CENNI STORICI SULLA CITTA' DI FUCECCHIO


descrizione A quarantacinque chilometri da Firenze e a trentotto da Pisa sulla riva destra dell'Arno, ecco Fucecchio, una cittadina viva e operosa, in parte adagiata sopra un modesto colle e in parte distesa tutt'attorno alla sua base.
Il colle erto e isolato, alto appena cinquantacinque metri sul livello del mare, costituisce l'estrema propaggine occidentale delle alture che dal Montalbano digradano a cuneo tra la valle dell'Arno e l'ultimo tratto del Padule di Fucecchio.
Qui le due valli convergenti, ampie e verdeggianti, si fondono fra loro, dando origine ad una bella conca pianeggiante, che si allarga frontalmente per una decina di chilometri tra le colline delle Cerbaie e quelle di San Miniato e si allunga verso occidente, restringendosi a poco a poco fino a ridursi a circa tre chilometri nei pressi di Pontedera. Nella parte mediana della pianura, scorre tortuoso e fiancheggiato da alti argini, il dantesco "flumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia", mentre l'Usciana, l'emissario del Padule di Fucecchio, costeggia pigramente le cerbaie fino al suo sbocco nell'Arno presso Montecalvoli.
La parte situata sul crinale e sul declivio sud-orientale delle coste costituisce il centro storico, il cui cuore è rappresentato dalla piazza Vittorio Veneto, donde si diramano in tutte le direzioni le tipiche strade lastricate.
Emergono nel centro storico la Rocca del vecchio castello medievale con le tre torri Gentile, Bernarda e Pagliaiola, rimaste gravemente danneggiate nell'ultima guerra e recentemente ristrutturate, l'ospedale San Pietro Igneo, la settecentesca chiesa Collegiata con la rustica facciata di mattoni, la millenaria abbazia e la chiesa di San Salvatore con la possente torre campanaria.
Tra le due chiese si apre il poggio Salamartano, già "sala marzana" dell'antico castello, un ampio piazzale panoramico da cui si domina l'intera vallata e le alture circostanti.
Al di sotto del massiccio bastione che sostiene e delimita il Poggio Salamartano sul lato occidentale, discendono, in forte pendio, le piagge erbose, sulle quali sono stati ripiantati, molto opportunamente, gli argentei ulivi, che un tempo le rivestivano internamente.

Il poggio salamartano

Una lunga e ripida scalinata di mattoni, di ben centoquindici gradini, le scarelle dei nostri vecchi, conduce alla base del colle, ovvero "sottopoggio".
La zona alla base del colle, vista dal poggio salamartano, presenta una lunga e larga distesa di tetti nuovi. Infatti, attorno allo stadio comunale dei Tre Archi, si è sviluppato, nell'ultimo trentennio, il più esteso dei nuovi insediamenti residenziali della cittadina.
Altri settori sono sorti nel settore nord della piana attorno al colle, nel settore est e nella zona sud. Numerose industrie si sono insediate nelle zone di Burello, Dal Poggio Salamartano si abbraccia con lo sguardo un vastissimo panorama e si può ammirare il meraviglioso spettacolo del tramonto del sole dietro il monte Serra.
Alla bella pianura fanno degna cornice le ridenti colline che la delimitano ai due lati, rivestite da uliveti e vigneti, da campi di messi e boschi di querce e di pini, da placide ville immerse in parchi di piante secolari e, sparse qua e là, da solitarie case rurali. Sullo sfondo, il quadro viene completato dal bianco picco roccioso della Piana della Croce.

Chiesa di S.Salvatore e Monastero

In prossimità della Collegiata, si affaccia sul Poggio Salamartano la chiesa Millenaria di San Salvatore, con tre porte frontali volte a occidente e un portichetto su colonne di pietra aggiuntovi nel 1600. L'interno della chiesa, di una sola ampia navata, appare grandioso e ben proporzionato.
Bello anche il soffitto a capriate di legno da poco rimesso a nuovo. Due gradinate concave di marmo bianco conducono al presbiterio, delimitato nella parte frontale da una balaustra pure marmorea. L'altare maggiore e un altare laterale sono di marmi fini, gli altri sono di pietra, ma tutti rivelano lo stesso stile solenne, con colonne ai lati e in mezzo una grande pala dipinta e un'urna. Nella chiesa si conservano ammirabili tele, dell'Allori e del Martinelli ed altre cose di notevole valore storico e artistico: un grande pregevole crocifisso in legno del 1400, un antico confessionale mobile, una sedia episcolale lignea con braccioli ed alta spalliera e un organo seicentesco di grande pregio per l'artefice che lo costruì e per la delicatezza delle sue voci. Sulla parete destra, a mezza altezza, si aprono le finestrelle con grate, dalle quali le monache di clausura partecipano ai riti religiosi.

