LA CONTRADA PORTA BERNARDA HA VINTO IL PALIO DEL
18 MAGGIO 2008

IL TIRRENO - Cronaca di Empoli Fucecchio Vinci Cerreto
Fucecchio lì, Lunedì 05 Aprile 2008. Pagina V
Speciale Palio Fucecchio Verso il 18 Maggio

IL PALIO SCEGLIE UN PITTORE DEGLI UFFIZI

Dilvo Lotti, sanminiatese di fama internazionale, racconta il suo cencio

« I cavalli montati a pelo, la via Francigena e il corteggio della Collegiata

I suoi quadri sono in mezzo mondo: «Sono orgoglioso che Fucecchio abbia scelto me, ho già iniziato a lavorare»

Servizio di
Gianfranceschi Luciano


FUCECCHIO - «Il corteggio storico delle Contrade che si conclude davanti alla scalinata della Collegiata, la corsa dei cavalli mezzosangue montati a pelo nella Buca” a due passi dell’antica via Francigena». Così Dilvio Lotti, nella sua casa-torre a San Miniato, già vede il Cencio” dell’edizione 2008, che è stato incaricato di realizzare. L’ho già in mente - racconta il decano dei pittori, classe 1914 - mi sono già messo al lavoro. Però sono un ò frenato dalla preoccupazione per mia moglie Giuseppina, che è caduta, e che è per me, da sempre, un’ispiratrice che non risparmia le critiche».
Gran lustro. Appena la notizia si è diffusa, un commento è stato unanime: un pittore così darà lustro al Palio 2008 che si disputerà domenica 18 Maggio. «Sono stato molte volte al Palio di Siena, mi piace il clima di questa competizione - continua Lotti - so che quello di Fucecchio è diventato il secondo in Toscana, e tra i più importanti a livello nazionale. Averi preferito una tela di dimensioni più ampie, quella che mi hanno commissionato è 70 per 80 centimetri, poi verrà incorniciata nel drappo. Non ho mai visto il Palio di Fucecchio, ma ho letto molto al riguardo, non so se quest’anno sarà la volta buona: dipende da come si sentirà in salute Geppina (chiama così la moglie Giuseppina). Anche quando non si è avanti negli anni - prosegue - la vita ha alti e bassi».
Un maestro . A Lotti, la cassa di risparmio di San Miniato ha dedicato nell’anno 2007 una monografia di 270 pagine a colori e di gran formato, con prefazione di Antonio Paolucci e testi di Luca Macchi, Mario Moretti e Luigi Testaferrata. Invece nel 2006 l’amministrazione comunale sanminiatese gli aveva organizzato da giugno a dicembre la mostra “Un maestro dell’espressionismo europeo”, con più di 100 opere presso le otto sedi del sistema museale nella città della rocca. Nel 2005 una giovane di talento, di altra regione, Anna Marangoni, si è laureata all’accademia delle belle arti a Firenze, con il massimo dei voti, discutendo la tesi du “Dilvo Lotti”.
Il cencio. Il daffare - e le gratificazioni - a Dilvo Lotti non mancano. «La proposta del cencio per il Palio mi ha fatto particolarmente piacere - racconta - è venuto il pittore Giulio Greco, con una lettera dell’assessore alla cultura Riccardo Cardellicchio. Ho detto subito di sì, e ora devo rispettare i tempi di consegna. Ritengo che entro la prossima settimana il dipinto sia pronto, e spero che piaccia al popolo del Palio».
Il fremito. I quadri di Lotti sono agli uffizi e a palazzo Pitti a Firenze, alla galleria nazionale d’arte moderna a Roma. «Qualcuno si stupisce di trovare nelle case le stampe regalo o commissionatemi dagli amici, occasioni di matrimoni, nascite, comunioni: per chi mi conosce - conclude - sono Dilvo. E se qualcuno, guardando il “Cencio” del palio fucecchiese 2008 avrà un piccolo fremito, l’artista sarà contento come un ragazzo. Un ragazzo di 94 anni.


IL TIRRENO - Cronaca di Empoli Fucecchio Vinci Cerreto
Fucecchio lì, Lunedì 19 Maggio 2008. Pagina XIII
Speciale Palio Fucecchio Attimi di terrore per Atzeni

Cadono in 5, Tittia finisce all'ospedale (come l'anno scorso)

Nelle prove del 2007 il fantino si fece male, poi però vinse a Siena...

