LA CONTRADA DI SANT'ANDREA HA VINTO IL PALIO DEL 26 MAGGIO 1991

La Nazione - Palio di Fucecchio

Fucecchio lì, Lunedì Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Parla il Presidente del Comitato

«La vivacità folkloristica sarà ben accetta ma nessuno si sogni di combinare guai!»

Servizio di
Dott.Panzani Giulio

FUCECCHIO - "Il Palio 1991? Certamente risente degli eventi poco simpatici della precedente edizione, con quegli episodi noti a tutti, di violenza incontrollata, estranei, però, alla corsa vera e propria. Questa volta le premesse sono assolutamente diverse: se da un lato c'è bisogno del folklore per vivacizzare la manifestazione, non siamo disposti, in alcun modo, a tollerare intemperanze da parte di chicchessia». Luigi Cardini, presidente del Comitato organizzatore dell'iniziativa giunta, ormai, alla sua undicesima scadenza, ha partecipato - l'altro ieri - ad una riunione alla quale erano presenti anche il sindaco, il comandante della polizia municipale e il capitano dei carabinieri: si è parlato, appunto, dell'ordine pubblico disponendo adeguate e severe misure di sicurezza garantite, anche, dai responsabili dell'organizzazione in pista. «Stiamo attenti: non si può trascendere - ammonisce Cardini - o usare orme di violenza per ripagare presunte ingiustizie che sono da vedere, semmai, in altra sede e con la dovuta riflessione che si conviene ad ogni gara». Pochi facinorosi potrebbero, infatti, rovinare l'immagine di una giornata divenuta importante non solo per la cittadina ma per la Toscana intera dove, senza dubbio, il Palio di Fucecchio si pone subito dopo quello di Siena. È proprio da questa zona, tuttavia, che potrebbero arrivare dei guai: forse per gelosia, forse per quello spirito innato che caratterizza il genere di agonismo della città del Mangia, corrono voci - anche se solo a livello di pettegolezzo - della probabile presenza, domenica, di »provocatori» senesi intenzionati a fare confusione. In effetti, anche l'anno scorso i picchiatori che assalirono i contradaioli e lo staff dirigenziale sanpierinesi sarebbero stati proprio degli «esperti» di Siena.
«Se ci fossero provocazioni esterne - afferma il presidente - non sarebbe giusto risponderne come Comitato nè come comitato nè come cittadini. Nessuno di noi ha mai fatto sgarbi a chi ritiene d'avere il monopolio del Palio, Quest'ultimo vive, per noi, in una solidarietà e in una partecipazione, riconosciuti da tutti, che restano, poi, al di là di un occasione che serve per lavorare insieme ed essere amici tutto l'anno». E quindi, a conferma dello spessore della stessa sfilata del mattino. Cardini preannuncia la visita di una rappresentanza del Palio di Asti con l'assessore al turismo di quella città. «È un raccordo dal quale possono derivare scambi ed intese di notevole importanza turistica: sappiamone approfittare, senza sciupare tutto con falsi entusiasmi».
Le autorità di polizia potrebbero anche vietare le prossime edizioni - avverte ancora Luigi Cardini - se gli incidenti dovessero ripetersi: «È quindi necessario che i giovani, in particolar modo, si mettano il cuore in pace e non si lascino trascinare da chi mette zizzania. Semmai, se posso suggerire forme migliori di tifoseria, credo che sarebbe il caso di incrementare la presenza di striscioni, fazzoletti, vessilli e anche l'uso di quegli strumenti innocenti che fanno un pò di rumore ma consentono di sfogare un agonismo vivace ma senza danni».
Carabinieri e Vigili Urbani, del resto, si premureranno di impedire l'accesso a chi vorrà introdurre qualsiasi oggetto atto ad offendere cominciando dalle aste delle bandiere: «Non si ammetteranno neanche cinture con borchie o fibbie grandi e le lattine da bibite dovranno essere aperte come pure le bottiglie d'acqua per evitare che si trasformino in proiettili da lanciare. Il Palio è sulle nostre spalle ed è affidato al nostro buon senso. Lasciamo che si svolga come si deve».

PALIO DI FUCECCHIO /CONCORSO
Anche una vetrina particolare motivo di maggior attenzione
Continua, sulla falsariga degli anni scorsi, l'iniziativa della Pro Loco per una promozione commerciale del Palio 1991. La vetrina più bella, infatti, dovrà riuscire - nell'intenzione degli organizzatori - a richiamare delle presenze sempre più numerose, nel capoluogo, interessando anche al Palio il maggior numero possibile di persone. Le vetrine delle varie attività aderenti alla promozione dovranno essere votate per mezzo della scheda che sarà pubblicata sull'edizione di Empoli del nostro giornale fino al 1° giugno prossimo. L'allestimento delle vetrine dovrà necessariamente riguardare il Palio: come si legge nella comunicazione inviata dalla segreteria della Pro Loco si potranno utilizzare i colori delle contrade, il «marchio dei donatori di sangue», o quant'altro esalti i concetti agonistici della manifestazione. Fra coloro che invieranno la cedola con il nome della vetrina che risulterà vincitrice del concorso (per il quale funzionerà una giuria esterna, appositamente uscita dalla Pro Loco) gli organizzatori sorteggeranno dei premi.

La Nazione - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Maggio 1991.
FUCECCHIO/Verso il Palio

Borgonovo in corsa con il nuovo fantino

Servizio di
Paolo Briganti

FUCECCHIO - Siamo ormai prossimi alla data di svolgimento del Palio delle contrade "Città di Fucececchio» e, man mano, che passano i giorni sale la temperatura e s'intensificano i preparativi. La Contrada Borgonovo, Ha presentato ufficialmente il suo nuovo fantino, un giovane di grandi speranze e specialista nelle corse su pista, che monterà il cavallo di proprietà della contrada, acquistato da una nota scuderia, affidabile al massimo per questo tipo di corsa. Si tratta del fantino Simone Parola che, per capacità e competività, non farà certo rimpiangere il pur valido ed esperto Fogli (Foglia n.d.s.) delle passate edizioni. Prima del Palio il Borgonovo parteciperà a quello di Rimini che servirà come prova generale. Il presidente Billeri ha tenuto a sottolineare come gli sforzi e la volontà di tutti saranno a vincere questa edizione '91 per fare poker, avendo già; vinto tre precedenti corse. Per la sfilata storico folkloristica della mattina, quest'anno sarà rievocato un fatto avvenuto nel 1327, quando i comuni di Fucecchio, Castelfranco e S.Croce fecero atto di sottomissione a Firenze. Si tratta, in particolare di raffigurare nei loro costumi d'epoca i sei notabili che tornarono a Fucecchio, accolti dal popolo, con una cornice di oltre 90 figuranti con attrezzi ed abiti del periodo storico rappresentato. L'ordine di sflata vedrà Borgonovo non fra le dodici contrade. Antecedentemente alla manifestazione si svolgerà il 12 maggio, in piazza XX Settembre, una gara di automodellismo fuori strada, organizzata dalla contrada con l'assegnazione di un trofeo. Infine la vigilia benedizione delle bandiere alla chiesa delle Vedute e, la sera, cena augurale all'aperto lungo via L. da Vinci, davanti la sede sociale.

