LA CONTRADA DI PORTA RAIMONDA HA VINTO IL PALIO DEL
26 MAGGIO 1996

LA NAZIONE - Cronaca di Fucecchio

Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1996. Pagina XI
Speciale Palio Fucecchio

Una gara avvincente vissuta sulle schermaglie fra i fantini più grintosi

Il gran trionfo di Porta Raimonda

Sant'Andrea e Borgonovo devono arrendersi alla legge del più forte, tensioni e qualche parapiglia


FUCECCHIO - L'avevamo previsto: Porta Raimonda ha vinto l'edizione 1996 del Palio di Fucecchio aggiudicandosi il «cencio» di parecchie lunghezze dopo una corsa nella quale fantino e purosangue, il Pes e Filippope, hanno preso subito il via staccando Botteghe, Borgonovo, Torre, Ferruzza e Sant'Andrea conforma smagliante.
A ruota, almeno per i primi due giri di pista, Sant'Andrea e Botteghe: in pratica una disputa fra le due vincitrici delle batterie di qualificazione, i giallo-azzurri e i giallo-viola. Poi al terzo giro, Borgonovo ha rimontato su Botteghe spiazzandola. E così l'ordine d'arrivo ha dato - dopo i campioni Sant'Andrea e Borgonovo rispettivamente al secondo e terzo posto. Una gara combattuta fin dall'inizio della seconda batteria con le sue cinque false partenze che hanno segnato anche dei momenti difficili per Samo e San Pierino che hanno avuto i loro purosangue infortunati: quello di Samo «snodellato» e che, senz'altro, dovrà essere abbattuto mentre quello di San Pierino, colpito da collasso, caduto a terra al termine della corsa e che fortunatamente si è subito ripreso.
Attimi di tensione, nell'ex buca D'Andrea, fra fazioni rivali e qualche parapiglia subito sedato grazie al servizio d'ordine efficacemente organizzato dai carabinieri. Un peccato, perchè la prima si era connotata per snellezza svolgendosi in maniera filata. Una sola falsa partenza pur nel confronto difficile di contrade grosse come Borgonovo, Botteghe, S. Andrea, Massarella, Querciola e Bernarda che ha messo fuori gioco in maniera imprevista i rossoneri, Massarella e Querciola che sono così usciti di scena. Ad una delle false partenze della seconda qualificazione, poi, un altro segno infausto: Il fantino di Ferruzza, De Pau, è caduto senza però infortunarsi seriamente anche se ciò ha sicuramente influito, poi, sul suo rendimento. Amos Cisi, il mossiere di piazza del Campo celebrato da tutti fino ad allora, è stato criticato severamente da San Pierino, ad esempio, il cui presidente Fabrizio Bellagamba - dopo l'incidente in pista - ha sollevato dubbi su quel sistema di dare il via che certo ha penalizzato la contrada, e non solo quella, sfiancandone il cavallo. Che il rione d'oltrarno con Ricciolino su Rosa Morley aveva buoni numeri lo si è visto dallo scatto: due giri dell'ex buca a un galoppo sfrenato prima di fermarsi per l'avvio non dato per valido. Stessa considerazione almeno per Samo, ugualmente in tiro, che avrebbe meritato di più. Vinta la qualificazione, i giallo-azzurri della Raimonda hanno di nuovo sbaragliato - dicevamo - in finale. Le previsioni che la stessa stampa senese aveva fatto fin dalla mattina di ieri (e le nostre, insieme) si sono rivelate esatte. Quel che semmai mortifica un pò il Palio è che a vincere, salvo rare eccezioni, sono le contrade grosse. E se la Bernarda ha dato una prestazione deludente, sfatando i migliori pronostici, le altre non hanno - invece - tradito le attese della vigilia. Una nota su ciò che è accaduto a San Pierino e Samo: la colpa non è della pista, probabilmente, ma una fatalità. Cavalli da corsa così preparati rischiano sempre moltissimo. E ciò che si è verificato qui non è certo infrequente altrove.