Chiesa di San Giovanni Battista

La chiesa principale di Fucecchio è quella di san Giovanni Battista. Eretta in collegiata nel 1771; situata sul Poggio Salamartano, con il portale volto verso la Piazza Vittorio Veneto, riedificata su disegno dell'architetto Giuseppe Vannetti nell'anno 1787 in stile neoclassico, con una sola navata a croce egiziana e una cappella trasversale con il tabernacolo del Santissimo Sacramento, entrambe riccamente adorne di marmi. Allorchè nel primo decennio del 1100 il Poggio Salamartano accolse il complesso dell'abbazia san Salvatore, trasferito da Borgonuovo, anche la pieve di san Giovanni Battista, che pure fino ad allora aveva avuto sede in Borgonuovo ed era soggetta all'abbazia, subì la stessa sorte. La pieve era più piccola dell'attuale chiesa Collegiata ed aveva il portale volto a occidente ed un proprio campanile sul lato posteriore verso la piazza. L'attuale chiesa, nell'ultimo rifacimento rimase incompleta. La facciata è rimasta rustica, non rifinita, a somiglianza delle chiese di san Lorenzo e di santa Maria del Carmine di Firenze. Nella chiesa si custodiscono le reliquie del Santo Patrono del paese, san Candido, un soldato romano vissuto all'inizio del IV secolo.

Il complesso ed il Parco Corsini

In età feudale castello di Salamarzana (dal quale i Cadolingi controllavano il guado ed il ponte all'intersezione tra la via Francigena e l'Arno), dal 1300 Rocca Fiorentina, sorgono nel centro storico del paese. L'area comprende le torri medievali ed il parco che si estende per circa quattro ettari ed una serie di edifici uniti da spazi comuni. Il corpo principale degli edifici dell'ex fattoria Corsini - Palazzo Corsini - si presenta oggi nelle forme assunte tra il XV e XVI secolo ed è in diretta comunicazione con l'area occupata dal parco e dalla rocca trecentesca. Interessanti le nuove funzioni assunte dal complesso monumentale dopo la recente ristrutturazione.
L'edificio, a cui si accede da piazza Vittorio Veneto, è articolato su tre piani, si conclude con un'elegante loggetta sorretta da colonne in laterizi che sovrasta l'originaria facciata. Il palazzo, edificato sulle più antiche mura castellane, includeva una porta attestata sulla "piazzetta" (oggi piazza Niccolini) e raccordata direttamente con i principali borghi: Porta Raimonda (Via Martini), Gattavaia (Via Manzoni), Porta Bernarda (Via Donateschi). All'edificio principale sono collegate due ali formate dai locali precedentemente adibiti a servizi della Fattoria e che oggi ospitano la Biblioteca, l'archivio storico e il museo. Dal palazzo si accede al parco dove un bosco di querci, lecci e cipressi è dominato dalle torri della Rocca fatta erigere nel 1322 dai Fiorentini, nel corso della guerra contro Castruccio Castracani, signore di Lucca. Le torri furono utilizzate, oltre che come luoghi di avvistamento, anche per comunicare con i centri vicini mediante segnali di fuoco o di fumo.

Chiesa di santa Maria delle vedute

Nella parte inferiore della cittadina, all'incrocio delle due maggiori vie di comunicazione che l'attraversano, si trova la chiesa di Santa Maria delle Vedute, in stile barocco, a tre navate, con un bel soffitto ligneo dorato a motivi floreali in rilievo, ampliata e restaurata a più riprese nel secolo XVIII. Prima che vi venisse traslata, nel 1730, la Madonna delle Vedute, la chiesa era un modesto oratorio dedicato a san Rocco. Il santuario è stato dotato di un artistico altare in marmo, di un moderno fonte battesimale pure in marmo e di un eccellente organo con duemilatrecento voci.

Convento e chiesa la Vergine

A oriente del colle, nella località detta una volta delle cinque Vie, sorge la chiesa intitolata alla Vergine con l'annesso convento, entrambi del 1600. La chiesa, intonata alla massima semplicità, ha la porta ad occidente, come le chiese sorte nei primi secoli cristiani, ed ha un bel portichetto frontale che fa angolo un altro portichetto laterale, dal quale si accede al bel chiostro del convento, con ventiquattro lunette e ventiquattro medaglioni affrescati, con numerose lapidi ed un magnifico pozzo. Nella chiesa vi sono custodite le spoglie di san Teofilo da Corte, beatificato nel 1896 e santificato dal Papa Pio XI nel 1930. Teofilo da Corte operò a Fucecchio dal 1736 al 1740, anno della sua morte. A Fucecchio compì miracoli strepitosi e fu protagonista di fenomeni scientificatamente inspiegabili.