IL TIRRENO - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Domenica 12 Maggio 1991.
Grande impegno viene profuso nella preparazione della sfilata storica della mattina, il "tema Medici"

Borgonovo e Ferruzza (confinanti) stanno affilando le armi

FUCECCHIO - Se Botteghe è campione in carica, Borgonovo è la «Juventus» del Palio: tre vittorie. E un palio revocato (per scorrettezze) proprio a favore degli irriducibili avversari giallo-viola. Il fantino è un giovane, Simone Parola - illustra il presidente Beppino Billeri con la moglie Maria - il cavallo è di proprietà della contrada biancorossa. Non puntiamo a fare follie, avendo vinto, più di tutti. Però non ci tiriamo indietro». E recente è l'innovazione del torneo di calcetto, organizzato dai giovani contradaioli, che oltre ad essere per beneficienza - l'incasso va alla Lega Italiana per la lotta contro I tumori per l'acquisto della T.A.C. sta mobilitando i tifosi delle contrade. Tra i responsabili, Andrea Donati, Simone Profili e Antonio Montanelli, con tanti altri, hanno di che essere orgogliosi.
Quanto alta contrada vera e propria, altri dirigenti sono il vice e cassiere Giovanni Maltinti, la segretaria Vania Bimbi, l'addetto al comitato Leone Montanelli. «Non si pensa solo alla corsa» - aggiunge Maria la moglie del presidente - ma anche alla sfilata: verrà infatti rievocato un fatto del 1327, allorchè Fucecchio, Santa Croce e Castelfranco fecero atto di sottomissione a Firenze. E sei notabili tornarono a Fucecchio, accolti dal popolo, in una cornice festante. Mentre altri 90 figuranti mostrano gli strumenti da lavoro del XIV secolo». Un impegno notevole, cui i contradaioli stanno lavorando da tempo. E infatti è quasi tutto pronto, tanto che i giovani possono dedicarsi al calcetto, e in più ad una gara di automodellismo fuori strada che si svolgerà in piazza 20 settembre oggi.

La Ferruzza confina con Borgonovo e tra confinanti, si sa, non corre mai buon sangue, anche se molta acqua è passata sotto i ponti e certi angoli - almeno all'apparenza - sono stati smussati. Se Borgonovo può fregiarsi di tre "cenci", la Ferruzza ha il vanto di possedere il primo, quello del 1981. Poi ha tentato di conquistarne un altro, ma senza riuscirci. Quest'anno si presenta con un fantinino giovane. ma già noto nella piazza di Siena. E, come sempre, grande importanza viene data alla sfilata della mattina. Torna il "tema Medici". Questa volta protagonista è, Giovanni (1421-1463), figlio di Cosimo De' Medici (il vecchio), signore di Firenze e detto "padre della patria". Corre l'anno 1460. Giovanni arriva a Fucecchio insieme alla moglie Ginevra degli Albizi. È un viaggio di piacere. I Medici amano cacciare i caprioli e i fagiani nei boschi, o i cinghiali che si aggirano intorno all'area palustre che confina con la Ferruzza. Ma è anche un viaggio d'affari. Giovanni ha acquistato oltre alla "casa grande" nel castello che diventerà poi il palazzo della fattoria Corsini, numerose terre nella campagna che comprende la Ferruzza. La venuta dell'illustre ospite con la moglie e l'immancabile seguito costituisce l'occasione, per gli abitanti della Ferruzza, d'organizzare una grande festa. Dai verbali delle delibere del Comune risulta che furono acquistati, tra l'altro, 38 starnoni che «si donarono allo spettabile cittadino Giovanni di Cosimo de' Medici». Si lavora febbrilmente per mettere tutto a punto. Donne, umomini e ragazzi. Si pro va. Provano anche i tamburini e le chiarine che stanno diventando un fiore all'occhiello.

Il Tirreno - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Le indescrizioni sullo stato di salute di cavalli e fantini che correranno domenica

Per le contrade è iniziato il conto alla rovescia

Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - Conto alla rovescia per il Palio delle Contrade. Ma non è che la febbre del Palio si senta troppo, quest'anno; probabilmente le contrade lavorano sotto la cenere, piuttosto che con dichiarazioni di fuoco. L'unica febbre di cui si ha notizia è quella del cavallo Cotton, uno dei favoriti, provato con successo da Bastiano per la contrada Porta Raimonda. «Probabilmente per domenica si rimetterà - ammette, preoccupato, il dirigente Valerio Guerrieri - ma in quali condizioni di forma? Perché ormai i fantini sono i migliori, e i cavalli anche; quindi per vincere la corsa occorre essere al meglio». La preoccupazione è condivisa da Luciano Tafi e Flaminio Cei. Un altro preoccupato non poco è Cesare Oliva, presidente di Massarella. Il fantino Bucefalo (già vincitore a Siena nell'88, e a Fucecchio con Sant'Andrea nell'87) è caduto sulla staccionata. «Non mi pronuncio, prima devono farlo i medici», ha dichiarato il presidente azzurro-rosa che considera il terzo posto dell'anno scorso come un trampolino di lancio per i colori sociali. Fantino era infatti Cittino, e proprio Bucefalo avrebbe dovuto assicurare il salto di qualità. «Per vincere un Palio difficile com'è diventato Fucecchio - continua Oliva, scuotendo il capo - bisogna che il fantino sia al meglio delle sue possibilità». Dalla preoccupazione, al «giallo» per Samo. La contrada rossoblù veniva accreditata, con l'ingaggio di Truciolo, come chi ha speso poco e fatto un grosso affare. «Perché Truciolo vuoi rientrare nel giro di Siena, e una vittoria a Fucecchio sarebbe stata l'ideale», osserva un ex presidente con tono grave;. E poi, ma bisogna strapparglielo di bocca, aggiunge: «Truciolo non aveva mai corso a Fucecchio, e per questo non vedeva l'ora. Invece non è ancora venuto a provare la pista, e non si riesca a rintracciarlo. Temo possa aver avuto delle pressioni a non correre, o comunque a non vincere, e per questo sia irreperibile. Non so che altro pensare». Magari all'origine c'è soltanto un malinteso. E in ogni caso la scuderia assicura di aver pronto un fantino in sostituzione. Ma non sarebbe la stessa cosa. Si sa comunque che ci sono state pressioni minacciose anche verso il mossiere Enrico Corbelli, notoriamente «uno che non si compra». C'è però da dire che il nuovo regolamento è severo verso le contrade che fanno scorrettezza e una delle telecamere della troupe che riprenderà la corsa sarà puntata, con audio, sul mossiere in modo fisso. Problemi in via di soluzione - ed è finalmente una notizia positiva - per Porta Bernarda: il presidente Giuseppe Bertoncini, caduto mentre aiutava a ornare di bandiera le vie della contrada, sta meglio e presto verrà dimesso dall ospedale. E anche Emilio Sabatini, che aveva problemi personali, ha abbandonato le grucce e assicura che nella ex cava D'Andrea ci sarà. Intanto si è svolta anche la cena rinascimentale in costume, nello nello scenario naturale di piazza Vittorio Veneto, con rievocazione del matrimonio tra ser Bernardo di Posarello (da cui ha preso il nome la contrada rosso nera) e Posarella di Posarello dei Della Volta (Sant'Andrea). Qualcuno vi ha visto anche un'alleanza, in nome del passato, per il futuro del Palio: Porta Bernarda correrà con Aceto, Sant'Andrea con De Paul (De Pau - n.d.s). Tra i cavalli, tiene banco la presenza di Alipranda (Alibranda - n.d.s.) , figlia di Vipera Bionda che ha vinto il Palio a Fucecchio per due volte: circostanza non riuscita invece a nessun fantino. Frattanto si ha visto anche un'alleanza, in nome del passato, per il futuro del Palio: Porta Bernarda correrà con Aceto, Sant'Andrea con De Paul. Tra i cavalli, tiene banco la presenza di Alipranda (Alibranda - n.d.s) , figlia di Vipera Bionda che ha vinto il Palio a Fucecchio per due volte: circostanza non riuscita invece a nessun fantino. Frattanto si è entrati da domenica nella settimana dei Donatori di Sangue "Fratres". Il presidente Luigi Cardini ricorda che stasera, al Teatro Excelsior, si volge «Seratainsieme», con Gli Specchio e Giorgio Panariello, e l'orchestra Gli Amanti di Venere. Presentano Ornelia Di Liberto e Maurizio Bolognesi di Radio 4. «Nell'intervallo - aggiunge Cardini - ci sarà la premiazione dei donatori benemeriti, mentre sono aperte le iscrizioni ai nuovi "Fratres"».

