LA CONTRADA SANT’ANDREA HA VINTO IL PALIO DEL
24 MAGGIO 2009

IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina XIII
Speciale Palio Fucecchio Verso il 18 Maggio

Vince la Contrada di Montanelli ma la corsa finisce in rissa

I giudici hanno atteso le 22 prima di proclamare il vincitore. Trenta giorni agli sconfitti per il ricorso

Negli scontri a fine gara è rimasta ferita anche una ragazzina. I motivi della contestazione

Servizio di
Marco Fani


FUCECCHIO - Salasso, partito di rincorsa, arriva come un missile sul suo mississippi ed il popolo di Sant’Andrea esulta per la conquista del terzo storico cencio, nell’anno del centenario della nascita del suo "insuese" Indro Montanelli. A Fucecchio alto inizia la festa, ma il Palio deve fare anche i conti con un mega-rissa che si scatena in pista. Botte da orbi, giovanissimi a picchiarsi, staccionata sfasciata in più punti e una ragazzina colpita alla testa da una bottiglietta, costretta alle cure in ambulanza. Una giornata incredibile, iniziata fin dalle prime ore del mattino e conclusa con l’arrivo dell’oscurità e l’omologazione della corsa dopo le 22, tra mille contestazioni e la richiesta di capitani e presidenti di ripetere la finale per lo scoppio del mortaretto durante il primo giro della finale. Proprio il buio, infatti, ha fatto il bello e il cattivo gioco della ventinovesima edizione della corsa. Ma andiamo per ordine.
Uno scherzo del sorteggio mette di fronte, nella prima batteria, quattro rivali, Borgonovo-Botteghe e Cappiano-Ferruzza. Prima del via il mossiere Renato Bircolotti si lascia andare ad una battuta «meglio partire con il gran premio della montagna da scalare e poi finire in discesa». Ma purtroppo non sarà così. Due false partenze e alla fine tutto fila liscio come l’olio, con Raimonda, Ferruzza, Massarella e Botteghe a fare festa. Nella seconda batteria non manca il pepe. Ma soltanto per una caduta di Bandini, dalla quale dipendono i dsestini di San Pierino e Porta Bernarda. Il cavallo rossonero è il primo a rialzarsi e a qualificarsi, scosso, dietro a Samo, Querciola e Sant’Andrea. Si va alla finalissima. Samo è in prima, a fianco Botteghe, poi Ferruzza, Querciola, Porta Bernarda, Massarella, Porta Raimonda e Sant’Andrea, ancora di rincorsa. Sono le 19:40, ma l’allineamento non si trova. Bernarda viene ammonita e la stessa sorte tocca, per due volte, a Raimonda. Su Fucecchio cala l’oscurità e il silenzio. Ma non si parte. Sono le 21:10 dà l’ultimatum. Cinque minuti e non si corre. In buca non si vede quasi niente. I cavalli non sono allineati e a farne le spese sono Porta Raimonda e Porta Bernarda. Bircolotti dà buona la mossa, tra le polemiche e Sant’Andrea parte come un missile. Non c’è partita e Salasso trionfa. I capitani protestano per lo scoppio del mortaretto durante il primo giro (secondo la giuria esploso da un contradaiolo) che, di fatto, avrebbe potuto portare all’invalidamento. Scoppiano le polemiche. «Il Palio è diventato l’occasione per far picchiare ragazzini», sbotta il capitano di Porta Raimonda Giovanni Catastini. E i dirigenti chiedonono in coro la ripetizione della finale. Per i ricorsi c’è tempo trenta giorni!


