LA CONTRADA DI BORGONOVO HA VINTO IL PALIO DEL 29 MAGGIO 1988

IL TIRRENO
Fucecchio lì, Lunedì 30 Maggio 1988. 29
Palio delle Contrade ricco di emozioni

FUCECCHIO - Nell'ottavo Palio delle Contrade, in cui il corteggio storico ha riproposto acrologi e cartomanti del tempo che fu, la maga contemporanea che aveva pronosticato facile vincente una contrada con la «porta» non ci ha preso. Anzi, Porta Bernarda, gran favorita per il fantino Aceto e il cavallo (prelevato in pista) di gran lunga più veloce, addirittura non ha corso. Se invece vogliamo fare un'analisi critica, bisogna aggiungere che la pista non è all'altezza di purosangue e fantini senesi e ha una pericolosità che mette a repentaglio la sicurezza dei partecipanti. Anche Botteghe, dopo tutta la finale in testa con un vantaggio di dieci metri, ha perso il Palio perchè il cavallo è finito in una buca con una zampa posteriore e si è azzoppato, pertanto sulla linea d'arrivo Borgonovo l'ha sorpassato (i giudici si sono documentati al filmato di «Suonogiovane», organo ufficiale delle riprese, e hanno capovolto il proprio convincimento). Così, mentre il presidente Edo Cioni presentava reclamo, non accolto, il collega Piero Boldrini, con accanto Ervaldo Cecconi e Italo Montanelli, commentava in questo modo la terza vittoria: «Grande successo su un grande avversario».
Tutte da raccontare anche le batterie: nella prima Botteghe e Borgonovo hanno bruciato Massarella (che era sempre stata in testa) e Cappiano, il cui cavallo si è infortunato. Nella seconda batteria Aceto non è riuscito a «tenere», in una falsa partenza, il cavallo, velocissimo, evidentemente abituato in pista, cosicchè il noto fantino ha urtato la staccionata e poi è caduto; all'ospedale di Fucecchio gli sono stati applicati punti di sutura alla gamba destra. Impossibilitata (dal regolamento, quando già era stato chiamato Truciolo all'altoparlante) la favorita Porta Bernarda non ha dunque nemmeno «corso». Poi cadeva in gara anche Tistarelli (Torre) e quindi la finale era scontata per San Pierino e Porta Raimonda.
Nell'ultima batteria conferma di Sant' Andrea, campione in carica, e sorpresa di Samo; eliminate Querciola e Ferruzza, quest'ultima tra il disappunto dei sostenitori bianconeri.
La finale a sei vedeva ai canapi nell'ordine Bastiano, Bazzino, Bucefalo, Foglia, Fegato e Gigliotti. In testa Botteghe fin dal via, davanti a Samo, ma come già in batteria è sbucato alla fine Vincenzo Foglia, su Maradona 2 (Conte Vajolet. n.d.l.) e ha vinto per Borgonovo. Terzo Samo, quindi nell'ordine Sant' Andrea, Porta Raimonda e San Pierino. A parte l'entusiasmo che dà la vittoria (c'erano circa 12 mila paganti) è stato di gran lunga più spettacolare il corteggio storico del mattino. Da Sant'Andrea, che ha aperto quale campione uscente, a Samo, dulcis in fundo, la sfilata di due ore è stata sottolineata da continui applausi all'indirizzo dei figuranti e di chi tanto ha lavorato dietro le quinte.

Gianluc


Cronaca del Valdarno
IL TIRRENO
Martedì 31 Maggio 1988.
Il dopo Palio all'insegna di considerazioni e polemiche che devono far riflettere