Il Tirreno - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Cappiano s'aggiudica il 1° torneo di calcetto superando l'ottimo il San Pierino

Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - È Cappiano che iscrive il proprio nome nell'albo d'oro del 1° Torneo di calcetto, su un San Pierino irriducibile fino all'ultimo. La differenza tecnica si deve al collettivo, ma il capocannoniere Daniele Giani, 19 gol, ha fatto sentire il proprio peso. I calligiani hanno vinto, è proprio il caso di dirlo, a suon di gol. In semifinale, il Cappiano aveva vinto il derby con il Querciola (10-4) e anche San Pienno non aveva avuto difficoltà con Porta Raimonda (13-3). Due degne finaliste, dunque. Questo il tabellino.
Cappiano: Macchi, Lami I, Ambrogini, Tamburini, Pacini (2 gol), Giani (3), Lami Il (1 gol), Bianucci, Sollazzi. Allenatore: Tanarelli.
San Pierino: Bartoli (2 autogol), Falorni, Campigli, Benericcetti, Benvenuti, Giacomelli, Costagli, Bargellini, Bulleri (2 gol). Allenatore Moscatelli.
In precedenza, il 3° posto se l'era aggiudicato Porta Raimonda di misura (6-5) dopo l'elettrizzante finalina con il Querciola. Punteggio sempre in forse, e tifo notevole dei centinaia di spettatori presenti.
Porta Raimonda: Ferri, Masotti, Lumia (4 gol), Piergentili, Terri, Santini (1 gol), Menichetti, Lazzeretti (1 gol), Manetti. Allenatore: Neri.
Querciola: Bianchini, Bellacci (1 gol), Frediani I, Frediani II, Frediani III, Fergosti (2 gol), Pierucci, Ferretti. Allenatore: Bonifazi.
Gli organizzatori di Borgonovo hanno devoluto l'incasso alla Lega della lotta contro i tumori, per l'acquisto di un apparecchio per la Tac (tomografia assiale computerizzata). L'esatto ammontare verrà reso noto successivamente. Ma gli ideatori biancorossi possono essere soddisfatti, perché in questo maggio freddo non c'era di meglio per avvicinarsi ai giorni del Palio delle contrade. La sera stessa della finale s'è svolta la premiazione: Cappiano sarà l'anno prossimo la squadra da battere.

LA NAZAIONE - Aria di Palio
Fucecchio lì, Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Ultimi ritocchi alla buca d'Andrea per curare gli aspetti tecnici della sfida

Edo Cioni: «Finalmente una pista degna»

Migliorie nella recinzione e nel terreno per ridurre al minimo i rischi di fantini e purosangue in un parco regalato alla città

Il delegato dell'organizzazione, presidente di Botteghe, è fiducioso che la corsa possa svolgersi anche in caso di pioggia, pur con due o tre ore di tregua dal cielo. Un massiccio intervento di ripulitura su vasta scala

Servizio di
Dott.Giulio Panzani

FUCECCHIO - Pista del Palio rinnavata e pronta come non mai, per quest'undicesima edizione del confronto fra le contrade, dopo gli interventi predisposti dal Comitato organizzatore. A curare gli aspetti tecnici dell'operazione è stato, per delega del presidente Luigi Cardini, il responsabile delle Botteghe, Edo Cioni, che ha sollecitato e ottenuto una stretta collabarazione da parte dell'amministrazione comunale: «Abbiamo forse forzato un pò la mano, ma, finalmente, per la prima volta da che è nato il Palio, avremo una pista degna di questo nome anche per quanto riguarda quegli aspetti d'insieme che, altrove, definiscono gli ippodromi veri e propri. Prima di tutto abbiamo rimesso a posto quella specie di dente che tratteneva l'acqua in caso di pioggia e ci siamo assicurati che, se proprio il tempo non fosse clemente, basteranno due o tre ore di tregua dal cielo, per poter correre lo stesso. Poi, naturalmente, abbiamo ripulito tutto partando via camion di cartacce, rifiuti d'ogni genere e perfino siringhe che qualcuno getta via, di notte, dopo essere andato a drogarsi nell'ex buca D'Andrea.
Proprio per ovviare a questa proablema Cioni si è adoperato perché la giunta comunale disponesse la messa in opera di una nuova recinzione, con rete plastificata e paletti di rinforzo, lungo il perimetro esterno a ridosso della siepe:«Sin qui abbiamo fatto alla garibaldina e non possiamo lamentarci. Ma ora questo Palio, è cresciuto: anche il look, dunque, ha il suo peso e chi viene da fuori non poteva trarre un buon giudizio da quella recinzione alla bell'e meglio, che avevamo avuto per anni. Abbiamo predisposto delle chiusure fisse, in corrispondenza delle vecchie aperture per le auto, con cancelli di ferro, tanto per impedire che, quando, la pista non è utilizzata, gli estranei possano accedervi con le macchine specialmente di sera, quando c'è il pericolo che l'area diventi una sorta di paradiso dei tossicodipendenti o di coppiette in cerca d'intimità». Ci saranno, però, varchi pedonali ed anche un passaggio per disabili: «Già che ci siamo - spiega ancora Edo Cioni - facciamo le cose al meglio». Per poter esporre le bandiere delle dodici contrade in lizza si sono messe, inoltre, altrettante aste fisse. Poi l'intero sviluppo del percorso per i purosangue è stato «fresato» e setacciato per evitare che ci siano avvallamenti, disomogeneità nascoste dal manto superficiale e rischi di qualunque genere per i garreti degli animali: «Fucecchio non ha nulla da invidiare alle città più grandi dove simili corse, magari per altre forme d'agonismo, sono regola costante. Per di più, il centro della pista, ricoperta d'erba, con i giochi per i bambini e le panchine, rappresenta un vero e proprio parco verde per chi voglia, in qualche modo, trascorrere un po' di tempo all'aria libera e in tutta tranquillità. Qui da noi mancava, finora, tale opportunità: l'amministrazione comunale ha recepito, dunque, un discorso che noi non abbiamo legato solo al Palio ma che si allarga ad altre attività "». E se dovesse piovere davvero? Cioni spera proprio che non accada ma, comunque, basterà qualche schiarita prima delle batterie ed il percorso sarà agevole ai cavalli anche se il terreno, ovviamente, diventerà più pesante e difficile. Anche l'anfiteatro naturale della «buca», dove siedono gli spettatori, è stato rimesso a nuovo: l'erba tagliata, controllato che non ci siano pietre, e reso - insomma - comodo per tutte le migliaia di persone che dovranno attendere per ore, fin dal primo pomeriggio che la corsa passi attraverso i vari momenti e si concluda con la batteria e finale.

Il Tirreno - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Venerdì 24 Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

S'avvicina il momento fatidico: sarà l'anno di Porta Raimonda?

La corsa a pelo dei purosangue fa riscoprire l'antica Fucecchio

Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - Radio Palio, che trasmette dalla buca dove i, cavalli provano la sera tardi e la mattma presto, è diventata monotona: vincera Porta Raimonda, è l'anno dei colori gialloblù. Ma anche in passato la contrada che ora schiera Bastiano veniva data per favorita, e poi non arrivava nemmeno in finale. «Sono mesi che in tutti i Palii, Bastiano fa piaceri a tutti, per averne in cambio collaborazione a Fucecchio - rileva Massimo Mechettì, santacrocese, esperto di ippica e collaboratore di varie contrade - quindi le premesse son giuste. Mentre Aceto punta le ultime carte della carriera su Siena». L'attenzione è incentrata sulla corsa dei purosangue, a pelo, domenica pomeriggio; ma non è che una parte della manifestazione. La mattina c'è infatti il corteggio storico, centinaia di figuranti in costume. Nella notte, si sentono tamburi rullare, chiarine suonare: sono i giovani che provano. E si vedono arimigeri, in blue-jean per non scoprire i costumi, che marciano, con lo scudo e le armi. Come nel passato. D'altronde Fucecchio, castello fiorentino importante nel Medioevo si presta a riscoperte. E Poi il Palio è riuscito a coinvolgere grandi e piccoli. I Fratres, che giusto dieci anni fa dettero vita alla manifestazione con il nobile intento di propagandare la donazione del sangue, non avrebbero mai immaginato di farne una faida di paese. E di essere imitati, con contese varie (barchini a Castelfranco, canti a San Miniato Basso, cuoio a Ponte a Egola) nella zona. «Anche una contrada piccola come San Pierino si fa i vestiti da sè - rileva il presidente - Piero Poli - e solo qualche anno fa era impensabile». La prima fu Sant'Andrea, facendo di necessità virtù: ora lo stare insieme, a lavorare, a giocare a tombola, l'ultimo dell'anno o per carnevale è diventata un'abitudine. Dunque, se anche il Palio costa, per i premi esorbitanti - si dice - promessi ai fantini, il valore dello stare insieme ripaga in qualche maniera. Ci sono contrade amiche, e no; soprattutto articolate attorno alla figura del presidente. Specialmente nella contrada piccola, dove la figura è del presidente-padrone che fa e disfa. Ma chi ha incarichi di responsabilità necessita di carisma. Perché se non vincere, almeno andare in finale sta a cuore a tutti. Aprirà Botteghe, campione in carica grazie alla vittoria di Bufera nel '90; Edo Cioni raccomanda ai contradaioli contegno, per non mischiare la festa con il preoccupante momento che sta vivendo la frazione a causa della chiusura della scuola elementare. Torre si limitò a mettere un fiocchino nero, a lutto, alle insegne; Botteghe potrebbe attuare una protesta più vistosa. Siamo ormai alla vigilia. E la vigilia è un'altra delle scoperte del Palio. Come a Siena i contradaioli vogliono vivere in contrada, in modo festoso questi momenti. Il Palio poi dura un minuto, ed è una lotteria; per cui la domenica sera strombetta una contrada soltanto. Ma la vigilia è di tutti di chi ha lavorato, o comunque fa il tifo, tutto l'anno. E non sogna che vinca il migliore, bensì che trionfino i propri colori. E va a fare gli scongiuri tra amici fidati.