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina XIII
Speciale Palio Fucecchio

Così Salasso ha regalato il cencio a Sant’Andrea

Servizio di
Gianfranceschi Luciano


FUCECCHIO - A sorpresa la nobile Contrada di Sant’Andrea ha vinto il 29 Palio, quello del centenario di Montanelli, come già aveva fatto in occasione del millenario dell’abbazzia di San Salvatore sul poggio Salamartano (che infatti l’ha vinto Borgonovo ndr). E’ stato Salasso (Alberto Ricceri, su mississippi), dopo una lunghissima e snervante mossa - con ammonizioni a Samo, Porta Bernarda e Porta Raimonda - alle ore 21 quando era già quasi buio, e in un ordine d’arrivo ufficiale annunciato solo alle 22, a staccare le favorite Querciola (Virginio Zedde detto Lo Zedde) e Botteghe (Giuseppe Zedde su Ganosu). Dopodichè Samo (Luca Minisini detto Dè su Misteriosu, Massarella (Gianluca Fais su Merlino Sauro), Ferruzza (Massimo Donatini su Fujian De Ozieri), Porta Bernarda (Silvano Mulas su Lumiers) e Porta Raimonda (Gianluca Mureddu su Irruente) che era rimasta al palo.
La finale a otto Contrade, spettacolare, ha messo a dura prova il mossiere Renato Bircolotti che ha cercato una mossa perfetta, anche se le contrade non trovavano l’allineamento e Sant’Andrea era di rincorsa perchè il cavallo scalpitava fra i canapi.
Subito dopo la fine della corsa, i contradaioli rossoverdi hanno preso il cencio del pittore Vito Tongiani per il giro trionfale della pista - nonostante il disorientamento generale per due colpi di mortaretti eaplosi a metà corsa che hanno fatto pensare ad una tardiva falsa partenza - e così ci sono stati disordini, malori e scontri che hanno messo a dura prova le forze dell’ordine intervenute in pista, le ambulanze e i soccorritori.


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina XII
Speciale Palio Fucecchio

La nipote di Indro: non potevamo ricevere un regalo più bello

Servizio di
Gori Francesca


FUCECCHIO - Per tutta la lunga giornata in buca, Letizia Moizzi non ha fatto altro che sperare. E alla fine, la sua speranza ha avuto la meglio sui pronostici. Nell’anno del centenario della nascita di Indro Montanelli, alla nipote appassionata di cavalli e Palio, regalo più bello non poteva essere fatto: il cencio alla sua contrada, a Sant’Andrea, la contrada degli "insuesi". Letizia Moizzi ieri è stata una delle protagoniste assolute della ventinovesima edizione del Palio di Fucecchio. Letizia una contradaiola vera, e insieme a lei anche nonno indro, che contradaiolo non è mai stato. Pantaloni di lino nero, camicia senza maniche, il fazzoletto rosso-verde legato al collo e la testa di un cavallo, manco a farlo apposta, tatuata su un braccio. Letizia Moizzi è entrata in buca nel pomeriggio. Ed è stata lì con gli occhi fissi su Salasso, quell’Alberto Ricceri che ha spinto mississippi all’arrivo.
Tutto un buca ieri parlava di Indro. Il cencio, disegnato dall’artista


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 26 Maggio 2009. Pagina IV
Speciale Palio Fucecchio Dopo Palio

Sant’Andrea si gode la festa

PALIO, IL TRIONFO ROSSO-VERDE

il capitano Maddaloni: è stato il ricordo di Indro a darci la carica in più che ci ha fatto vincere

Servizio di
Marco Fani


«Se Indro avesse potuto, credo che oggi ci avrebbe dedicato un bell’articolo con la sua lettera 22». Non sta nella pelle il capitano di Sant’Andrea Ciro Maddaloni. Il giorno dopo il successo in Buca e la conquista del terzo cencio, le emozioni sono ancora fresche. Per uno scherzo del destino aveva deciso di prendere un giorno di ferie (ieri), sognando la vittoria nell’anno del centenario della nascita di Montanelli. «Per noi era un Palio particolare - racconta - e questo ci ha dato una carica in più».