LA NAZIONE - Cronaca di Fucecchio

Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1996. Pagina 11
Speciale Palio Fucecchio

La parola ai vincitori

Caponi esulta «Corsa pulita»


FUCECCHIO - «È stata una grande corsa. Pulita, senza dubbio alcuno sul suo svolgimento, L'hanno visto tutti. Abbiamo colto la vittoria grazie alle capacità del fantino e del più forte dei cavalli, ma anche in virtù di una lunga preparazione che oggi ha dato i suoi frutti». Giancarlo Caponi - presidente della Raimonda - commenta così il suo nuovo successo nell'ex buca d'Andrea dopo quello del 1993 con Cianchino in groppa a Cotton Jack (Cotton Quick). Ieri, per la contrada giallo-azzurra, il Pes, uno dei nomi più celebrati da sempre nel Gotha di Siena, montava Filippope, cavallo di fama non meno prestigiosa. Caponi ha avuto al suo fianco Vinicio Borgioli, capitano di contrada e una tifoseria che lo ha sostenuto facendogli sbaragliare certi contrasti interni che qualcuno aveva acceso e su cui ora il presidente ironizza: «Sono state invenzioni della stampa o meglio: di certa stampa. Noi siamo stati in ogni occasione uniti e più che mai negli ultimi tempi. La nostra dirigenza ha vinto per ben due volte e non si può dire, che sia cosa da poco conto. Lasceremo a chi verrà a sostituirci, per fine mandato, una situazione carica d'entusiasmo e di fiducia nel futuro. Questa è la nostra, indiscutibile soddisfazione».
Pienamente contenti anche gli organizzatori del comitato. Alessandro Pizzuti, che presiede il consiglio di amministrazione per delega, non ha dubbi:«Abbiamo avuto risultati eccellenti che sono, del resto, sooto gli occhi di tutti: più gente di sempre nell'ex buca, una forte presenza di turisti, appena qualche accenno di confusione subito ridimensionata. La durata della corsa, nel suo complesso, fa parte del gioco. A chi piace il Palio, come manifestazione, va bene e nessuno pensa a fare di meglio». Pizzuti parla anche di correttezza spiegando che i tre giri di pista fanno, con lo sforzo cui i cavalli sono obbligati, rassicurare sulle possibilità di giochi fra fantini. Le attese al canapo - spiega - e i ritardi vengono vanificati dal percorso. Chi è in grado di correre, su 1300 metri emerge. Le sole due batterie di qualificazione, quest'anno, anzichè tre, anno dato ragione agli organizzatori: e chi dice che il «Cencio» lo strappano solo le Contrade ricche sbaglia in quanto - sempre secondo Pizzuti - la piccola Querciola s'è aggiudicata il «Pallium» nel 1982 e nel 1994».
Ore, resta la grande festa raimondina che porta via il dipinto realizzato da Italo Mendico . Una raffigurazione che invita, come volevano fin dall'inizio i promotori dei Fratres, i valori della solidarietà e della donazione di sangue. Un modo per ricordare che il Palio non è solo agonismo bensì anche occasione per riflettere, pur stando insieme in contrada, in pista, nella cittadina.

LA NAZIONE - Cronaca di Fucecchio

Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1996. Pagina XII
Speciale Palio Fucecchio

Festa fin dal mattino, con ottanta figuranti ed una gran folla di "curiosi"

Quando la storia sposa la bellezza

Non poche novità nel corteggio inaugurale. Ha aperto Borgonovo, vittoriosa nel '95. Idee e progetti

