LA CONTRADA SAN PIERINO VINTO IL PALIO DEL
23 MAGGIO 2010

IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 24 Maggio 2010. Pagina XV
Speciale Palio Fucecchio

Zedde regala il quarto Palio a San Pierino

Battuta la superfavorita Cappiano, dopo gli screzi in batteria tra Raimonda e Torre

C’è voluto un quarto d’ora per l’allineamento in finale

Borgonovo parte bene ma poi viene rimontata anche dai biancocelesti

Servizio di
Marco Fani


FUCECCHIO - "Siamo noi, i campioni di Fucecchio siamo noi...". Esultano a squarciagola i contradaioli di San Pierino, che dopo i successi di Giovanni Atzeni (su Fidels) Antonio Villella (su Falco Doglia) e Alberto Ricceri (su Grein), conquistano il quarto Palio della loro storia con Virginio Zedde (vincitore dello straordinario del 2005 per Porta Bernarda) con Melantò de Aighenta. Ma a fine corsa esultano anche Ferruzza e Botteghe, visto che i rivali Cappiano (superfavoriti con Nottifrimmesmai) e Borgonovo ( con Gaston Baio) non sono riusciti a centrare il cencio. Un Palio ricco di emozioni e con un giallo iniziale che ha dato subito pepe alla corsa.
Erano passate da poco le 15:00 quando lo speaker annuncia ufficialmente il ritiro di Ferruzza per infortunio al cavallo Boccadoro (montato da Massimino). Dopo il ko di Samo per i problemi a Moschino (ieri mattina è stato confermato il forfait dopo la passeggiata storica), la corsa ha perso un’altra protagonista attesa. I giochi si rimescolano. Cappiano inizia a sperare concretamente nella vittoria e quando il mossiere Daniele Masala chiama i presidenti sul palco c’è grande suspance.
La prima batteria prende il via intorno alle 16:30, con Porta Raimonda in prima posizione, Torre in seconda, Porta Bernarda in terza, Querciola in quarta e Botteghe di rincorsa. L’allineamento è difficile, visto la presenza delle rivali Bernarda e Raimonda. Dopo una partenza falsa, la batteria è molto accesa e ricca di colpi di scena con Bernarda che chiude prima davanti a Torre, poi Querciola e Botteghe. Raimonda viene eliminata (senza dare l’impressione di poter entrare nelle quattro), scatenando le ire della dirigenza gialloblù nei confronti di Torre, rea di aver ostacolato al via l’azione del fantino Alessio Corda.
Passate le 17:00 si prosegue con la seconda batteria di semifinale. Non ci sono rivali in pista e tutto scivola via liscio come l’olio, con la vittoria netta di Cappiano, il secondo posto di San Pierino, il terzo di Borgonovo e il quarto di Massarella. Alberto Ricceri su Ipersonic, partito di rincorsa, non riesce a confermare il miracolo dello scorso anno per Sant’Andrea.
Si va così alla finalissima in buca strapiena (non esageriamo - ndr) di pubblico. I riflettori sono tutti puntati sulle favorite. Dalla curva dei contradaioli di San Pierino si leva il coro "Beppe Radice beve e non lo dice". Il presidente saluta ed incita il suo popolo. Sembra quasi l’epilogo di una giornata trionfale, che si concretizzerà pochi minuti dopo. Il sorteggio della posizione ai canapi vede Querciola allo steccato, Massarella in seconda posizione, Borgonovo in terza, Torre, in quarta, Cappiano in quinta, Botteghe in sesta e San Pierino in settima. Di rincorsa c’è Porta Bernarda. Ci vuole più di un quarto d’ora per trovare l’allineamento giusto. Masala annulla due partenze, ma la terza è quella buona. Pusceddu parte come un missile per Borgonovo, Mulas risale posizioni per Porta Bernarda tenendo la testa per oltre mezzo giro. Dale retrovie irrompe Siri per Torre, che spinge il suo Misterosu quasi in vetta alla corsa. Ma è a metà del secondo giro che si compie il capolavoro firmato da Virginio Zedde: San Pierino passa a condurre la corsa d’autorità e non molla la presa. Sul traguardo è netta la vittoria di Melantò de Aighenta e la festa del popolo d’oltrarno (primo alloro da capitano per Gianluca Chiti), ormai abitudinario ai successi in buca (quattro vittorie dal 2005 in poi). Torre chiude seconda, poi Borgonovo, Botteghe, Querciola, Massarella, Bernarda e Cappiano.