Il Tirreno - Cronaca del Valdarno
Fucecchio lì, Sabato 25 Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Appello di Luigi Cardini, presidente del comitato

«Che sia gran festa. La violenza va bandita»

Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - Il Palio delle contrade risente senz'altro degli eventi antipatici dell'anno scorso. Quest'anno le premesse sono del tutto diverse, anche se non mancano i soliti discorsi di «capitello» che promettono un certo foIklore. Ebbene è proprio di questo folklore che la manifestazione ha bisogno, perché un Palio non è un vero Palio se tutto è monotono. Ma stiamo attenti, non bisogna trascendere, non si può usare la violenza per presunte ingiustizie che poi,con il senno di poi, potrebbero non sussistere e se ingiustizie ci fossero bisogna anche saperle accettarle con dignità e civiltà. Abbiamo una manifestazione che ha preso il volo verso traguardi ambiti, non possiamo sciuparla per colpa di pochi facinorosi, non possiamo buttare al vento il lavoro di anni, non è giusto. Dobbiamo sforzarci per isolare questi pochi che procurano un volto che il Palio non ha. Ho notato con piacere che tutti i presidenti si stanno adoperando affinchè i loro contradaioli si mantengano nello spirito di un tifo competitivo ma non eccedente dalle forme consentite e di questo dobbiamo prenderne atto. In ogni contrada sarà organizzata una speciale sorveglianza che darà senz'altro frutti. Anche il comitato ha preso precauzioni statutarie affinchè siano prevenuti questi episodi, basti pensare alle possibili squalifiche da successive edizioni di quelle contrade che dovessero turbare il normale andamento della manifestazione, senza contare che chi usa violenza può e deve essere punito anche a livello personale. A provocazioni esterne non rispondiamo, non è giusto che paghi Fucecchio per cause di precedenti sgarbi che nulla hanno a che vedere con il nostro Palio, che è nato e vive per uno spirito di solidarietà che veramente era sparito dalla vita paesana e che, al di là della naturale partecipazione per la contrada preferita, si sente aleggiare in altre occasioni per le quali è veramente richiesto l'amore verso il prossimo. Abbiamo una sfilata che tutti ci invidiano, non a caso ogni anno abbiamo spettatori interessati di altri palii. Quest'anno è la volta di Asti, che sarà presente in forma ufficiale con l'assessore al turismo dottor Bertolino. Abbiamo una corsa che racchiude il meglio dei fantini senesi. Sfruttiamo questa rampa di lancio per arrivare più in alto, ragionando, senza violenza. Stiamo bene attenti a quali potrebbero essere le conseguenze di atti incoscienti, non ci dimentichiamo che al ripetersi di essi, le autorità potrebbero vietare la manifestazione. E ai giovani dico: fucecchiesi, non vi fate coinvolgere dal momento, non date retta a discorsi tendenziosi, non ascoltate la voce degli adulti che a volte non sono tali, non seguite mai l'esempio sbagliato. Infine vorrei far notare che proprio per gli episodi dello scorso anno, avremo controlli da parte delle forze dell'ordine e sarà inutile recare nella buca qualsiasi oggetto atto a procurare danni, saranno tolte le cinture con borchiatura e con fibbia troppo grossa, saranno tolte le aste delle bandiere, saranno aperte le lattine da bibita chiuse, le bottiglie d'acqua sigillate e sequestrato ogni altro strumento non consentito.

Luigi Cardini
(Presidente del comitato organizzatore).


Un giorno intenso pensando a domani
LA VIGILIA DEL PALIO
Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - Siamo alla notte più lunga, quella del sabato, preludio al giorno più lungo per tutte e dodici le contrade e per una - la vincente - anche il più bello. Ma oggi si vive la vigilia, con intensità, con emozione. Alle 16.30. nella chiesetta, la Ferruzza farà benedire i colori e le insegne di contrada. Corteggio storico, con tamburini e chiarine. E poi la sera cena sociale, presente il fantino Bruschelli. Alle 18, nella chiesa delle Vedute, tre contrade benediranno congiuntamente le bandiere: Porta Bernarda, Borgonovo e Samo. Al termine, doneranno un cero votivo alla chiesa. Il voto non è certo segreto: fare bis la contrada rossonera, poker quella biancorossa, e arrivare al primo "cencio" la rossoblu di periferia. Ci saranno i musici di Porta Bernarda e di Borgonovo e gli alabastrieri di Samo: in piazza Montanelli verranno scambiate pergamene. Anche Porta Raimonda, che rifiuta il titolo di gran favorita, comincia nel tardo pomeriggio con un corteggio storico per le vie della contrada e la benedizione dei colori sociali e del cavallo nella chiesa dei frati francescani. Da Tonella Cenci I invito a vivere la vigilia come momento di aggregazione al culmine di un anno d'impegno. Borgonovo, sfidando le previsioni del tempo, propone una cena all'aperto. Ma in caso di pioggia, tutti al riparo in sede. Anche Aceto sarà presente alla cena della vigilia di Porta Bernarda, con il pensiero - ovviamente - rivolto alla corsa. Sant'Andrea msiste molto sulla coreografia: cena in piazza Vittorio Veneto, dopo il successo della festa rinascimentale di una settimana fa, e presentazione del corteo storico, in uno scenario unico. Anche le frazioni non sono da meno, a cominciare da Botteghe, campione uscente, per passare a Cappiano, San Pierino, Massarella, Torre e Querciola. Capaci, tutte, di svolgere il ruolo di outsider.

Il Tirreno - Cronaca della provincia
Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Palio di Fucecchio, Porta Raimonda al secondo posto