La pista si conferma non sicura

Il corteggio storico della mattina tra consensi e critiche

FUCECCHIO - Tris e stile, nell'anno bisestile, per Borgonovo al Palio delle Contrade; Vincenzo Foglia ha portato i colori biancorossi al terzo successo di fronte a circa 20 mila persone. "Oltre che un bravo fantino, è anche un ottimo preparatore", dicono soddisfatti i contradaioli, dal presidente Piero Boldrini al vice Ervaldo Cecconi, dal segretario Aldo Donati, al tesoriere Giovanni Maltinti, da Claudio Nieri e Giuseppe Billeri che da sempre si occupa del cavallo. E in questo sta indubbiamente il segreto del successo: Borgonovo fu la prima ad avvalersi di Aceto, che allora non poteva correre a Fucecchio per via del regolamento, aggiudicandosi anche un palio. Ma quando poi il noto fantino senese è passato a Porta Bernarda, ha continuato a vincere.
Degna avversaria, perchè segue la stessa filosofia, è risultata Botteghe. Senza la sfortuna del cavallo azzoppatosi sulla dirittura d'arrivo, Bastiano avrebbe vinto. Grossa delusione per Aceto e Porta Bernarda, dovuta a un incidente che rimanda al problema di fondo, che facciamo più avanti. Gli esperti, in alcune contrade, hanno messo in pista dei cavalli che gli stessi contradaioli hanno definito "bolsi": ma a chi si vuol dare ad intendere che con quegli animali si punta alla vittoria? Otto annni sono pochi per fare esperienza, ma nemmeno tanto pochi per aprire gli occhi.
Eliminati in batteria Spillo (Massarella) e Naldi (Cappiano), Tistarelli (Torre) caduto mentre Aceto (Bernarda) ha preso parte soltanto a una falsa partenza; Tonino (Querciola) e Bachisio (Ferruzza).
La finale ha classificato nell'ordine: Foglia (Borgonovo), Bastiano (Botteghe), Fegato (Samo), Bucefalo (Sant'Andrea), Bazzino (Porta Rairoonda) e Gigliotti (San Pierino).
Il sindaco Antonio Marrucci (erano presenti in tribuna d'onore anche Rosario Casillo, Livio Lenzi, e il presidente dell'Intercomunale Luciano Nacci), ha rivolto un saluto a concorrenti e presenti mentre premiava per la collaborazione lo stilista Gianni Fabiani di Massarella, che è riuscito a portare il Palio e Fucecchio in tv a "Sereno Variabile".
In primo piano il problema della pista: scomoda per il pubblico, che deve stare ore e ore in piedi, e insicura per chi careggia, sia fantini che animali (il cavallo di Botteghe in un lago di sangue, ha dovuto essere abbattuto, è caduto quello di Torre nella solita curva e Aceto è andato a finire contro la staccionata, per uno scarto del cavallo, che fa davvero paura, e il danno per Aceto, e Porta Bernarda è stato rilevante. E' salito di tono lo spettacolo, «secondo solo a Siena ha detto Aceto alla tv di stato, è cresciuta l'organizzazione del comitato, va migliorato il percorso.
Ampi consensi per il corteggio storico della mattina; occorrerebbe però un coreografo al di sopra delle parti, che evitasse ripetizioni: quest'anno è stata la volta dei prigionieri. Sant' Andrea, campione uscente, per sottolineare l'anno della vittoria ha rievocato i dieci anni tra il MCCCXIV (1314) e il MCCCXXIV (1324) in cui tenne testa a Uguccione e a Castruccio. Botteghe proponeva Paolo Giordano Orsini (Edo Cioni) trionfatore sui turchi e sulla bella moglie Isabella De' Medici (Dorella Ciampalini). Porta Bernarda, rinnovata nel rinunciare agli incappucciati, si rifaceva a ser Bernardo (Giuseppe Bertoncini), presente anche Matilde di Canossa (La Serafini). Cappiano aveva un marchingegno, l'episcopessa mobilissima cattedrale, e la cartomante-strega (Patrizia Rossi). Borgonovo ricordava gli onori a Piero De' Rossi (Piero Boldrini). San Pierino abbinava la ricorrenza dei 150 della Parrocchia e il mezzo secolo della costruzione della chiesa, scomodando anche il papa. Porta Raimonda è stata apprezzata, oltre che, in Raimondo a cavallo (Rossano Caponi) nei prigionieri alla gogna, in gabbia e alla berlina. Torre aveva Don Lorenzo Medici (Wilder) principe gaudente in stile barocco. La Querciola si è stretta attorno a donna Alfonsina degli Orsini (Valeria Costa) che contribuì alla bonifica del Padule. Massarella ha riscoperto l'immagine della Madonna delle Vedute (pittore Alessandro Cino). Ferruzz ha fatto le cose in grande, con Federico II (Fatichi) e Calendimaggio (coreografo Pietro Cataldo, costumista Laura Longhi), mentre ha concluso Samo con messer Niccolò Fortebraccio (Rossano Cei) dopo due ore di sfilata senza soste, in una coreografia con i colori di contrada degna di essere rivista su schermo gigante. Alla festa di Borgonovo, in uno dei prossimi sabato.