Una carica in più che è funzionata da spinta per Alberto Ricceri e l’ormai mitico Mississippi, che ha bagnato il debutto con la vittoria in Buca, quando il cielo di Fucecchio era già pieno di stelle e gli accendini dei contradaioli illuminavano gli spalti. «Anche la nostra prima vittoria con Bucefalo - prosegue Maddaloni - arrivò a pomeriggio inoltrato. Forse un pò prima di Domenica, ma evidentemente la sera porta bene a Sant’Andrea. E’ una gioia così che voglio dedicare a tutti i nostri contradaioli e allo staff. Un grazie, poi, al governatore Giampiero Billeri che è la nostra anima.»
Dopo il trionfo di Salasso il popolo rossoverde è rientrato a Fucecchio alto con il cencio. Un corteo infinito, la benedizione con la messa officiata da Don Cristiani e una cena improvvisata, con Ricceri star assoluta, a dirigere i cori dei contradaioli come un maestro d’orchestra. «Sono rientrato in Contrada dopo aver sbrigato le formalità burocratiche - continua il capitano - abbiamo partecipato alla messa e poi abbiamo improvvisato una festa. C’è chi si è unito a chi ha continuato a festeggiare per le strade di Fucecchio. Fino alle cinque è stata baldoria».
Un miracolo frutto dell’estro di Ricceri e della capacità della stalla di valorizzare le doti dell’outsider Mississippi.
«Non ho avuto dubbi a scegliere Alberto - continua Maddaloni - un fantino che si adattava bene alle caratteristiche del cavallo. Con lui, poi, c’era un discorso interrotto nel 2008. Purtroppo per una caduta non aveva potuto lottare per il cencio. E’ un fantino che quando si mette un giubbetto addosso riesce ad impersonificare lo spirito di un popolo. E Sant’Andrea è il suo habitat. Mi aveva detto che se non avesse corso per noi, probabilmente non avrebbe accettato altre offerte. E questo è stato un grande attetestato di stima e di riconoscenza». E Mississippi? «Un cavallo giovane - prosegue - che è diventato l’idolo di tutti. Aveva un buon potenziale, ma non era sicuramente il favorito. E’ partito molto bene sia in batteria, che nella finale».
Sulle polemiche, subito dopo la corsa, Maddaloni taglia corto. «Abbiamo vinto meritatamente - dice - e voglio godermi questo cencio. Tutto il resto non mi interessa. La mossa è stata molto lunga, ma quando sono presenti contrade rivali, può accadere anche questo». I festeggiamenti proseguiranno anche nei prossimi giorni. E si parla già della cena della vittoria, che potrebbe andare in scena sabato 13 giugno, visto che il 6 e 7 giugno ci svolgeranno le elezioni.



L’INTERVISTA

Il governatore Billeri alza lo scudo: è un successo legittimo

«Abbiamo pregato tutti in chiesa, e pensare che non siamo una contrada bacchettona...».

Servizio di
Fani Marco


FUCECCHIO «Dedico questa vittoria a tutti i nostri contradaioli e alla mia famiglia». La voce del governatore di Sant’Andrea Giampiero Billeri è ancora rotta dall’emozione, nonostante siano passate più di ventiquattro ore dal trionfo. Il giorno dopo la vittoria in buca il primo pensiero è per il popolo rossoverde.
«La nostra è una contrada che vive delle tradizioni di coloro che hanno abitato in questa zona di Fucecchio - racconta - e questo senso di appartenenza viene trasmesso dai genitori ai figli e ai nipoti. In un mondo come quello di oggi, dove i valori vengono troppo spesso messi da parte, vedere questi giovani lavorare sodo durante tutto l’anno in Contrada è veramente emozionante. E per tanti di loro è stata la prima vittoria».
Dopo la conquista del cencio, il popolo rossoverde ha dedicato il successo all’omonimo santo patrono di Sant’Andrea. «Il parroco ha aperto la chiesa - continua - e questa vittoria è riuscita a farci pregare tutti assieme. E pensare che non siamo nemmeno una contrada troppo bacchettona... ». Subito dopo il trionfo di Salasso su Mississippi, Billeri è stato letteralemente sommerso dall’affetto di tutti. Prima un caloroso abbraccio con Letizia Moizzi, governatrice onoraria e nipote di Indro Montanelli. E poi quello dei figli di Barbara e Alessio, quest’ultimo contradaiolo di Ferruzza. «Alessio è un dirigente bianconero - continua - non ha seguito le orme del padre, ma del resto, è nato e cresciuto in questa zona della città. Mia figlia Barbara, invece, ha deciso di seguire le mie origini. Entrambi erano preoccupati per le mie condizioni di salute, visto che il mio cuore è un pò ballerino. E quando conquisti un cencio le emozioni sono davvero fortissime».
Non sono mancati nemmeno gli attestati di stima dei presidenti e capitani avversari. «Tutti ci hanno fatto i complimenti - continua - e credo che sia una vittoria più che legittima. Alcuni anni fa, purtroppo, fu data la mossa con il nostro cavallo che era in posizione non allineata. Il Palio è anche questo e va accettato».