SANT'ANDREA FA...BIS

Servizio di
Luciano Gianfranceschi

FUCECCHIO - Alla solita maledetta (per Bastiano) curva, che immette nella dirittura d'arrivo, Porta Raimonda ha perso il Palio, dopo una corsa di testa: il veloce cavallo Cotton Quick non ne poteva più e Bufera, che per Botteghe aveva Pomponia nelle stesse condizioni - sfiancati dalle false partenze - ha lasciato passare all'interno Da Paul, su Ulita Day, (De Pau su Ulita Deis - n.d.s.) che ha portato Sant'Andrea al successo (il secondo dopo quello del Millenario) {Millenario? Mi dispiace ma quello lì ce l'ha il Borgo! - n.d.s.}.
Hanno fatto corsa a se, staccati, Querciola (Pes su Miss Claudia), Torre (Foglia su Big Colt) e il sorprendente Semenzato su Locanta, che per Samo aveva sostituito in extremis Truciolo. In batteria, Querciola aveva battuto Sant'Andrea. Per San Pierino, Piero Poli ha contestato la partenza al mossiere Enrico Corbelli. Ugualmente hanno fatto, dopo la seconda batteria, Ferruzza e Cappiano. I biancorieri avevano Trecciolino su Viçtoria Principal e i verdeazzurri Bonito su Smiling. Per il presidente bianconero Riccardo Costantini, per Rolando Puccioni e per Riccardo Frediani, regolamento alla mano, la mossa era da invalidare. Tuttavia non esiste possibilità di reclamo avverso l'ordine d'arrivo e, quindi, in finale sono andati Botteghe, fantino e cavallo campioni uscenti, e la rivelazione Samo. La terza batteria è stata una finale anticipata con Aceto (Porta Bernarda) su Alibranda, Brunetto che su Phantasm aveva sostituito Bucefalo, caduto a Buti, e Bastiano, che è partito come una scheggia davanti a Torre. I rossoneri hanno dovuto ingoiare il rospo di essere arrivare ultimi e di veder vincere la batteria a Porta Raimonda. A fine corsa Brunetto è caduto ed è finito all'ospedale per due punti di sutura alla gamba destra.
Se le tre batterie sono partite tutte alla "prima", per la finle c'è stata una lunga, serie di false partenze. Foglia è caduto tra i canapi. Al via Bastiano in testa. Teneva a bada Botteghe e Sant'Andrea poi la rimonta all'interno e l'eplosione dei rossoverdi. Il presidente Bruno Catellani: «Ci ho sempre creduto, la scuderia di Lazzaro è una garanzia».

Il Corteggio Storico
FUCECCHIO - «Il Palio è importante perché è un atto di democrazia: vincono le contrade, in competizione fra loro, sul potere che veniva dall'alto: E questo spirito storico l'ho trovato nel Palio di Fucecchio», ha detto, al termine del corteggio del mattino, Gianni Bartolino che di Asti è assessore al Palio, La carica non esiste a Fucecchio, ma era con lui l'assessore Alessandro Pizzuti, delegato per l'amministrazione comunale alla manifestazione, mentre per il comitato organizzatore c'era Cristina Ferri, dei Frates.
Due ore di sfilata, senza pause rilevanti, senza caduta d'interesse. Ha aperto Botteghe incentrando la rievocazione su Cosimo I de' Medici in cerca di oggetti di valore storico.
Ferruzza ha rievocato la festa per la venuta nel contado da parte di Giovanni de' Medici nel 1460. Massarella ci ha riportato all'anno Mille e al giovane imperatore Ottone III: tra i 19 pievi c'era anche Massapiscatoria. Superba per i costumi
Porta Bernarda , con la famiglia di Ser Bernardo Simonetti, da cui poi ha preso nome la contrada della piazza centrale.
Torre ha proposto 1632 con il popolo disfatto da malaria e peste. Tra le novità più riuscite
Samo con l'inquisizione, le torture e cinque streghe In attesa del rogo. Con vena polemica
Cappiano e il ponte mediceo, evidentemente più semplice da realizzare nell'aprile 1550 che raddoppiare nel 1991.
Sant'Andrea , per scelta ha adottato un corteggio storico stabile, imponendo anche il concetto che è la qualità che conta.
Borgonovo , più portato alle corse che alla sfilata, ha rappresentato l'atto di sottomissione di Fucecchio a Firenze, con S. Croce e Castelfranco. Anche
San Pierino ha fatto un salto di qualità con i due quadri dedicati al passato remoto e prossimo.
Querciola ha proposto il padule, in due diversi periodi di vita e di lavoro.
Infine, Porta Raimonda ha dato spazio ai medici e agli speziali, con la Madonna del Della Robbia, i cerusici: un finale scpppiettante, prima degli stendardi, del Comune, dei Fratres e del "cencio" dipinto quest'anno da Maria Grazia Morini . Un corteggio storico imponente e con migliaia di spettatori.

LA NAZIONE - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Ai rossoverde l'undicesima edizione del Palio di Fucecchio in un clima teso, ma senza incidenti

IL TRIONFATORE E' SANT'ANDREA

Duri commenti sulla rissa

Servizi di
Giulio Panzani
e Paolo Briganti

FUCECCHIO - Splendida vittoria di Sant'Andrea, con Angelo De Pau, una delle piè giovani promesse di Siena, al gran finale del Palio dopo una corsa combattuta e serrata che, secondo le generali previsioni, avrebbe dovuto essere di Porta Rairmonda. Alla partenza dell'ultima batteria, infatti, il fantino giallo-azzurro è scattato in avanti mantenendo il vantaggio per quasi tutto il percorso. Solo a metà del secondo giro, dunque, Olita Day, un purosangue già noto per le sue qualità di velocista, ha rimontato e con uno sforzo bruciante è passato in testa tagliando il traguardo fra l'entusiasmo dei contradaioli Rosso-Verde. Vittoria pulita, beninteso di almeno una lunghezza.
Eppure, all'inizio della gara, non erano mancati momenti di tensione che facevano temere un finale difficile, magari contestata e sofferta. Alla prima batteria, infatti, fra la stessa Sant'Andrea con San Pierino, Querciola e Borgonovo, il mossiere Enrico Corbelli è stato accusato dalla contrada d'Oltrarno di aver dato la partenza sbagliata dopo un'iniziale tentennamento nella sbandieratura e la giuria ha dovuto, così, decidere su un ricorso del presidente Piero Poli. Ricorso respinto con rammarico di quest'ultimo che ha definito ingiusta, la decisione imputando a Corbelli una scarsa professionalità. «Siamo stati penalizzati due volte - ha detto Poli - nel 1990 e quest'anno. Dovremmo, a questo punto, rivedere molte cose per rendere giustizia a chi la merita». Anche la seconda batteria non è andata liscia: qualcuno, infatti, ha protestato perché i canapi della «mossa» non erano a norma: fra Samo, Botteghe, Cappiano e Ferruzza sono stati Samo e Botteghe ad avere la meglio sempre con un nulla di fatto per i rilievi presentati. Poi, alla terza, penalizzazione per Massarella, grande sfortunata che aveva rimpiazzato Bucefalo infortunatosi e che purtroppo ha visto ferirsi anche Ortu, portacolori di riserva. Prestazione interiore alle attese, invece, per Aceto, grande campione di tutte le piste, che non ha convinto nemmeno i suoi sostenitori della Bernarda. Torre e Raimonda si sono piazzati in finale: con loro la Querciola, Samo, Sant'Andra e Botteghe con l'imprevisto di un altro infortunio per Foglia, in sella per i torrigiani, caduto e rialzatosi proprio prima dell'impegno dell'ultima ora. Tre false partenze prima della batteria eccellente, con la Raimonda - dicevamo - in gran forma. Il pubblico cominciava ad essere svogliato e tutti, nella buca D'Andrea, davano per scontato l'esito della competizione. Poi, invece, il grande exploit di Sant' Andrea. Il presidente del comitato organizzatore, Luigi Cardini, ha consegnato il «cencio dipinto da Maria Grazia Morini a una folla festante: il pubblico, anche quello che portava altri colori, si è mostrato all'altezza della giornata. Tifoseria composta pur nel folclore dovuto, e maturità del sentirsi, finalmente, promossi ad un rango che l'undicesima edizione, a questo punto, merita a pieno titolo. Quello, cioè, di pari, ormai, alle più note manifestazioni d'Italia.