Servizio di
Corsi Giulio


FUCECCHIO - Qualcuno si è messo le mani nei capelli. Dietro il telone verde, medici ed infermieri che correvano, ma nessuno che capiva che fosse accaduto. «Atzeni è grave», l’unica voce che girava in Buca. E in effetti pare che per qualche istante il Tittia avesse perso i sensi. Lo hanno visto accartocciato su se stesso. Immobile. Pareva che un cavallo l’avesse colpito, in quel groviglio di mezzosangue e fantini che si era creato alla prima curva della prima batteria. «Gli dicevo: Giovanni, Giovanni, ma lui non rispondeva», racconterà poi Minisini, finito anche lui sulla sabbia.
Sembrava una maledizione, visto che anche l’anno scorso il Tittia era caduto malissimo a Fucecchio finendo in ospedale e dovendo adddirittura rinunciare al Palio. Per fortuna invece in pochi minuti la voce sulla gravità della sua caduta è diventata fantasia. E l’Atzeni a bordo di un’ambulanza è stato portato al pronto soccorso del San Pietro Igneo. “Sospetta frattura” la prima diagnosi, poi smentita però dalle radiografie.
Per qualche istante tuttavia i dodicimila della Buca hanno tremato. I cavalli continuavano a correre scossi, una parte della pista era occupata dai medici che prestavano i primi soccorsi ai fantini feriti. A bordo pista Migheli. Tre ambulanze che si sono dirottate nella zona incriminata. I carabinieri a tenere lontani i curiosi.
Pian piano la situazione è tornata alla normalità: Ricceri si è alzato da solo e se n’è andato, nero come una notte senza luna per quella caduta e per essere uscito subito e non aver neanche potuto provare a bissare il successo dell’anno precedente. Migheli, caricato in ambulanza e curato, Minisini, invece stava bene. E pure Mulas: entrambi hanno corso la finale.
Per Atzeni è la seconda caduta grave a Fucecchio in due anni: l’anno scorso però l’infortunio fu l’antipasto al trionfo al Palio di Provenzano a Siena con l’Oca. Chissà se anche quest’anno...


IL TIRRENO - Cronaca di Fucecchio
Fucecchio lì, Lunedì 19 Maggio 2008. Pagina XIII
Speciale Palio Fucecchio La Corsa

IL MIRACOLO DI MULAS, IL TRIONFO DI BERNARDA

Il 6° cencio rossonero dopo due batterie da brivido con 5 cavalli scossi e mossa infinita