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 26 Maggio 2009. Pagina V
Speciale dopo Palio

Anche il sindaco boccia la mossa

Per Toni «in quelle condizioni non si doveva correre ma è inammissibile l’aggressione alla presidente del comitato»

Servizio di
Marco Fani


FUCECCHIO. «In quelle condizioni non si doveva assolutamente correre». Non usa giri di parole il sindaco di Fucecchio Claudio Toni. E il giorno dopo la corsa delle polemiche, annuncia l’immediata convocazione di una riuniuone. «Nei prossimi giorni organizzerò un confronto tra Cda, presidente e il mossiere - prosegue il primo cittadino - per capire queli sono state le ragioni per cui si sia arrivati a dare la mossa dopo le 21 e come mai si sia aspettato a far correre la prima batteria dopo le 17, quando la convocazione in buca era per le 14:30. Un ritardo francamente inammissibile».
Un palio che ha messo a rischio l’incolumità dei cavalli, dei fantini e del pubblico, quando la visibilità era praticamente nulla. «I dirigenti di contrada e i contradaioli hanno dimostrato grande maturità - prosegue il Sindaco - e a lora va un sentito ringraziamento, visto che l’epilogo sarebbe potuto essere ben peggiore. Purtroppo in quelle condizioni i rischi erano veramente elevati per tutti, nessuno escluso. Credo fosse tardi partire alle 20:30, figuriamoci iniziare la finale dopo le 21:00. Ho seguito la corsa fra la gente e non c’era assolutamente visibilità».
Poi la solidarietà al Presidente del comitato del Palio Michela Malvolti. «Al di là di tutto - prosegue - credo sia inammissibile che il presidente del comitato sia stata costretta ad uscire dalla Buca con la scorta dei carabinieri. Non si può arrivare a tanto. E’ stato un fatto deprecabile».
Infine Toni sottolinea anche il grande impegno che le Contrade hanno messo nella realizzazione della sfilata mattutina, tornata protagonista dopo le polemiche del 2008. «E’ stato uno spettacolo bellissimo - continua - con una grandissima partecipazione e un’ottima cornice di pubblico. Complimenti sinceri a tutte le donne di Contrada, che con grande meticolosità hanno realizzato dei veri e propri capolavori. Venivano da un’edizione in cui non erano mancate le polemiche. E la sfilata, purtroppo, non si era svolta nel giorno del Palio per il maltempo.»



IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 26 Maggio 2009. Pagina V
Speciale dopo Palio

Contrade infuriate: via chi ha organizzato il Palio

E’ stata messa a repentaglio l’incolumità di tutti». La Malvolti si dimette

Servizio di
Marco Fani


FUCECCHIO. Polemiche a non finire. La ventinovesima edizione del Palio ha scontentato un pò tutti. I dirigenti chiedono le dimissioni, immediate, di tutto il Cda e non è esclusa la possibilità di un ricorso. Purchè ci sia l’unanimità di presidenti e capitani. «Hanno deciso di sotterrare la storia del Palio di Fucecchio - tuona il capitano di Massarella David Giuggiolini - le dimissioni del cda sono inevitabili. Un gesto formale ma dovuto.» Secca la replica della presidente del comitato del Palio Michela Malvolti: dimissioni irrevocabili.