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 24 Maggio 2010. Pagina XIV
Speciale Palio Fucecchio

Due cavalli danno forfait

Dopo Samo costretta a rinunciare alla corsa anche Ferruzza

Servizio di
Gianfranceschi Luciano


FUCECCHIO - Il cavallo di San Pierino che che ha vinto il palio delle contrade - Melantò de Aighenta, montato da Virginio Zedde - aveva le zampe anteriori fasciate. Per questo, credendolo semi infortunato, non l’hanno tenuto in considerazione? "Abbiamo vinto perchè è un cavallo competitivo, e allora ho scelto una monta importante - risponde Giuseppe Radice, presidente della contrada d’oltrarno - ero sicuro che dopo il primo giro non avrebbe retto nessuno al suo passo di carica. E così è stato ". Intanto Valentina Cardini coccolava il cavallo, e i contradaioli il cencio.
In precedenza un "giallo" ha appiedato due contrade, Samo e Ferruzza, che non hanno potuto correre la carriera, volendo evitare di danneggiare i cavalli ed esporre la carriera a critiche degli animalisti. "Se a Siena fanno visite accurate, e che non durano soltanto un giorno, per ammettere i cavalli alla tratta, è per evitare situazioni come questa: che due Contrade arrivino al giorno del palio e non siano in grado di far vivere la corsa ai nostri contradaioli - dichiara Edoardo Masini, il tesoriere bianconero. Magari gli danno un antinfiammatorio che il primo giorno non vedi nulla, e poi invece...si resta a piedi "
Sta discutendo con il veterinario Jacopo Sorge, che replica. "Non potete venire a dire che vi ho dato un cavallo tarato, un cavallo zoppo o che stava male. L’animale adesso è zoppo 4 gradi e non può correre, ma non era così quando vi è stato consegnato. Sarebbe stato ipotizzabile in caso di altre indagini che però il protocollo fucecchiese non prevede ".
La presidente di Samo, Monica Cespoli, è scura in volto. "Lo farò presente anche ai vertici dell’organizzazione palio, non si devono pagare i cavallai e le scuderie che portano animali non validi" Un contradaiolo rossoblù aggiunge che "sarebbe il caso di chiedere loro i danni. Perchè la Contrada vive tutto l’anno, con cene e manifestazioni varie, in funzione del giorno del Palio. E c’erano in tanti a cena, sabato notte, anche sapendo che difficilmente avremmo corso".


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Martedì 25 Maggio 2010. Pagina V
Speciale Palio Fucecchio

Una statua per San Radice

Il presidente: «Dedicato a Iva Moroni e capitan Chiti»