Guerra Raimonda-Bernarda, Casu abbatte Fais e scappa dalla buca

Servizio di
Corsi Giulio
Gianfranceschi Luciano

FUCECCHIO - Il sole che aveva battuto sorprendentemente per tutto il pomeriggio sulla Buca d’Andrea stava ormai calando quando Silvano Mulas ha alzato il frustino al cielo e il popolo di Porta Bernarda è andato in estasi. L’orologio di questa giornata lunghissima per Fucecchio segnava le 20:22, il miracolo rossonera appena compiuto, e confezionato il miracolo iniziava la sbornia di gioia. Sei palii in bacheca, ora c’è anche lo splendido "cencio" di Dilvo Lotti. Bandiere e fazzoletti rosseneri che sventolavano ad ogni angolo di Fucecchio, cocktail di vino e lacrime che scorrevano su volti e labbra, il sito internet della Contrada in tilt per i troppi accessi. E poi i rivali di Porta Raimonda l&a` dietro, attoniti e ammutoliti nella loro postazione messa beffardamente proprio davanti all’arrivo, da dove hanno visto schizzare Igor De Mores e dietro a mezza lunghezza, Lampante su cui avevano riposto i loro sogni.
Una vittoria sorprendente quella di Bernarda, qualificatasi prima in batteria con il cavallo scosso Igor De Mores, e poi trionfatrice con il fantino Silvano Mulas rimesso in piedi dal medico della contrada Alessandro Lotti. E rimesso in piedi molto bene, se e` vero che ha gestito lui (anche con qualche difficoltà) i tempi della mossa e quando finalmente il suo barbero era pronto ha preso la testa della corsa al canape e non l’ha più mollata. Beffando Luca Minisini, strafavorito sul pelo di Fantastic Light e spegnendo i sogni di Samo e di tutti quelli che avevano sperato che una delle Contrade da sempre a digiuno di successi interrompesse il ramadan. Beffando Botteghe, a cui la tratta aveva regalato uno dei cavalli più forti, ma a cui la prima batteria aveva tolto il fantino Atzeni - finito all’ospedale come diciamo sopra - Sostituito con la riserva (d’ufficio - n.d.s.) Federico Sanna, a sua volta caduto in una giornata maledetta per i colori gialloviola. Beffando l’altra favorita (? - n.d.s.) della vigilia, Cappiano, incredibilmente neanche arrivata in finale. E riscattandosi sui rivali di Porta Raimonda dopo il Palio dell’anno scorso dove Casu eliminò Fais.
La finale del 28° Palio di Fucecchio è stata spettacolare. Era quasi buio (20:22 - n.d.s.) quando dopo una falsa partenza, Mulas ha eseguito il suo capolavoro: il portacolori rossonero è partito bene allo steccato e ha messo in fila dopo un lungo testa a testa Massarella (Gianluca Fais su Ganosu) e la rivale Porta Raimonda (Walter Pusceddu “Bighino” su Lampante). A seguire Borgonovo (Maurizio Farnetani “Bucefalo” su Ilaria De Mores), Ferruzza (Massimo Donatini “Incisivo” su Isopac), Torre (Claudio Bandini “Batticuore” su Garçon De Sedini) e Botteghe (Federico Sanna su Intiveddau). E infine Samo (Luca Minisini “Dè” su Fantastic Light) che godeva, come dicevamo, di un buon pronostico. Ma il Palio, se non è imprevedibile, non è vero Palio. E dopo la vittoria, il pubblico è rimasto come incantato a vedere i rossoneri che festeggiavano il sesto cencio. Un record, nessuna Contrada ha vinto di più. Un record anche per Mulas, al debutto a Fucecchio e sempre più innamorato delle corse a pelo dopo una carriera vincente negli ippodromi. Alla fine ha baciato il Cencio, ha esibito una maglia con su scritto “I love Valentina” è diventato un mito, l’erede di Aceto, Cianchino, De Pau, Velluto, Zedde.
Dai vincitori ai delusi: giornata terribile per Sant’Andrea: eliminata in prima batteria dove Ricceri e indocile sono piombati giù alla prima curva causando poi l’ingorgo che ha visto ben cinque fantini a terra: Salasso, vincitore l’anno scorso con San Pierino era partito fortissimo, ma forse ha tirato troppo e indocile è scivolato. La pista era bagnata per la pioggia della notte e del mattino e su Indocile sono fiondati Goral per San Pierino con Alessio Migheli finito al tappeto, e poi anche Minisini, Mulas e Atzeni. Non era mai accaduto che su sei partenti arrivassero cinque cavalli scossi. L’unico sul destriero era il fantino di Torre. Tra i fantini caduti, la peggio è andataad Atzeni, finito al pronto soccorso dell’ospedale di Fucecchio per una sospetta frattura radio ulna al braccio destro. Fortunatamente poi, gli accertamenti hanno ridimensionato l’infortunio, e lo speaker, Susanna Pioli ha tranquillizzato i presenti, stimati in "circa dodici-tredicimila spettatori, sicuramente un paio di mila in più del 2007", come ha rilevato col sorriso sulle labbra il sindaco Claudio Toni.
La seconda batteria ha regalato quarantacinque minuti di alta tensione al canape, con Ferruzza stratega nel danneggiare Cappiano (con l’aiuto di Querciola?) e tra false partenze e richiami ufficiali (a Cappiano, Querciola e Ferruzza stessa) è riuscita nell’intento. Fuori i calligiani (Giuseppe Pes “Il Pesse” sul favorito cornelium) e Querciola (Andrea Mari “Brio” su Guru). E’ stato “Stoppa” (Incisivo - n.d.s.) che per i bianconeri, di rincorsa, ha fatto il bello e il cattivo tempo: alla fine il cavallo bianconero era stremato ma per Ferruzza era come vincere il Palio. E per Donatini il riscatto, la conferma che è ancora un fantino che può dire la sua. Aveva chiesto una possibilità ed ha risposto alla grande.
Alla fine però, lo spazio era tutto per i rossoneri. Lo stratega Carlo Borgioli, vice presidente rossonero, gongolava:«Abbiamo puntato sul fantino Mulas, un vincente in pista, che per la prima volta correva un Palio importante. Ha dimostrato anche di avere carattere, perchè dopo la caduta in batteria aveva un braccio fasciato, ma ha tenuto duro. Ci teneva a ben figurare e ci ha portato in sede il sesto “Cencio” un drappellone importante. Sei vittorie sono un record. Anche il neo-presidente Amadi non sta nella pelle:«E’ il mio primo cencio e sono al primo anno del mandato». E’ un record anche questo.