Il Cda sarà sciolto con la scadenza del mandato elettorale ma Malvolti ieri sera ha indotto gli indugi. «Il problema - prosegue ancora Giuggiolini - non sono stati i giochi tra le contrade rivali ma aver messo a rischio l’incolumità del pubblico, dei cavalli e dei fantini, visto che non c’era visibilità. L’organizzazione aveva già chiamato i capitani sul palco per interrompere, mentre il mossiere ha dato l’ultimatum dei 5 minuti e poi la mossa. Siamo pronti anche a fare ricorso, a patto che si trovi un accordo con le altre contrade».
Per Gino Colibazzi, capitano di querciola, è stato un festival degli orrori. «Sant’Andrea ha vinto un bel Palio - dice - ma hanno perso tutti i fucecchiesi e si è toccato il fondo. Senza considerare, poi, che è stato scoppiato un mortaretto durante il primo giro, che, di fatto, avrebbe potuto portare all’annullamento della corsa. Un errore dietro l’altro, come dare la mossa in quelle condizioni paradossali?». Su un eventuale ricorso, il capitano querciolino è sarcastico. «Non vale la pena di acquistare una marca da bollo - continua - per presentare ricorso a quella giuria, che si è resa introvabile subito dopo la corsa. E’ necessario un confronto con le altre contrade per poter ripartire»
Per Botteghe era necessario cambiare l’ordine di partenza al canape. «E’ ovvio che Bernarda e Raimonda stessero facendo i propri giochi - dice il presidente di Botteghe Simone Picchi - bastava che il mossiere cambiasse l’ordine al canape e tutto si sarebbe svolto regolarmente, prima che arrivasse l’oscurità. Nessuno dei fantini ha visto entrare Sant’Andrea, quando Bircolotti ha dato la mossa». Poi Picchi analizza il problema della sicurezza. «Non è possibile che quelche contradaiolo entri in buca con un Water di ceram - dice - sono necessari più controlli agli ingressi». Duro anche il commento del capitano di Porta Raimonda Giovanni Catastini. «Si deve fare il Palio per far picchiare i ragazzini - dice - allora è meglio andare a giocare a pallone o fare una girata in bosco. E’ inutile fare una corsa e i sorteggi sono pilotati. A queste condizioni non è Palio». Una corsa che senza gli standard di sicurezza necessari. «E’ stata messa a repentaglio l’incolumità di tutti - conclude il capitano di Ferruzza Fabrizio Battaglia - ci avevano convocato sul palco per interrompere la corsa e, invece, è stata data la mossa. Ma era buio assoluto».


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina VI
Speciale Palio Fucecchio La corsa