Servizio di
Marco Fani


FUCECCHIO - Dopo il tris d’oro qualcuno pensò di dedicargli una statua. A questo punto potrebbe non bastare, visto che il presidente Giuseppe Radice è riuscito nell’impresa di fare poker, portando nuovamente San Pierino sul teto di Fucecchio. «È la vittoria più bella - racconta - visto che non partivamo con i favori del pronostico. Ma Virginio Zedde era il fantino più adatto per montare Melantò de Aighenta, che tra l’altro aveva allenato e conosceva molto bene». Una vittoria arrivata in extremis, ma con un vantaggio netto sulle concorrenti. «La rimonta che è riuscita ad effettuare Virginio - continua - è stata incredibile. Quando ho visto che il cavallo iniziava a galoppare ho capito che il cencio sarebbe stato nostro». Un successo dedicato ad una storica contradaiola come Iva Moroni, scomparsa alla vigilia del Palio per i postumi di un incidente. «La sua morte ci ha addolorato - racconta Radice - Iva era una presenza importante in contrada. Mi piace poi ricordare mia suocera Maria Domenica Sica, scomparsa un anno fa, che nonostante la malattia è sempre stata presente alle cene delle vittorie. E poi un in bocca a lupo a Massimo Vitali.» Dopo il trionfo in buca a San Pierino è stata organizzata una cena, ma la festa è proseguita alla limonaia, «È stata una festa bellissima - racconta il numero uno arancioblù - alla cena allestita in piazza Fratelli Cervi è arrivato un numero incredibile di persone. Poi la festa è proseguita per le strade di Fucecchio, con Virginio che è rimasto tutta la notte con noi». Ora si pensa alla cena della vittoria.«Tempo permettendo - conferma Radice - la festa sarà programmata tra due settimane. E non mancheranno sicuramente delle belle sorprese. Ringrazio il nostro capitano Gianluca Chiti e tutto lo staff della contrada per il grande lavoro effettuato in questi mesi. Per preparare un Palio, infatti, occorre lavorare tutto l’anno». Grande gioia anche per il capitano Chiti. «Avevo una motivazione personale - conclude - che non posso rivelare, ma che è stato determinante per la vittoria. Dedico il cencio al nostro paese e ai ragazzi della stalla».


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 25 Maggio 2010. Pagina V
Speciale Palio Fucecchio Dopo Palio

Il fantino: «Decisiva la gestione della batteria»

La gioia di Virginio Zedde «Per sempre nel mio cuore»

Servizio di
Marco Fani


Fucecchio. «Porterò per sempre nel mio cuore questo cencio e la contrada di San Pirino». Il giorno dopo il trionfo in Buca con Melantò de Aighenta, Virginio Zedde è al settimo cielo. Nella sua mente tornano a splendere i momenti che hanno caratterizzato la finalissima. «Avevo già allenato Melantò - racconta - e il feeling con il cavallo è stato determinante. Non avevamo il mezzosangue più forte del lotto, visto che sulla carta sia Cappiano, che Porta Bernarda potevano vantare un potenziale più forte del nostro, ma la gestione della batteria è stata determinante».
Virginio Zedde ha concluso al secondo posto, per poi dare tutto nella finale. «Ero molto conentrato - prosegue - addirittura prima del via ho interpretato una chiamata del mossiere come chiamata al canape della nostra contrada. Nella finale sono partito un pò indietro, ma metro dopo metro ho capito che potevamo farcela. Nel secondo giro il cavallo ha iniziato a galoppare e abbiamo finito letteralmente in trionfo».
Virginio Zedde è stato portato in spalla fuori dalla Buca dai contradaioli e la festa è proseguita tutta la notte in piazza Fratelli Cervi. «In passato avevo già avuto contatti con la dirigenza arancioblù - conclude - ma poi non si erano create le condizioni per montare. Sono orgoglioso di aver ripagato la fiducia di tutti. Di questi giorni ho apprezzato il calore della gente e il fatto che la dirigenza mi abbia messo a mio agio».


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 24 Maggio 2010. Pagina II
Speciale Palio Fucecchio La corsa

In una corsa a dieci a sorpresa la spunta San Pierino

La contrada ha sfatato tutti i pronostici, strappando il cencio alle favorite Cappiano e Porta Bernarda. Finale esaltante.