Gianluc

LA NAZIONE
Fucecchio lì, Martedì 31 Maggio 1988.
Palio/Troppi incidenti

Pista Maledetta

Proteste dopo l'uccisione del cavallo di Bastiano

Servizio di
Giulio Pansani
FUCECCHIO - Una pista maledetta, quella dove si corre Il Palio? E' quanto qualcuno comincia ad affermare dopo il secondo incidente occorso al fantino delle Botteghe, ad un anno di distanza dal primo, che ha portato bravamente il proprio cavallo subendo, però, la fatalità dell' abbattimento dell'animale, in maniera sconvolgente e di fronte a quasi ventimila spettatori attoniti. Nell'edizione passata, Bastiano - uno dei "grandi" di Siena - rimase stretto dall'urto di un collega e non potè evitare di finire fuori pista. L'aspetto piè drammatico però fu che la staccionata di delimitazione del campo si frantumò e che un pezzo, quasi fosse stato una lancia, penetrò nel ventre del purosangue. La scena, truculenta e quasi irreale per la dinamica degli avvenimenti, fu tale da offuscare, non solo per il pubblico, la giornata del Palio.
Una drammaticità, dicevamo, che si è quasi fatalmente ripetuta l'altro ieri quando a fine corsa - praticamente al traguardo - il cavallo delle Botteghe è stato visto assumere un andamento irregolare, compiere, per inerzia, un altro tratto di pista, e crollare quindi al suolo in un lago di sangue (rottura della tibia con lacerazione dell'arteria). Per cause ancora indefinibili il purosangue si era spezzato una tibia e l'osso, fuori uscendo, aveva tranciato un'arteria. Inutilmente si sono prestati i veterinari presenti e il personale di servizio: non è rimasto altro che praticare una iniezione per porre fine alle evidenti sofferenze dell'animale.
All'inizio della seconda batteria, inoltre, un altro fatto aveva scosso un po' tutti: Aceto, il famosissimo portacolori della Bernarda, era stato disarcionato ferendosi a una gamba: un incidente non grave, per fortuna, ma sempre tale da turbare l'atmosfera festosa: non pochi, infatti, si sono chiesti cosa sarebbe accaduto se Aceto si fosse ferito più gravemente e se non ci sia qualcosa che non va, in questa pista, o nel sistema di corsa. Domande alle quali non si potranno dare risposte facilmente: lo stesso Andrea De Gortes, parlando di Fucecchio, aveva detto che quella dell'ex "buca D'Andrea" è fra le migliori piste che conoscesse, sicura e adattissima allo scopo.

PALIO

Qualcuno ha pianto

Mentre molte persone si accalcavano attorno al cavallo, dall'altro lato del percorso, altre non riuscivano a nascondere il loro sbigottimento. Qualcuno piangeva facendo fra le lacrime delle considerazioni sull'opportunità di mantenere certe manifestazioni che per il divertimento puro e semplice sacrificano, anche involontariamente, animali intelligenti e preziosi, quasi umani per le loro capacità, in maniera casi drammatica. "Cosa scriverete, domani, su quanto à accaduto? Guardate il sangue, gli occhi di quel cavallo: sembra una persona che esprime tutta la sua sofferenza. La sua morte valeva questo spettacolo, o si poteva evitare?"
Queste affermazioni, di una donna, subito dopo il fatto, hanno una loro logica soprattutto ad appena un anno di distanza dal primo episodio, ugualmente orrido, del purosangue infilzato da un bastone e sventrato sotto gli occhi di tutti. Eppure la pista sembra sicura. Perchè, allora, gli incidenti?

LA NAZIONE
Fucecchio lì, Martedì 31 Maggio 1988.

«Puntate» Illecite?
«E' solo uno svago»

Totopalio 1988
Raimonda 3
Borgonovo 4
Botteghe 4
Bernarda 5
Sant'Andrea 5
Cappiano 6
Ferruzza 7
Querciola 8
Samo 8
Massarella 9
San Pierino 10
Torre 12
Giocata Minima £. 100.000 (€.51,65 - n.d.l.). Le giocate si sono chiuse il 29 Maggio all ore 12.
Toto-palio: scherzo o realtà sommersa nell'ambito di una manifestazione che dovrebbe essere solo folkloristica? A riproporre la questione che emerge, puntualmente, tutti gli anni, è un foglietto ne quale si indicano le diverse «puntate» che sono state accettate dagli «addetti» fino alle 12 del giorno 29.
Le contrade hanno quotazioni diverse che rendono l'idea dei pronostici relativi ai risultati: in testa, praticamente, la Raimonda seguita da Borgonovo e Botteghe, giocate «uno a quattro» e da Sant'Andrea e Bernarda che sono, incece, «uno a cinque». Il un clima piuttosto goliardico com'è quello del Palio, di scherzi anche feroci e di rivalità accanite, non è impossibile che le «giocate» siano il frutto di un ben architettato sistema per far confondere qualche contrada della quale si indicherebbe, indirettamente, la squalifica, a vantaggio di altre. Ma non è esculso che le scommesse, come dicono in molti, ci siano: puntate minime, indica l'elenco, di centomila lire e quindi un «giro» di parecchi milioni giocato fra gli esperti che arrivano, da Siena o da altre città dove questo cose sono abituali. I giocatore, del resto, a Fucecchio non mancano: certi vizi sono vecchi quanto il mondo. E' evidente che i diversi organi - comitati, contrade e via dicendo - smentiscano o almeno si trincerano dietro un comprensibile no comment che lascia, comunque, qualche perplessità.
«Le scommesse - spiega un contradaiolo - fanno parte del folklore. E' impossibile debellare un apparato che, tutto sommato nell'attuale contesto, con tutto quel che succede, è probabilmente un male sociale minore di altri. Se uno si sente di divertirsi un po', perchè criminalizzarlo? In molti paesi e anche qui in Italia certi giochi sono ammessi anche dalla legge». Insomma: peccati veniali, a giudizio di certuni, o un aspetto inevitabile di simili giornate, secondo qualcun'altro. Il «mistero» sembra destinato a restare tale? Sembra proprio di si a meno che non arrivi la polizia a rompere, per così dire, le classiche uova nel paniere scoprendo, se esiste, il raket di queste scommesse.