Tafferugli prima e dopo la corsa

Il Palio è stato assegnato a «Sant’Andrea» fra le polemiche

FUCECCHIO - VINCE «Sant’Andrea», al traguardo della Buca d’Andrea, ma infuria una polemica per un Palio, i cui tempi si sono protratti tanto da far slittare la finale alle 20 senza che si riuscisse, poi, a trovare l’allineamento al canapo per oltre un’ora. Un’ora nel corso della quale è successo di tutto, con cavalli e fantini sempre più nervosi e con quello rossonero, Mulas, ammonito dal mossiere per il continuo posizionamento errato fra i canapi. Quando ormai era praticamnete buio, le 21 passate, il Presidente Michela Malvolti ha concesso solo altri cinque minuti per il via. «Dopo - ha detto con decisione - il Palio non si sarebbe più corso» rimandandolo successivamente.
E’ stata una domenica incandescente, con tafferugli che sono scoppiati durante e alla fine di una corsa che si è disputata ormai a buio. I carabinieri della compagnia di Empoli, insieme a quelli del battaglione di Firenze hanno dovuto faticare un bel pò per non far degenerare la situazione.
Due sono state e false partenze mentre Renato Bircolotti, al canapo, cercava di calmare chi doveva correre la finale facendolo girare, nell’area della mossa, (? ndr) tentando poi di far trovare la giusta posizione nell’ordine di chiamata. Così il mossiere ha dato buona la partenza anche se in molti, d’intorno, hanno visto il cavallo della Raimonda voltato: «Si è trattato di una falsa partenza - sostiene Giovanni Catastini, capitano raimondino, affiancato da altri dirigenti di Botteghe e Querciola - che contesteremo secondo il regolamento. Non trovando l’allineamento il mossiere avrebbe dovuto aprire la seconda busta e dare un diverso posizionamento, ma non lo ha fatto». E poi, sostengono a Querciola e Botteghe piazzatisi rispettivamente al secondo e terzo posto, a quell'ora non si poteva più correre. Insomma un Palio incandescente come non mai, con tafferugli e bagarre che si è creata subito dopo la finale. Sono intervenuti immediatamente i carabinieri e la polizia municipale, formando un cordone di protezione al palco, dove si stavano prendendo le decisioni sul da farsi. Sono volate parole grosse e quelche spintone di troppo con quelche ferite lieve, mentre si sino registrati malori per il grande caldo della giornata e la grande affluenza di pubblico. Alla fine è stato detto che se il mossiere dà per buona una partenza e i giudici confermano l’ordine d’arrivo, non c’è contestazione che tenga. Salvo i ricorsi, che sono annunciati. Alla fine il presidente Michela Malvolti per lasciae il palco e salire sull’auto è stata «scortata» dai carabinieri.


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina IV
Speciale Palio Fucecchio Dopo-Palio

Le contrade sconfitte pronte a fare il reclamo

IL MORTARETTO «Esploso per errore»

è la spiegazione della presidente Michela Malvolti

Servizio di
Panzani Giulio


FUCECCHIO - IL PALIO , il giorno dopo, fra strascichi polemici e ricorsi annunciati. Sui quali la presidente Michela Malvolti, affiancata dagli altri membri del comitato, Massimo ed Andrea Billi e Claudio Giovannelli, ha delle perplessità «Il mossiere ha dato per buona la partenza, i giudici di gara hanno sottoscritto l’ordine d’arrivo, con Querciola al secondo posto e Botteghe al terzo, per cui non vedo cosa si potrebbe aggiungere. La vittoria di Sant’Andrea è nonostante confermata. Se ci sono dei ricorsi, questi seguiranno l’iter regolamentare nei tempi e nei modi previsti».
A Porta Raimonda le decisioni ultime devono essere prese. Giovanni Catastini, capitano di Contrada, pensa che non sia giusto che finisca così ed a pensarla come lui sono in tanti, da Gino Colibazzi, capitano di Querciola, a Patrizia Cioni, di Botteghe.
Ma i ricorsi, si sa, seguono tempi lunghi, forse anche per far smorzare i toni.
Si dovrà vedere la moviola, se il buio non ha impedito la registrazione del filmato, e si andrà ad ottobre quando cioè l’argomento Palio non sarà più così caldo.
E il mistero del mortaretto? La presidente Malvolti ha dichiarato che si è trattato di un errore.
Ma su questo il capitano raimondino e gli altri non sono troppo d’accordo: «Avevo chiesto a Bircolotti di aprire la seconda busta con l’allineamento alternativo. Perchè non mi è stato dato retta?». Il Palio, dunque, fa discutere come sempre. Alberto Malvolti, presidente della fondazione Montanelli, non muove invece alcuna eccezione. «Sono contento che la vittoria sia andata a Sant’Andrea che ha sede insieme alla fondazione nel Palazzo Della Volta restaurato proprio con l’aiuto del grande giornalista fucecchiese. Le polemiche? fanno parte del Palio.

Lo rendono una cosa viva, ma poi si placano grazie al buon senso dei fucecchiesi». Contanto anche Alberto Amadi, presidente della Bernarda, che spiega come Mulas, in fondo, abbia giocato secondo le regole del Palio: «Ognuno, in pista, fa la sua parte e non vedo alchunchè di censurabile, nel comportamento del nostro fantino. Perchè dovrei?».


