. Penso che la manifestazione sia cresciuta in fretta. Troppo, forse. Ma così c'è anche il rischio che possa scadere altrettanto rapidamente. Non per colpa dei dirigenti, puntuali ed efficaci, ma causa di certe intemperanze da parte di qualcuno che, lo ripeto, non capisce il senso della gara".
A Corbelli è stata contestata l'ultima "mossa" che - si dice - ha privilegiato la contrada delle botteghe: «Assurdo - replica l'interessato - perché mi sono attenuto scrupolosamente alle regole dando il via al momento dell'allineamento dei sei cavalli in finale. Del resto, la partenza è stata buona e nessuno è rimasto al palo. Se poi qualcuno si è staccato non dipende certamente da me". Il mossiere si sente gravemente leso, nella sua dignità professionale, dalla maniera di comportarsi di alcuni: «Il sasso che ha colpito la segretaria del comitato organizzatore era diretto indibbiamente a me. Perché? Lo chiedo ai fucecchiesi e dico loro che non verrò più, qui, dove accadono cose del genere. Ho fatto anche il fantino, in passato e penso di essere all'altezza del compito assegnatomi: inutile contestare scioccamente. Se c'è chi arriva primo e chi arriva ultimo ciò dipende dalla bravura di chi corre, o cavalli o fantini che siano, non dal mossiere. Tutti hanno avuto le stesse possibilità: io vado a casa tranquillo e so d'aver fatto il mio dovere. L'anno prossimo potrò anche tornare: ma come spettatore. Per il resto ho chiuso".

PALIO /«GRANDE VITTORIA» I protagonisti raccontano il successo atteso da anni «È stata una grande vittoria»: queste le prime parole di Edo Cioni, in pista, subito dopo l'inequivocabile arrivo al traguardo di Pomponia, il cavallo con i colori gialloviola di Botteghe montato da Dario Colagè, venticinquenne di Viterbo, per la seconda volta a Fucecchio dopo un primo, sfortunato esordio con Samo nel 1989. «L'aver scelto, non senza opposizioni e critiche anche all'interno di una contrada con tanta voglia di vincere, un ragazzo giovane, assai meno noto di altri, come Bastiano e Aceto, che sono dei veri big, è stato difficile. Come presidente ho subito un vero e proprio martellamento, sino ad ieri, ma ho seguito la mia strada con determinazione, sicuro di ciò che facevo". «I fatti - dice ancora Cioni - hanno reso ragione a questo rinnovamento che la contrada, già vincitrice dell'edizione 1985 (Nel 1985, la Contrada Borgonovo tagliò per primo il traguardo - n.d.s.) , ha inteso fare al suo interno. In passato ci hanno rubato tre occasioni .
Abbiamo avuto sfortuna, in quanto saremmo stati, altrimenti, i primi come numero dei pali conquistati. La vittoria di oggi, ottenuta nel "decennale" ci ripaga ampiamente delle delusioni subite negli anni I precedenti». Anche per Colagè, che aveva vinto a Siena, di recente, con il cavallo «scosso» come suol dirsi, ovvero cadendo prima del traguardo, questa è una rivincita: «Fucecchio è un bel palio. Il secondo d'Italia, sicuramente, come dicono tutti. È cresciuto soprattutto negli ultimi cinque anni. Ed io ho cercato di dargli il massimo anche se forse, quando ho corso per Samo, in pochi si sono resi conto di questo mio impegno». Il trionfo di Cioni è comunque quello dell'intera cittadina: «lo credo che il Palio sia la festa di tutti. E che meriti i sacrifici che molti di noi fanno. Semmai, una lezione per chi non capisce la cultura di questa manifestazione: occorre unirsi e lavorare insieme, non contrarsi fra polemiche e violenze».