FOTOFINISH. I giudici hanno dovuto ricorrervi per aggiudicare il secondo e il terzo posto

Servizio di
Giulio Panzani


FUCECCHIO - LA QUARTA volta di San Pierino, che non si sente più una contrada piccola ma a pieno titolo parte del gruppo di quelle più importanti iscritte nell’albo d’oro, come afferma il suo presidente, Giuseppe Radice all’ombra del cencio di Romano Stefanelli strappato in una finale combattutissima contro due contrade che fin dall’inizio, stando ai pronostici, sembravano aver già sconfitto tutte le altre e cioè Cappiano e Porta Bernarda.
Invece, dopo due false partenze nelle quali proprio queste ultime si erano messe, in successione, in testa, Virginio Zedde con i colori azzurro-arancio del rione d’oltrarno si è rivelato il fuoriclasse della trentesima edizione del Palio di Fucecchio. Con la Bernarda scattata in avanti al primo giro di pista e Borgonovo in rimonta al secondo, San Pierino, nel mezzo giro successivo, si è portato in testa mantenendo un netto distacco fino al traguardo.
UNA CORSA complessa, dall’esito imprevisto, dato che i cavalli in gara, tutti di buon livello, si sono ammassati dietro lo Zedde tanto che per stabilire chi era arrivato al secondo e al terzo posto, cioè Torre e Borgonovo, i commissari di gara hanno dovuto ricorrere al fotofinish. Ma anche un evento che ha entusiasmato il pubblico, con una giornata fortunatamente assolata e senza contestazioni o polemiche grazie anche alla fermezza con la quale il nuovo mossiere, Daniele Masala, ha gestito il via al canapo dove soprattutto alla finale qualche problema d’allineamento e, forse, di tentativi di “giochi senesi” non sono mancati.
UNICO NEO di quest’edizione 2010 è stato il ritiro dalla Buca, da subito, di due contrade, Samo e Ferruzza, cosicché per la prima volta dal 1981 il Palio è stato corso da soli dieci rioni in due batterie a cinque, con un escluso ciascuna, e una finale a otto. Moschino, il cavallo di Samo, si era mostrato sofferente già alle prove di venerdì, con un recupero il sabato tanto che domenica si era pensato che potesse essere in pista.Invece, a una prova effettuata al mattino, si è visto che il rischio di uno sforzo eccessivo avrebbe potuto pregiudicarne seriamente l’integrità e così il capitano, Bruno Boldrini, e lo staff rossoblu hanno preso quella che senza dubbio è stata una decisione sofferta. Stessa cosa per Boccadoro, il cavallo bianconero che il fantino Mari avrebbe potuto portare alla vittoria.
«E’ UNA COSA davvero spiacevole — ha detto il presidente del Palio, Massimo Billi — per il popolo di contrada che lavora da un anno all’altro solo per vivere questo giorno. Ma i cavalli, buoni alla tratta, presentavano a detta dei veterinari un ematoma ciascuno a una zampa, procutatisi probabilmente durante le prove e spingerli in una competizione così impegnativa avrebbe potuto comportare delle conseguenze che per riguardo agli stessi animali e allo spirito della manifestazione, rispettosa di ogni buona regola, non ci è sembrato giusto rischiare». L’outsider Melantò de Aighenta che è venuto fuori nell’ultimo mezzo giro nella Buca D’Andrea ha ripagato lo Zedde del Palio non vinto a Siena, per un soffio, nel 2006 dimostrando però anche la forza di San Pierino per le altre vittorie della quale nel 2005 correva Atzeni, nel 2006 Villella e nel 2007 Ricceri. «Avevamo contro degli avversari duri da battere — afferma il presidente Radice — pur sapendo di avere un buon cavallo. Ci abbiamo lavorato sopra, ci siamo impegnati. Abbiamo vinto». Soddisfatta anche la seconda contrada al traguardo, Torre, che ha dimostrato che la vittoria si può sfiorare preparandosi a strapparla il prossimo anno.