SPECIALE PALIO /Parla il Presidente della nobil Contrada
«Siamo stati davvero grandi»
«È il secondo Palio vinto da Sant'Andrea, ma il primo che abbiamo conquistato nel periodo della mia presidenza». Per il patron della «nobil contrada», Bruno Castellani, (Catellani - n.d.s.) questo è il momento tanto atteso, per il quale l'intero popolo del borgo vecchio della cittadina ha lavorato per un anno, fidando anche su un fantino giovane, quasi sconosciuto, che da poco ha cominciato a montare a pelo. Per una contrada abituata a fare tutto da sola, dai costumi alle scenografie, anche questo successo con uno dei nomi meno noti di Siena rappresenta un motivo di grande soddisfazione. L'esaltazione di questo risultato fa abbassare la guardia a Catellani: «Abbiamo corso per vincere e per sfatare le dicerie e le previsioni. Siamo stati forti e continueremo ad esserlo». Anche il sindaco, Antonio Marrucci, è soddisfatto: «Per l'amministrazione conta, soprattutto, che la giornata si sia svolta in modo sereno. L'immagine di Fucecchio ne esce rafforzata contro ogni illazione gratuita giocata su episodi del passato, ormai irripetibili per la maggiore maturità della gente. Siamo stati concordi per dare al Comitato organizzatore quanto ci è stato chiesto. L'ente locale sente questo Palio come la più importante occasione di socialità e di promozione, anche culturale, sul territorio». Anche Luigi Cardini è stato d'accordo su questa definizione: «Debbo ringraziare le contrade perché sono state tutte all'altezza della situazione, comprendendo che l'entusiasmo va contenuto e indirizzato nel senso migliore. Il comportamento è stato esemplare e quest'anno, per la prima volta, si è capito cosa sia il Palio». Il presidente del Comitato ha commentato la vittoria: «Nessun elemento che possa offuscarla o farne dubitare. Indubbiamente ha vinto il migliore. Anche la "mossa" è risultata perfetta. Che chiedere di più?». La Raimonda ha comunque ottenuto almeno una parte di gloria: il secondo posto è pur sempre un piazzamento più che onorevole. A ruota, Botteghe, al terzo, e poi Querciola, Torre e Samo. Da ora, secondo la consuetudine, cominceranno i festeggiamenti. Sant'Andrea farà il suo cenone e premierà anche le altre contrade. La cornice sarà quella di piazza Vittorio Veneto e il clima quello di sempre, gioioso e allegro. Poi, si ricomincerà a pensare alla prossima edizione: e questo, forse, è l'aspetto più significativo della manifestazione. Quello di poter legare, cioè, le persone da un anno all'altro in un'intesa che riesce idealmente a far superare divisioni d'ogni tipo e tutte le diatribe di paese. «Nemici per un giorno, amici sempre e insieme per Fucecchio»: lo ha detto Edo Cioni rappresentante dei campioni uscenti.

LA NAZIONE - Palio di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Migliaia di persone hanno applaudito la maxi-sfilata

Una maestosa carrellata di storie medievali

Duri commenti sulla rissa

Servizio di
Paolo Briganti

FUCECCHIO - Migliaia di persone hanno assistito all'imponente sfilata aperta, come vuole la tradizione, dalla contrada vincitrice (Ripescati - n.d.s.) della passata edizione del Palio. Botteghe ha presentato una serie di quadri i cui riferimenti storici sono stati efficacemente rappresentati. Stessa cosa per gli altri rioni a seguire. Ferruzza, Massarella, Porta Bernarda, Torre, Samo, Cappiano, Sant'Andrea, Borgonovo, San Pierino, Querciola e Porta Raimonda. Quest'ultima ha chiuso, come sempre, con ricchezza d'immagini e originalit&agreve di scene di vita medievale al pari delle altre Contrade impegnatesi in una gara di rievocazioni che ha consentito, così, una riscoperta dei valori e di folklore altrimenti dimenticati. I benefici effetti della prima parte della manifestazione si sono, del resto, constatati con la presenza di turisti provenienti da ogni parte d'Italia: in mancanza di strutture ricettive adeguate, la gente è giunta con i camper. Altrettanto numerosi - diverse centinaia - i mezzi si sono sistemati su due piazzali appositamente riservati. E grazie, inoltre, alla promozione effettuata dal comitato del Palio presieduto da Luigi Cardini, quest'anno, anche varie comitive di stranieri, invitate da agenzie turistiche assistevano all'imponente spettacolo. Di particolare effetto, fra l'altro, quasi una sorta di teatro itinerante, le «inquisizioni e torture» del Samo, tratte da un episodio del '400 con realistiche, suggestive «streghe» imprigionate e portate al rogo su un carro. Anche la peste del MDCXXXII (1632), riproposta da Torre, è risultata di grande consistenza rappresentativa.
Qualche momento di panico, tuttavia, per un incidente a un carro di Cappiano che ha preso fuoco ustionando una giovane figurante. Tutto perfetto, comunque, nel complesso, per regìa e resa scenografica: il pubblico ha gradito particolarmente questo salto all'indietro nel tempo, un tuffo nella storia che, senza nulla togliere alla corsa in pista, rende tutto fucecchiese un Palio sempre più importante per le attività collaterali delle singole contrade cui è affidato il compito di richiamare quel turismo d'occasione certamente necessario, per il suo «rientro» commerciale, a tener viva l'intera, complessa macchina organizzativa.

IL TIRRENO - Dopo-Palio Fucecchio
Fucecchio lì, Maggio 1991.
Speciale Palio Fucecchio

Il dopo-palio pieno di polemiche, la posizione del mossiere

Quelle batterie contestate...

FUCECCHIO - Con le videocassette, da mercoledì in vendita da Bbs, Centro casa Nelli, Nedo Bimbi e Suonogiovane 2 - contenenti le partenze delle batterie, ognuno ha potuto farsi un'idea dell'operato del mossiere Enrico Corbelli nelle due batterie contestate da San Pierino prima e poi da Ferruzza e Cappiano. Questione di cavalli non allineati, per quella contestata da San Pierino con bandiera rossa alzata e poi abbassata repentinamente; questione di canapi non nella posizione giusta quella contestata da Ferruzza e Cappiano: il canapo alle spalle dei fantini a terra l'altro, quello davanti, non tirato e con i pesi sempre nelle mani degli addetti. Ma il mossiere non ammette errori e spiega così il suo operato: «Nel regolamento il canapo deve essere tirato con i pesi. Io ho detto: quando cè il canapo, aspettate che vengano messi i pesi. Non vuoi dire che non è buona. Così come, se non mollo il canapo, ne va dell'incolumità dei cavalli e dei fantini. Quindi o farli partire tutti, o farli cadere. Sono partiti bene». Osserva: «Ne avevo parlato con i fantini, chiamandoli prima di ogni batteria - Aceto ha accettato, e non è uno qualunque. Tant'è vero che le obiezioni vengono più dai dirigenti che dai fantini (a dire il vero il fantino di Ferruzza è stato il primo a protestare, ndr). I fantini che non vanno in finale raccontano ai dirigenti sempre qualche scusa: possibile che non se ne rendano conto? A Siena è diverso, non ci sono finali da conquistare: o si vince oppure il resto sono chiacchiere». Ma c'è addirittura chi mette in discussione anche la terza batteria. È Bucefalo, forzatamente a terra perché infortunato: «La terza era l'unica da invalidare». Possibile? E nelle discussioni e nelle polemiche del, dopo-palio tornano le proposte tese a migliorare la manifestazione. Nelle ultime ore ne circola una che sta trovando sempre più consensi: è assurdo - si dice - fare le batterie a quattro e la finale a sei. Meglio due batterie a sei e lasciare più tempo di riposo per i cavalli della finale. Nell'intermezzo ampliare l'intrattenimento dando spazio agli sbandieratori delle contrade. Non è una proposta che viene da Porta Raimonda, anche se i gialloazzurri sono convinti che l'aver disputato l'ultima batteria, mentre Botteghe la seconda e Sant'Andrea la prima, ha influito sul rendimento del cavallo. La realtà, secondo altri addetti ai lavori che hanno studiato, il comportamento dei fantini nella finale, è che Foglia su Big Colt (Torre) faceva da sè e puntava a sfiancare il gran favorito Bastiano sul veloce Ulita Dies (Porta Raimonda). C'è riuscito in una falsa partenza a rischio, in cui cinque su sei cavalli sono scattati (tranne appunto Foglia) e il purosangue della Raimonda ha fatto un giro a vuoto a spron battuto. Quindi, dopo una serie di false partenze la corsa. E Bastiano in testa al secondo passaggio dalla curva Sabatini non nè poteva più. E nemmeno Colagè su Pomponia. Questi ha aperto un varco allo steccato per De Paul di Sant'Andrea, e la rimonta è stata spettacolare in dirittura d'arrivo da parte del fantino che per la prima volta montava a pelo. A Sant'Andrea è andata anche la coppa del «Tirreno», che ha patrocinato il palio, e l'onere di preparare i festeggiamenti. L'anno prossimo la contrada del centro antico sfilerà per prima. E sono già in molti a chiedersi: con gli stessi costumi? Il gradimento del pubblico è andato soprattutto, nel corteggio storico, a chi si è rinnovato: Porta Raimonda, Porta Bernarda e Samo.