LA NAZIONE - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 28 Maggio 1990.
Corteo storico all'altezza dell'appuntamento: dodici ricostruzioni curate nei minimi dettagli

Il decennale fra originalità e momorie locali

La sfilata della mattina aperta dai vincitori dell'89 che hanno voluto evocare la fondazione del comune, la Querciola ha preferito dedicarsi al Padule mentre San Pierino ha esibito una serie di barchini

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Dott.Panzani Giulio
FUCECCHIO - È stata la contrada vincitrice dell'edizione 1989, cioè Porta Bernarda, ad aprire l'ordine di sfilate con le insegne rosso-nere ed il «pallium» seguiti dai musici. Tre i quadri realizzati per essere all'altezza della fama di rione eccellente: quello rievocativo del consenso, risalente al 1187, dato da Enrico VI per la costituzione del comune di Fucecchio; il gruppo familiare di Ser Bernardo Simonetti e la festa di San Silvestro 1599 che il Granduca Ferdinando I volle fare a Montevettolini passando da qui con tanto di seguito e scorte. Dopo la Bernarda è toccato alla Querciola - da molti data come favorita per quanto riguarda la corsa - col suo Palio del 1982 e la rievocazione del primo tentativo di bonifica del Padule risalente al 1515 ad opera di Alfonsina Orsini. Quindi, sempre con sfoggio di costumi e compiutezza di stile, Querciola ha raffigurato Cosimo I de' Medici che volle, nell'anno 1548, ritrasformare di nuovo il Padule: una dimostrazione - certo voluta - del fatto che le vicende storiche dell'area umida sono state sempre segnate da problemi e contrasti. Per Sant'Andrea - la prima a preparare autonomamente costumi e materiali, connotando a livello davvero locale la manifestazione - il decennale è stato vissuto con originalità, col ricordo di San Pietro Igneo, nel suo famoso «giudizio di Dio» sui carboni ardenti, e una serie di personaggi illustri, dai Cadolingi ai religiosi ed ai nobili, integrati da frammenti nei quadri fatti in palii precedenti cosi da illustrare - in pratica - il libro sulla contrada presentato, la sera prima, ufficialmente. Cosimo I è stato raffigurato anche dalle Botteghe in una valutazione più ampia, però, e relativa al pubblico e al privato dell'illustre personaggio che aveva, fra quelli del suo seguito, perfino il Vasari.
La Ferruzza, che ha preparato e distribuito una sorta di volumetto a conclusione di questi anni d'impegno iniziato con grande successo e un traguardo - nel 1981 - ha descritto suggestivamente la venuta dell'imperatore Federico II contestato, all'inizio, dalla folla e acclamato, poi, dopo il chiarimento delle sue intenzioni.
Torre ha invece incentrato la sfilata sul barocco mediceo intorno al 1630 e sulla figura di Lorenzo de' Medici e della sua corte in occasione di una delle sue tante visite alla nostra zona cui era legato da vari interessi.
Applauditissimi, i figuranti di Borgonovo hanno commemorato l'arrivo, dopo la battaglia di Monteperti - del 1260 - dei guelfi impauriti, fuorusciti da Firenze con i notabili fucecchiesi che andarono incontro agli sconfitti. Folkloristicamente compenetrati nell'antico ruolo di pescatori, i Sampierinesi, invece, hanno esibito carri e barchini, ricordando, anche, l'importanza della via Francigena che passava da quella frazione d'oltr'Arno. Spettacolare, come sempre la Raimonda - in cerca di consensi e di vittoria - ha dato il meglio di sè con la scena della capitolazione dei Cappianesi, imprigionati e in gabbia, oltre che con telai e tessuti frutto dell'operosità della sua gente. Di seguito, proprio i «vinti» calligiani con Caterina sposa del re di Francia - nel 1533 - in visita al castello e con sontuosi piacevoli costumi e nervosi cavalli.
Samo ha celebrato il passaggio di papa Gregorio XII scortato da armigeri e autorità, nel 1408, con un altro episodio, del 1429, di guerre locali aizzate da Fortebraccio, già condotti ero al soldo di Firenze.
Ha chiuso Massarella i cui costumi e le cui storie sono stati come sempre molto apprezzati anche per la simpatia che la frazione collinare riscuote, nella cittadina, per le note vicende relative alla scuola che il provveditorato vuole chiudere. Forse per questo sono sfilati i bambini delle elementari fra gli altri quadri di caratteristiche figure e dei mestieri di Massa Piscatoria, con ricordi di caccia e cosi via sino a giungere a fine '800 con giovani coppie al passeggio. Ed anche qui non senza polemica, la rievocazione dell'atto datato al 1280 col quale il borgo - un tempo autonomo - si assoggettò a Fucecchio e che iniziò quella che nel depliant viene chiaramente indicata come "la sudditanza» al comune più grande. Dopo le contrade, com'è norma, il «Palio 1990» dipinto da Marco Puccinelli ed il gonfalone fucecchiese portato dai vigili, il tutto con la scorta di alcune rappresentanze delle 12 contrade.