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Martedì 25 Maggio 2010. Pagina VIII
Speciale Palio Fucecchio Dopo-Palio

La gioia di San Pierino, l’amarezza delle escluse

Un Palio senza contestazioni nè polemiche. Unico “caso”: i cavalli fermati dai veterinari

Servizio di
Panzani Giulio


FUCECCHIO - UN PALIO senza contestazioni e senza polemiche quello vinto, domenica, da San Pierino che sta ora vivendo un momento d’entusiasmo nell’attesa di chiudere definitivamente l’edizione 2010 della manifestazione con una grande festa che si terrà probabilmente sabato 5 giugno per quanto la decisione ultima debba essere ancora presa dal presidente Giuseppe Radice, l’uomo che ha portato in oltrarno ben quattro cenci in sei anni, e dal suo staff. Ma anche un palio con qualche amarezza per Samo e Ferruzza che non hanno potuto correre. E qui si apre una parentesi con gli interrogativi di tanti contradaioli che si chiedono come sia potuto accadere che due cavalli sani come Moschino e Boccadoro si siano rivelati, dopo la tratta, incapaci di correre.
COME spiega un veterinario di contrada non è facile, alle visite pur accuratamente svolte su una cinquantina di mezzosangue proposti per il sorteggio, esprimere una valutazione senza riserve sui simgoli animali. Che poi vengono visti correre e scelti, anche questo è da sottolineare, non dagli stessi veterinari ma dai capitani di contrada.
Esperti, indiscutibilmente, ma che non hanno la classica sfera di cristallo. Per di più - come evidenziava lo stesso presidente del Palio, Massimo Billi, nella buca d’Andrea - le prove possono comportare anche qualche rischio e cioè che due cavalli si freghino soltanto, in corsa, procurandosi piccole lesioni al momento non rilevabili ma che vengono fuori successivamente, con una dolenzia manifestata da una zampa sollevata, ad esempio, o da una leggerissima zoppia che sconsigliamo comunque dall’affrontare un impegno qual’è quello delle batterie e della finale. Delusione anche per Cappiano e per la Bernarda quest’ultima campionessa nella prima batteria seguita da Torre, Botteghe e Querciola mentre alla seconda Cappiano aveva sfolgorato seguita da San Pierino, Borgonovo, e Massarella. Sembrava, dunque, che a disputarsi in finale il “Pallium” di stefanelli sarebbero state loro.
E invece ogni pronostico è stato letteralmente ribaltato con San Pierino al traguardo seuito da Torre, Borgonovo, Botteghe, Querciola, Massarella e i due favoriti, appunto, Mulas su Novanta e Mari su Nottifrimmesmai addirittura ultimi.
Va anche detto però che, crescendo, il Palio sta coinvolgendo un numero sempre più ampio di persone e di istituzioni com’è accaduto, ad esempio, per l’Istituto superiore Checchi i cui studenti del corso moda di piazza Vittorio Veneto hanno realizzato alcuni costumi per i figuranti di scorta alla presentazione del cencio, mentre giovanissimi africani e cinesi, oltre ad altri figli d’immigrati di varia nazionalità, hanno assunto il ruolo di figuranti, in abbigliamento medievale, nella passeggiata storica e sono stati presenti nella Buca indossando i fazzoletti con i colori delle varie contrade.
Come dire, cioè, che qualunque cosa accada in buca dove in fondo a farla da padroni sono i fantini senesi su cavalli che vengono dalle scuderie di mezz’Italia, il vero Palio di Fucecchio è quello della sfilata, dove si rievocano e si rappresentano in un teatro di strada eventi storici locali e dove gli attori sono quei figuranti che per quest’evento lavorano da un anno all’altro.
Infine, l’osservazione di sempre: quattro ore e mezzo sull’erta della buca d’Andrea divertono certamente gli addetti ai lavori e le singole tifoserie ma non incoraggiano quel turismo che s’invocherebbe da varie altre città vista la scomodità dello stare suduti sull’erba, esposti a un sole cocente o al rischio di pioggia.





Foto Tirreno Multimedia
Foto Gianni Nucci www.gonews.it