Servizio di
Dott. Panzani Giulio
Briganti Paolo

FUCECCHIO - Un corteo indubbiamente diverso quello di quest'anno a Fucecchio, non solo per il ridotto humero di figuranti: 80 per contrada, anzichè 100, bensì per il percorso, in partenza da piazza della Ferruzza, snodatosi per le vie Buozzi e Landini Marchiani, rientrato nel centro, dunque, soltanto in via Montanelli per finire in piazza Vittorio Veneto.
Qui la performance di chiusura, alla presenza di sindaco e autorità. Moltissima gente lungo le vie, sia di tifoseria contradaiola che dalle località vicine, col tripudio - in particolare - di Borgonovo e Ferruzza, che hanno dato il meglio come costumi e «quadri». Applauditissima anche la grande Raimonda che ha portato in scena un'allegoria sui vari momenti storici del medioevo fucecchiese con carri e personaggi azzeccati. Ha aperto la sfilata, come di consueto, il rione che nel '95, aveva strappato l'ambito «cencio»: Borgonovo, seguito da Cappiano, Raimonda e Sant'Andrea e poi, ancora, da San Pierino, Samo, Botteghe, Querciola, Torre, Bernarda, Ferruzza e Massarella. Collocazioni rigorosamente sorteggiate, quelle dopo Borgonovo, in una festa di coreografie e colori che è indubbiamente l'aspetto più locale di una manifestazione le cui sorti in pista, poi, si giocano fra senesi e non di certo fra fucecchtesi relegati, comunque sia, a un ruolo primario solo all'apparenza.
L'idea di sviluppare il «corteggio» non è dunque peregrina. Su di esso potrebbe incentrarsi un progetto di sviluppo appunto turistico e di ampia ricaduta economica sulla cittadina.

IL TIRRENO - Speciale Palio

Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1996. Pagina XIII
Speciale Palio Fucecchio

Palio senza storie: Pes (su Filippope) in testa dall'inizio alla fine

Porta Raimonda, un trionfo

Servizio di
Gianfranceschi Luciano

FUCECCHIO - Ha vinto Porta Raimonda, con il fantino Pes su Filippope. Sia in batteria che in finale, i gialloblu non ha hanno avuto avversari nella sedicesima edizione del Palio delle Contrade. E anche l'innovazione dei tre giri, che avrebbe dovuto portare chissà quali rimonte, ha confermato che - come sempre - che per chi riesce a partire in testa il più è fatto.
Purtroppo non sono mancati, durante la seconda batteria, cinque false partenze. È caduto De Pau, e sicuramente il rendimento del fantino di Ferruzza ne ha risentito. La peggio è però andata a due cavalli: Try my disc, montato da Vincenzo Foglia, si è snodellato la zampa anteriore destra a causa, di una buca. Invece il cavallo di San Pierino, Rosa Marley, dopo essersi sfiancato in una falsa partenza, ha avuto un collasso al al secondo giro. Soccorso prima dal fantino Ricciolino, poi dai veterinari dell'Usl ha penato mezz'ora, avanti di rimettersi in piedi. Ma torniamo alla gara La prima batteria è stata vinta da Botteghe (Bucefalo su Gladio) davanti a Borgonovo che confermava il campione in carica Donatini su Mighty Dragon, e Sant'Andrea (Lobina su Casting Shadows). Eliminati Massarella (Massimino su Fellini), Querciola (Canu su Mark Shange) e a sorpresa la grande favorita Porta Bernarda (Bufera su Trinity House).
In questo inizio di contesa ci sono state proteste di Porta Bernarda e Botteghe, perchè le altre contrade tardavano a presentarsi all'appuntamento col mossiere Amos Cisi. La seconda batteria è stata vinta da Porta Raimonda, davanti a Torre (Moretti su Jean Alesi) e Ferruzza (De Pau su Zlata Husa). Quarta Cappiano (Bastiano su Champagne) che sabato dopo la «provaccia» aveva invano messo in allarme sui pericoli della pista), mentre non hanno concluso la prova nè Samo, il cui cavallo si è snodellato un garretto, nè San Pierino il cui cavallo è stramazzato per collasso al secondo giro.
Infine la finale, con la caduta di Moretti (Torre), senza conseguenze, nelle operazioni di partenza. Subito buona la mossa: Porta Raimonda è schizzata in testa e soltanto Sant'Andrea ha provato ad insidiarla: ma il tentativo di quest'ultimo non ha mai messo in discussione la vittoria dei gialloblù. Al terzo posto Borgonovo, quindi Botteghe, Ferruzza e Torre.
Tagliato il traguardo è esploso l'entusiasmo dei contradaioli, che hanno riportato a casa un Palio a tre anni dall'affermazione di Cianchino nel '93. Gran festa per tutti: dal presidente Giancarlo Caponi al capitano Gastone Roggi, fino al comico Graziano Salvadori, presente al Palio insieme a Gianni De Magistris. E il carosello di auto a clacson strombazzanti è andato avanti fino a notte fonda.