PALIO DELLE CONTRADE/PICCOLE CURIOSITÀ
Dal Medioevo ad oggi con i turisti
Applausi a nuovi stendardi da un pubblico cosmopolita
Un pubblico cosmopolita ha assistito al corteo storico a seguito di accordi con varie agenzie turistiche che hanno convogliato a Fucecchio, per l'occasione, turisti che si trovavano già nelle varie località toscane. Una sfilata, in questo decennale, apprezzatissima e connotata da passaggi meno marziali e più movimentati, con le nuove insegne delle 12 contrade appositamente realizzate per celebrare i due lustri. Maggior spettacolarità, con quadri specificamente mirati a definire il passato delle diverse zone dell'antico comune, con una prevalenza di sbandieratori locali rispetto ai gruppi folkloristici ingaggiati in altre città. Anche per ciò che concerne i costumi il ricorso al noleggio è stato minore privilegiandosi la realizzazione in loco con veri e propri laboratori rionali che hanno inciso positivamente sui risultati scenici consentendo inoltre forti risparmi. C'è semmai da rilevare come tutti i negozi fossero chiusi senza cioè possibilità d'avvantaggiarsi dei clienti potenziali presenti al mattino lungo il percorso dei figuranti e questo è un dato negativo sul quale riflettere per quanto riguarda il futuro. Il tema trattato, dal medioevo ad oggi, è stato colto nei suoi momenti essenziali da tutte le contrade con rievocazioni suggestive: per qualcuno come Massarella, però, si è preso lo spunto per rimarcare recenti polemiche facendo sfilare i bambini delle scuole elementari, affiancati dalle insegnanti, per evidenziare la vitalità della frazione che vive la sua storia in maniera attiva senza esaurirsi, cioè, nel ricordo che serve - semmai - di stimolo per il domani.

IL TIRRENO - Speciale Palio
Fucecchio lì, Martedì 30 Maggio 1990.
Migliorano le quattro persone ferite durante il Palio. Sos degli organizzatori

«C'È TROPPA VIOLENZA NELLE CONTRADE»

FUCECCHIO - Il palio parlato non trova pace. Mentre dall'ospedale arrivano buone notizie sulle condizioni delle tre donne rimaste coinvolte domenica nelle intemperanze alla ex Cava d'Andrea - Carla Ferri, Grazia Del Chiappa e Erminda Vigilanti - e per Luca Allegri, scalciato da un cavallo, si cerca di capire il perché di tanta violenza. «I soliti scalmanati, pochi per fortuna, non possono offuscare il successo del Palio - ha detto il presidente Luigi Cardini - ho raccolto il sasso tirato contro il mossiere Corbelli e l'ho consegnato alle autorità. Faremo una riunione apposta, con il comitato al completo, affinchè ciò non si ripeta».
Intanto Porta Raimonda ha festeggiato domenica sera, con una cena fredda offerta dal presidente Giampiero Masini, il successo - in batteria - sulla storica rivale Porta Bernarda. Un contentino per l'unica contrada delle grandi ancora all'asciutto. Tra coloro che invece analizzano le cause della sconfitta, per prendere rimedio, è balzata evidente questa circostanza: perché Botteghe ha vinto 2 volte (1 volta e la seconda ripescata n.d.s.), nell'88 è arrivata seconda con sfortuna e nell'87 terza, mentre Borgonovo ha vinto più di tutti, corso tutte le finali ed è arrivato secondo° (Nel 1985 Primo! n.d.s.) nell'85 e nell'82, oltre che quest'anno? Evidentemente non è solo questione di fortuna, ma anche di competenza. Altro che far a botte...