Palazzo della volta

A Fucecchio, alla fine del Duecento, lungo la "Volta", ossia l'ampia curva che portava alla chiesa di sant'Andrea verso la piazza principale, si trovavano le abitazioni delle famiglie più ricche e potenti del castello, in gran parte imparentate fra loro o legate da interessi comuni: si trattava della vasta consorteria, detta appunto "Della Volta" dal luogo in cui dimoravano.
Da una di esse, i "Guillicioni", ebbero origine tutte le famiglie fucecchiesi che portarono oggi il cognome di Montanelli e anche quei Montanelli Della Volta che nel Settecento erano proprietari del palazzo dove oggi ha sede la FOndazione.
Non si sa a quando risalga esattamente l'edificio. E' probabile che esso sia nato nel Cinquecento utilizzando in parte costruzioni preesistenti e riferibili al basso medioevo, come si può desumere dalla presenza sulla facciata di finestre ad arco acuto tamponate e da differenze nella muratura che rivelano l'accorpamento di edifici diversi. Il palazzo appartenne ai Montanelli Della Volta con continuità dal Cinquecento sino al secolo scorso. Davanti al grande edificio non si trovavano a quell'epoca altre costruzioni e da esso si godeva pertatnto un'ampia e bella veduta sulla pianura del Valdarno. L'ultima proprietaria, la contessa Maccarani, lo cedette al Comune di Fucecchio, che a sua volta lo ha dato in uso ventennale alla Contrada Sant'Andrea e alla Fondazione Montanelli Bassi che ha curato il restauro.

Il Museo Civico di Fucecchio

Ospitato nel Palazzo Corsini, all'interno del vasto parco presso i resti della trecentesca fortezza fiorentina. Il museo, con locali completamente restaurati, ha un allestimento moderno, idoneo per la conservazione delle opere e per la loro fruizione, un apparato didattico finalizzato a documentare l'evoluzione dell'uomo e del suo ambiente e progettato per diffondere la conoscenza anche nei bambini. Per i più giovani, il Museo di Fucecchio sarà una scoperta, oltre che un nuovo mezzo di apprendimento e un'opportunità di studio. Per i turisti, un motivo di attrazione in più verso questo paese, che può ora contare su un'area suggestiva e prestigiosa dal punto di vista paseaggistico, storico artistico culturale.

Sezione archeologica:

ospitata nelle sale del piano terra di Palazzo Corsini, è ordinata secondo criteri didattici ed illustra aspetti del popolamento e della storia degtli insediamenti del territorio di Fucecchio e delle aree contigue attraverso materiali databili tra la Preistoria e l'età moderna, raccolti prevalentemente in seguito a ricerche di superficie. Particolare interesse rivestono i resti di una abitazione rinvenuta nel 1984 sul poggio Salamartano nel centro storico di Fucecchio, che hanno consentito di ricostruire un esempio di casa povera del XII secolo.

Pinacoteca:

il piano nobile di Palazzo Corsini ospita la collezione di dipinti e oggetti d'arte sacra, provenienti in particolare dall'Abbazia di san Salvatore e dalla Collegiata di Fucecchio e datati tra il XIII e il XVIII secolo. Tra i dipinti più antichi spiccano la madonna col Bambino di Zanobi Machiavelli e la Madonna in gloria con i Santi Sebastiano, Lazzaro, Maria Maddalena e Marta, opera di Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello del celebre Masaccio.
Nel salone principale trovano degna sistemazione le opere del Maestro dei Paesaggi Kress, del quale è stata recentemente svelata l'identità biografica, Giovanni Larciani o da Larciano: la natività tra i Santi Michele Arcangelo, Clemente, Marta e Pietro, sormontato da una lunetta rappresentante la Trinità tra gli Evangelisti. Ammirata la splendida raccolta di orificeria e paramenti sacri, nell'ultima grande sala sono riunite le opere donate al proprio paese natale dal Pittore Arturo Checchi, attivo dal primo decennio del Novecento fino agli anni Sessanta.

La collezione Ornitologica "Adolfo Lensi":

si è formata tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento per iniziativa del medico Adolfo Lensi, con esemplari da lui stesso raccolti ai quali se ne sono aggiunti altri donati o acquistati da cacciatori fiorentini. Già conservata nella Villa Lensi presso Ponte a Cappiano (Frazione di Fucecchio), fu acquistata dal Comune di Fucecchio nel 1978 e oggi, dopo un accurato restauro, è esposta all'ultimo piano del Palazzo Corsini secondo l'ordinamento voluto dallo stesso Lensi.

Il museo è aperto:
da martedì a venerdì ore 10-13
sabado, domenica e festivi ore 16-19
Piazza Vittorio Veneto, 27
Telefono: 0571 268262. 0571 268229