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina IV
Speciale Palio Fucecchio Dopo-Palio

Palio - Differenze e analogie con la più famosa e antica carriera

A Siena col buio non si sarebbe corso

Servizio di
Laura Valdesi


AL PALIO - di Siena non sarebbe successo di correre al buio. In Piazza, una volta venuta meno la luce naturale (vedi Provenzano ’91, Massimino su Yanez che non entrava), la Carriera sarebbe slittata al giorno dopo. E se anche l’indomani il mossiere non fosse riuscito a far partire i cavalli, si sarebbe andati avanti ad oltranza, fermando la città. Premesso che è ingiusto fare paragoni fra Siena (secoli di storia, qualcosa conterà pure) e Fucecchio (29 edizioni), la scelta di rinnovare il palio al giorno dopo appare una questione su cui dibattere nell’inverno. Annullare la manifestazione di Domenica avrebbe significato dirgli "addio al 2010"» perchè i fantini hanno altri ingaggi nelle prossime settimane: solo per Siena si rinuncia a tutto pur di esserci. Ricapitolando: non si doveva correre alle 21 passate. Se Fucecchio vuole accrescere ulteriormente il proprio spessore (molto ha già fatto) deve dunque interrogarsi se è pronta ad andare avanti ad oltranza in caso di buio. Di più. Dietro la Festa senese non c’è un Comitato organizzatore bensì il Comune Che «gioca» in prima persona: l’amministrazione di Fucecchio se la sente di assumere oneri e onori? Molti chiedevano poi la seconda busta visto che i cavalli non partivano: a Siena è prevista ma non dimentichiamo che l’ultima volta che è stata impiegata fu nell’agosto 1987. Poi i corsi e ricorsi storici: nel ’67 il mossiere la dette buona e si allontanò (?) fece scoppiare il mortaretto annullando. I cavalli tornarono nell’Entrone, si cambiò la busta e sul verrocchio salì la guardia comunale.


R.D.S. - SPECIALE PALIO
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2009. Pagina 1
LA CORSA - Una carriera a prova di vista

AGLI INSUESI IL CENCIO DI TONGIANI

Ha vinto mississippi e Ricceri “Salasso” il loro terzo Palio

Dure le polemiche per la mossa valida

Servizio della
Redazione del Sito


Finale.

La carriera parte tardissimo e nel quasi buio totale. Gli occhi di molta gente, soprattutto i meno giovani facevano fatica a vedere cosa accadeva. Per chi era davanti alla mossa vedeva giusto appunto le sagome dei fantini e cavalli del canape e del mossiere. Lunga ed estanuante a prova di nervi la mossa dove Bircolotti annulla una partenza forse buona in cui Massarella (Vittorio su Merlino Sauro) e Querciola (Lo Zedde su Ipersonic) escono benissimo dal canape. Durante la mossa sembra delinearsi una situazione molto favorevole per Botteghe, Ferruzza, Querciola ferme per più di un ora perpendicolari al canape senza che nessuno le disturbi. Anche il Fais era fermo in una posizione non sua e non si preoccupava di far entrare Bernarda al quinto posto, che a sua volta era preoccupata di Raimonda. Samo (Dè su Misteriosu) , in prima posizione, per un'ora non riesce o non vuole allineare il cavallo allo steccato e proprio nei cinque minuti di ultimatum da parte del presidente del Palio va in cerca di posizioni non sue suggeritele addirittura dal mossiere Bircolotti. Raimonda (Gianluca Mureddu su Irruente C.P.S.) allora visto il primo posto libero va a cercarlo e Bernarda immediatamente a chiudere la rincorsa. Le ultime fasi della mossa i contradaioli hanno assistito a questo "duetto" fra le due rivali. In precedenza era Raimonda che chiudeva la rincorsa per via che la Bernarda era fuori posto e in posizione favorevole. I due giovani fantini hanno ricevuto due ammonizioni ufficiali per parte. Dopo i cinque minuti di ultimatum da parte del mossiere il tempo della mossa è stato prorogato per ulteriori cinque minuti dal presidente del Palio Michela Malvolti, ma si è arrivati ad una situazione di totale assenza di luce, con pochi spiragli di luce ad illuminare la pista. I contradaioli che avevano l'accendino lo tenevano acceso in alto per far luce e in tutta l'ex buca d'Andrea si vedevano centinaia si lumicini accesi. Ma Bircolotti sembra ormai di volerla dare in tutti i modi questa mossa. E così è stato. Dopo ancora qualche tentativo di bloccare la rincorsa da parte di Porta Bernarda (Mulas), finalmente si trova un allineamento (particolare) che permette a Sant'Andrea (Ricceri su mississippi) di uscire fuori fortissimo, con le altre contrade e di prendere molto terreno di vantaggio. Il buio condizionava pesantemente e non permetteva bene di rendersi conto di cosa accadeva. Alla fine del primo rettilineo Sant'Andrea aveva un vantaggio tale da poter gestire la corsa. All'ultima curva del primo giro succede l'incredibile, partono due scoppi di mortaretto, ma il mossiere non è al suo posto già entrato nella automobile dei carabinieri e partito via. Gli scoppi non distraggono Salasso anche se c’è chi dice che alcuni fantini hanno rallentato. Alla fine della corsa invece di due scoppi ne parte uno solo. Ci sono stati momenti di forte tensione fra i contradaioli.
La carriera era da sospendere viste le scarse condizioni di sicurezza e rimandare ad altra data. Oppure il mossiere doveva eseguire il regolamento che prevede la richiesta di una seconda busta. Ma non l'ha fatto. Per capire meglio diciamo che:

- Alle ore 21:00 la visibilità era pessima. Il presidente del Palio comunica la sospensione del Palio, chiamando i Capitani e Presidenti sul palco, mentre il Mossiere continua imperterrito, nemmeno un minuto dopo la stessa presidente annuncia che si vada avanti per altri 5 minuti. Violazione dell'Art.42 - Se le condizioni di sicurezza fossero tali da pregiudicare lo svolgimento della corsa finale del Palio, il Presidente del C. di A. deve pubblicamente indicare al mossiere il numero massimo di mosse utile entro le quali validare comunque la partenza della corsa medesima; il Presidente comunica i minuti e non il numero di mosse.

- Alla mossa valida la Contrada Raimonda è girata viene lasciata al canape, la visibilità per correre non c’è, varie contrade fuori posizione, il mossiere sgancia e scappa, la rincorsa non era stata ancora chiamata da Bircolotti.

- Alla fine del primo giro della finale molti contradaioli sentono lo scoppio (due volte=fine corsa) del mortaretto con un giro d’anticipo rispetto al termine previsto. Sul verrocchio non c'è il mossiere.

- Dopo la partenza, i due canapi, vengono rimossi con eccessivo ritardo.
- Si sente ancora lo scoppio del mortareto, ma sul verrocchio non c’è il mossiere.

- L’ordine d'arrivo ufficiale non è stato annunciato.

- Il mossiere non osserva sempre l’articolo 42 del regolamento non facendo rispettare le posizioni d’ingresso e comunica pubblicamente atraverso l’impianto audio preposto le testuali parole "Samo, mettiti in mezzo, trova posto".

- Il mossiere non ha chiesto al Presidente del C.d.A un nuovo sorteggio (seconda busta) di allineamento non adempiendo all’articolo 43.

Dispiace per questa performance incolore del Bircolotti. Dopo le buone carriere dirette in passato questa del 2009 lascia qualche perplessità sulla conduzione della mossa. Lascia perplesso che, un esperto come lui, non si sia accorto di come la mossa dalle prime battute si incanalava verso una strada ripida e stretta. Cos’è che non gli ha fatto pensare di chiedere la seconda busta? A che gioco giocava o voleva giocare? Sicuramente possiamo dire che una giornata storta può capitare a tutti. Avrà altre occasioni per farsi perdonare.



Foto Ottica
Orsini - Fucecchio
Foto Tirreno Multimedia
Foto Gianni Nucci www.gonews.it