LA NAZIONE - Speciale Palio
Fucecchio lì, Venerdì 31 Maggio 1991.
PALIO - Notizia ancora non confermata

E Porta Bernarda licenzia Aceto

Accuse di scarso impegno in pista e di possibili tradimenti

FUCECCHIO - Dopo la sconfitta, la Bernarda licenzia Aceto? La notizia è ancora ufficiosa, o meglio: circola fra i contradaioli. La prestazione di Andrea De Gortes, il più famoso «nome» di Siena, non ha convinto, domenica scorsa, nemmeno i sostenitori più accaniti: staccato di una ventina di metri, il fantino rosso-nero è arrivato ultimo, alla terza «batteria», fischiato e insultato, poi, a fine corsa e difeso addirittura dai carabinieri. L'accusa sarebbe d'essersi lasciato andare, senza impegnarsi in pista, quasi tradendo un mandato che la Bernarda gli aveva affidato ormai da sei anni. Sono volate parole grosse. Offese brucianti. De Gortes è stato visto con le lacrime agli occhi, mortificato dal repentino cambiamento nei suoi confronti.
Quasi certamente - dicevamo - il 1991 ha segnato il suo ultimo ingaggio con questi colori. Ma è giusto - si chiede qualcuno - scaricare addosso ad Aceto il peso della dè;ebacle della Bernarda? «Non dobbiamo dimenticare - ha detto uno della giuria, subito dopo la corsa - che Aceto è il più grosso nome dei palii italiani. Purtroppo, da qualche tempo a questa parte, non ha fortuna con i cavalli. Anche qui, in pista, Alibranda (un purosangue di tre anni, figlia della famosa Vipera Bionda, vincitrice del Palio 1989) {Giornalista! Ma è sicuro? - n.d.s.} si è rifiutata di rimontare. L'hanno vista bene gli intenditori: non era l'animale adatto per questo tipo di terreno». Non per giustificare Aceto, ma per onestà, l'impasse d'un cavallo «sbagliato» è stata la causa vera del fallimento ed una batteria che, altrimenti, poteva essere vinta. Ma - si chiedono altri - è davvero tutta colpa sua della scelta oppure questa è da condividere con lo staff di contrada o comunque con gli «esperti» che hanno avvalato la decisione? «Il nostro fantino ha sbagliato. Senza dubbio. Eppure la Bernarda gli deve molto: un terzo e un secondo posto, le prime volte, una gara sfortunata con Derry River, allorchè Aceto si ferì ad una gamba rischiando di non poter correre il Palio di Siena e poi, il quarto anno, una vittoria smagliante. L'anno scorso, com'è noto, fu trattenuto e quasi disarcionato per impedirgli di vincere. E ora un altro colpo di jella, con un cavallo troppo giovane che tuttavia aveva dato buona prova in fase d'allenamento nella buca d'Andrea».
Non è una difesa d'ufficio ma un'esposizione appassionata e sincera dei fatti. Ma cosa accadrà, ora, al grande di Siena? se non si ricucirà questa smagliatura, Aceto cambierà contrada. Si dice che già stia contrattando con Ferruzza, oppure con la Raimonda a cui un fantino eccellente potrebbe portare, nel 1992, la tanto agognata e mai raggiunta vittoria. Chiacchiere da «capitello», fantapalio oppure un'indiscrezione verace su una prossima, eclatante decisione?

LA NAZIONE - Speciale Palio
Fucecchio lì, Venerdì 31 Maggio 1991.
PALIO - Notizia ancora non confermata

Il Presidente di Botteghe svela i retroscena della corsa

«È una vittoria regalata»

Edo Cioni e il fantino Colagè spiegano perché Sant'Andrea ha trovato pista libera

Servizio di
Dott.Panzani Giulio

FUCECCHIO - «Il Palio a Sant' Andrea? Glielo abbiamo regalato noi». Così Edo Cioni, presidente di Botteghe, commenta a caldo i risultati in pista della contrada rosso-verde non senza una punta polemica con la Raimonda alla quale Angelo De Pau, su Olita Day, ha portato via la vittoria sulla dirittura finale. Imprevedibilmente il fantino di Botteghe, che montava Pomponia, ha infatti allargato per far passare, poco prima dell'ultima curva, il collega di Sant'Andrea: «Se fosse rimasto nella seconda posizione - prosegue Cioni - chiudendo la strada a De Pau, questi sarebbe arrivato terzo e i giallo-azzurri primi. Ma non sarebbe stato giusto, perché Sant'Andrea meritava questo successo". Perché dunque, i favari a un rivale anzichè puntare in proprio al traguardo? Colagè, che portava i colori giallo-viola, spiega che in effetti, all'inizio, era sceso in campo per strappare, ancora una volta, il «Cencio» dei Fratres ma che purtroppo il cavallo, al canape, ha preso un calcio da quello di Samo: «L'hanno visto tutti. Al via, Pomponia è scattata e si è avvantaggiata subito di due lunghezze, ma poi il dolore ha evidentemente avuto la meglio privandola del mordente dovuto». Così, in lizza con Bastiano che era sicuro ormai, del primato, sono riemerse vecchie ruggini notate, anche, a Rimini dove Colagè tenne a bada, appena ai primi di Maggio, il più noto senese. «Da allora, Bastiano non sapeva come fare - dice ancora Cioni - per pareggiare i conti. Si può senz'altro ritenere che solo noi fossimo il nemico da battere, a questo punto. E così, persa per cause di forza maggiore, l'opportunità di vincere, l'abbiamo offerta ad altri». Non per nulla, a corsa finita, De Pau si è recato a ringraziare il collega che aveva lasciato aperta la strada: «Questo dimostra che una contrada piccola può contare molto, al Palio, senza cioè sentirsi di serie B e senza fare necessariamente da spalla, come suol dirsi, alle contrade più importanti. Non è il caso d'aggiungere altro. A buon intenditor...». Edo Cioni non vuoi dirlo esplicitamente, ma il senso dell'accusa contenuta nelle sue parole è che qualche volta può verificarsi il caso di contrade che anche senza saperlo possono fare, con il proprio fantino, giochi altrui. E su questo occorre stare in guardia non solo perché è ingiusto che accada ma perché si rischia anche di perdere la reale dimensione della giornata: «È comunque necessario che si dica grazie, al contrario, a coloro che si sono impegnati a fondo, agonisticamente, nell'intento di vincere. Hanno aiutato noi e il Palio». Stando alle affermazioni del presidente, Botteghe - nella buca D'Andrea - avrebbe avuto almeno quattro contrade «contro» per stoppare cavallo e fantino. «Vogliamo far capire che non occorrono grandi cose per fare una manifestazione come quella di domenica. Bastano volontà e serietà insieme a una grande passione». C'è anche, nel discorso di Cioni, una malcelata condanna per gli accordi che secondo alcuni avrebbero luogo un pò; a tutti i palii, tra fantini, non per falsare il risultato - sia ben chiaro, a scanso d'equivoci - ma per aiutare, in una sorta di lobby delle corse, alcuni a danno di altri. Una storia vecchia - tutto sommato - che fa parte del copione. Ma c'è, però, anche tanta voglia di vincere senza intese di squadra su cui contare. Botteghe ci tiene, come ci tengono le altre frazioni che di recente hanno costituito una lega al fine di tutelare i propri diritti rispetto al capoluogo. E il Palio è un'importante occasione per farsi valere, imponendo delle qualità che costruiscono anche un'immagine.