IL TIRRENO - Speciale Palio

Fucecchio lì, Lunedì 27 Maggio 1996. Pagina XIV
Speciale Palio Fucecchio

Ricco di idee e ben realizzato il corteo in costume del mattino

E con la sfilata storica rivive il passato del paese

Ricostruita per l'occasione la porta del castello di Fucecchio

Servizio di

Gianfranceschi Michela

FUCECCHIO - Desiderosi di rievocare un passato storico, di cui si sentono eredi orgogliosi, i fucecchiesi hanno dato vita ieri mattina al corteggio storico in costume del Palio delle Contrade, partendo dalla Ferruzza e uscendo da una (ricostruita) porta del Castello di Fucecchio, sulla (vera) via Francigena.
Una sfilata ricca, curata nei minimi particolari, con protagonisti le nobili famiglie fucecchiesi e le vicende loro collegate: i Della Volta interpretati dalla Contrada storica per eccellenza, Sant'Andrea, fino ai Mangiadori e i Ciccia Malpighi proposti dalla frazione San Pierino. Ma anche i Visconti predecessori degli abitanti dell'attuale Samo, i Medici di Botteghe e di Ferruzza, gli Strozzi ricordati da Querciola, gli Orlandesi ripresi da Torre, i Simonetti Fondatori della Contrada Porta Bernarda.
Tutti in abiti sontuosi di velluto, abbinati con gusto a gioielli d'epoca, e con acconciature elaborate. Inoltre non potevano mancare figure nobili in primo piano, come il Duca Carlo di Calabria in visita a Borgonovo, e Iacopo VI di Appiano in un podere di Cappiano. E anche se l'attenzione era accentrata sui nobili, molto successo hanno riscosso i popolani inquadrati da Porta Raimonda in un periodo critico di fame, di miseria e di lutti. Anche Massarella, ultima solo in ordine di sfilata, ha chiuso con una similitudine azzeccata: i contradaioli d'epoca, che andavano a vedere il Palio di Focenza del 1200, quello da cui ha preso spunto - se non direttamente origine - l'attuale.
È piaciuta l'innovazione di partire da Ferruzza , è risultata suggestiva la conclusione coreografica sulla scalinata della Collegiata: dove il presidente Alessandro Pizzuti, il vicesindaco Claudio Toni e l'arciprete Idilio Lazzeri hanno benedetto il «Cencio» dipinto da Italo Mendico per i donatori di sangue «Fratres» e l'hanno consegnato al Capitano del Popolo perchè lo mettesse in palio tra le Contrade nel pomeriggio.
Un unico appunto: dalle ore 9:45 in cui la sfilata è iniziata, aperta dai Carabinieri sui cavalli bianchi, alle 13:15 in cui è finita, troppo pause morte dovute al diverso «passo» delle Contrade. Ma sono dettagli di cui tener conto per far crescere la manifestazione del mattino, che finalmente ha un inizio storico, e una conclusione spettacolare, piaciuta alle migliaia di spettatori presenti.