LA NAZIONE - Speciale Palio
Fucecchio lì, Sabato 01 Giugno 1991.
PALIO - Notizia ancora non confermata

La Ferruzza contesta i risultati delle prime due batterie

«È una vittoria regalata»

«Ingiustizie in partenza»

I contradaioli bianconeri chiedono che le corse siano esaminate alla moviola

I dirigenti non presentano reclami, ma fanno notare strane riletture dello statuto che regola la sfida:«Improvvisazione che dequalifica»

Servizio di
Dott.Panzani Giulio

FUCECCHIO - «Le mosse, nelle prime batterie, non sono state date regolarmente. Sia nella prima che nella seconda, infatti, tutti hanno potuto evidenziare ciò che non andava: il canapo non posizionato, il via dopo un'iniziale falsa partenza e il conseguente, inattendibile rìsultato, possono esser rilevati, anche adesso, per mezzo degli strumenti con i quali è stata registrata la corsa». I dirigenti della Ferruzza - a Palio concluso - vogliono analizzare i difetti di una gara durante la quale - affermano - hanno dato una dimostrazione di maturità, come pure tutti i contradaioli del rione, non accettando una provocazione che, in tempi diversi, avrebbe avuto effetti certo più eclatanti. La gente bianco-nera ha sopportato con grande dignità anche la più palese ingiustizia - spiegano i dirigenti - anche se poi deriva, da tutto ciò, la difficoltà di spiegarsi come vi sia un modo difforme d'applicare lo statuto. Uno, cioè, che si impronta alla massima inflessibilità, l'altro, invece, alquanto duttile e sempre interpretabile secondo la convenienza».
Esiste l'articolo che obbliga le contrade a comportarsi bene, pena la squalifica per un periodo da uno a tre anni ma anche l'articolo 13 che invalida una mossa quando il canapo non sia ben teso e pesato. «Queste due regole - continuano a dire alla Ferruzza - sono state valutate differentemente fino ad arrivare a dimensioni opposte».
Stando alle affermazioni del gruppo che guida la Ferruzza, il Palio si connota, a questo punto, per una rigidità d'interpretazione e per un'improvvisazione che dequalificano, nel complesso, l'insieme della giornata: Non si possono adottare sistemi di giudìzio diversi a seconda della contrada che risulta - poi - penalizzata. Come spiegare la presentazione dei filmati che hanno confermato, nelle edizioni precedenti, corse anche contestate, mentre questa volta non si vuoi ricorrere alla visualizzazione della moviola che darebbe corpo alle impressioni dei contradaioli e degli spettatori cui non può essere sfuggito quanto noi denunciamo?». La Ferruzza ritiene - inoltre - che gli addetti alla stenditura e alla «pesatura» del canapo abbiano agito con sbadataggine, e non per chissà quali altri fini, dimostrando di non essere all'altezza, se non d'essere interessati in quanto scelti dalle contrade in lizza:
«Abbiamo, almeno, la consapevolezza del fatto che le nostre affermazioni saranno confortate dalle immagini registrate, anche per dare una dimensione al genere d'organizzazione della giornata di fine maggio. E per questo ci auguriamo che in futuro si possa lavorare, sì, tutti insieme, ma giusto per evitare il ripetersi di errori così grossolani oltre che imbarazzanti», Con ciò, Ferruzza non chiede che s'infici il risultato della gara: S. Andrea ha vinto, con evidente chiarezza, di almeno una lunghezza e mezzo, su Bastiano, dimostrando che al di là dei calcoli e delle previsioni quello che conta è il saper fare. La vittoria di una delle contrade è sempre stimolo, per le altre, a muoversi per aggiudicarsi il successo l'anno di poi. Bravi, dunque, il fantino e il cavallo rosso-verde cui nessuno pensa di poter sottrarre l'ambito premio». Come per chi monta il rischio, al Palio di Fucecchio, è per la giuria ed il mossiere: forse varrebbe davvero la pena di muoversi per restituire alla manifestazione una dimensione tutta paesana o forse sarebbe il caso di impedire ai «senesi» - comunque - di gestire quella che sembra diventata la seconda manifestazione del genere, in Toscana, dopo la più celebre di piazza del Campo. I suggerimenti abbondano, come sempre, fin dalle prime edizioni del Palio: si potrà, finalmente, convogliarli, produttivamente, per dare una connotazione definita a ciò che viene fatto a Fucecchio o si continuerà a subire un clima non nostro?

LA NAZIONE - Speciale Palio
Fucecchio lì, Giugno 1991.
Dopo-Palio/Il noto fantino minimizza l'esonero e cambia la casacca

La Ferruzza contesta i risultati delle prime due batterie

«È una vittoria regalata»

Aceto, le confessioni di un principe

«Con Porta Bernarda il ciclo è finito, ma state sicuri che l'anno prossimo correrò di nuovo a Fucecchio»

A volere con sè Andrea De Gortes sono già 2, Ferruzza e Raimonda, ma è presto per sapere chi vincerà "Peccato, i rossoneri mi piacevano"

Servizio di
Dott.Panzani Giulio

FUCECCHIO - Palio delle contrade e questione Aceto: «Non sono un fantino che si possa licenziare e nessuno, ancora, ha pensato di, farlo, a Fucecchio. È solo un rapporto che è decaduto - afferma Andrea De Gortes: - come accade spesso perché è nella logica dei palii. Certo, alla fine della corsa c'è stata un pò di confusione che mi ha mortificato, ma in fondo sono cose che capitano». Aceto minimizza l'accaduto, forte, di un'esperienza senese che può far scuola, qui da noi. Ammette, semmai, che il cavallo non è stato come, doveva essere: «Un animale adatto per una competizione, come questa non si trova dietro l'angolo. Nella mia scuderia i purosangue più indicati erano disponibili per vari motivi e così non ho avuto molta scelta anche se devo dire che la prestazione di Alibranda è stata inferiore a quello che ci aspettavamo». La figlia di Vipera Bionda si era anche un pò infortunata, prima della gara e questo può aver giocato sul suo comportamento: «Non credo che si abbia qualche dubbio sulla mia onestà - dice ancora Aceto - in quanto si tratta di un qualcosa che non è in vendita per nessuna cifra».
De Gortes anticipa, poi, una novità ancora in fase di definizione: quest'altro anno sarà a Fucecchio nella buca D'Andrea, a correre per una contrada. Di accordi ufficiali o ufficiosi non ce ne sono, per adesso, ma di ingaggi per il re di Siena non ne mançheranno sicuramente. Anzichè andarsene a Legnano, dunque, Aceto resesterà qui ed è presumibile - anche se solo in via d'ipotesi - che possa portare la casacca di una contrada come, ad esempio la Raimonda o Ferruzza con una voglia di vincere prorompente quanto mai. Un avversario temibile per chiunque, forse il più pericoloso. E sul comportamento di alcuni contradaioli cos'ha da dire Aceto? «Non ce l'ho, nel modo più assoluto con nessuno. È andata così e non è il caso di recriminare. Pazienza. Morto un papa se ne fà; un altro». Il fantino - ripetiamo - non vuol polemizzare e getta acqua sul fuoco. Consiglia, però, ai fucecchiesi, specie dopo quanto è accaduto, di capire di quel tipo di spirito del Palio che deve privilegiare principalmente il gioco, la festa, senza troppe discussioni. «Per andare tutto bene bisognerebbe che, su dodici contrade in lizza, vincessero in undici. Così, senza possibilità d'errore, il perdente sarebbe uno solo. È ovvio che non è possibile e che, ribaltandosi il rapporto, bisogna che siano in undici a perdere. Occorre accettare l'idea». Anche se solo con qualche battuta, Aceto riconosce, però, che si era affezionato alla Bernarda: «C'era un rapporto che si allargava alla sfera personale al di là, cioè, di quella del lavoro. Ma che farci? lo sono stato il primo a essere scontento del risultato.
Dunque, prendersela proprio col fantino è consguenza più dell'emotività mossa dalla disillusione in pista che non di un reale convincimento. È probabile che qualcuno si sia già pentito della sfuriata e - a mente fredda - capisca che il nome della contrada rosso-nera è stato fatto grande anche grazie ad un personaggio come De Gortes. Ma come dice lui stesso, ormai c'è poco da fare. Il 1992, con le sue novità, sarà così più vissuto e partecipato. C'è chi pensa che tutto sommato anche qualche cambiamento giovi a spezzare la monotonia. Accade anche Siena e noi, che ci siamo messi sulla scia della città del Mangia, nel ruolo privilegiato di «secondi», dobbiamo farcene una ragione. Se Andrea De Gortes resta a Fucecchio, in fondo, è segno che il nostro Palio conta. Sarebbe stato peggio perderlo.