IL TIRRENO - Cronaca di Empoli Fucecchio Vinci Cerreto
Fucecchio lì, Lunedì 20 Maggio 2008. Pagina V
Speciale Palio Fucecchio Dopo Palio

PALIO, IL TRIONFO DI BERNARDA.

LA FAVOLA DI MULAS, EROE CON UN BRACCIO ROTTO

«Vincere davanti a dodicimila persone in estasi è un’emozione che non avevo mai provato.
Ora sogno Siena.

Il re degli ippodromi (18 vittorie anche quest’anno, tra cui il derby) era quasi al debutto nelle corse a pelo

Servizio di
Fani Marco


FUCECCHIO. Un piccolo grande uomo, capace nell’arco di un pomeriggio di fuoco di estasiare un popolo intero. Emozioni forti, che rimangono una vita e che aprono nuove prospettive di carriera. Bastano pochissime parole, per descrivere l’impresa che è riuscito a compiere, il nuovo mito rossonero, Silvano Mulas: re negli ippodromi e vincitore recentemente del derby d’Italia per un totale di 22 corse nel 2008. Bernarda ha creduto in lui, che ha accettato e ha ripagato la fiducia, nonostante un braccio rotto, con il cencio. Sono passati 19 anni dal successo del mitico “Aceto”, ma la tradizione dei grandi fantini rossoneri continua du anno in anno.

Mulas: ha vinto tanto negli ippodromi. Che sensazione si prova a vincere un palio?
«Bella, anzi bellissima. Una gioia così forte l’ho provata soltanto dopo il successo del Derby d’Italia. Per il resto posso soltanto aggiungere che si tratta di un’emozione forte. C’è l’amore e l’entusiasmo della gente, c’è un popolo che segue le gesta di un fantino».
Un’impresa visto che il suo cavallo non era considerato nel lotto dei favoriti
«All’inizio c’era qualche dubbio, ma dopo le prove abbiamo capito che c’era un potenziale importante».
Che impressioni ha avuto dalla pista di Fucecchio?
«E’ un bel tracciato, ma difficile. Non a caso ci sono state le cadute nella prima batteria»
Non lo vuol dire, ma ha vinto nonostante un braccio rotto.
«Avevo molto dolore, ma lo staff medico ha fatto un grandissimo lavoro e mi ha messo nelle condizioni di poter prendere parte alla finale. Ora sono ingessato e credo che andrò ad operarmi»
Dall’ippodromo ai palii. Proseguirà in questa carriera?
«Mi piace veramente e sono stato onorato dall’opportunità che mi ha dato porta Bernarda. Sono felice di aver ripagato la fiducia di tutti. Ieri notte (lunedì ndr ) è stata una serata incredibile di grandi festeggiamenti».
Nel futuro c’è Siena?
«Spero che un giorno si avveri questo sogno».



«Seguivamo quel fantino da mesi»

Capitan Bertoncini: mentre gli altri andavano ai palii noi eravamo a San Siro

«Alcuni contradaioli mi chiedevano di restituire a Raimonda i danni dell’anno scorso, ma noi volevamo correre»

«Mio padre ha pianto tutta la notte. Abbiamo capito che Igor poteva fare il colpaccio venerdì dopo la seconda prova»

Servizio di
Fani Marco


FUCECCHIO. Una notte insonne, che difficilmente anche gli abitanti di Sant’Andrea dimenticheranno. Una serata di emozioni, di brindisi, di urla e di gioia. Per una sera i contradaioli di Porta Bernarda si sono spostati a casa Bertoncini, all’interno del feudo rossoverde. Tutti ad abbracciare Silvano Mulas, il nuovo eroe rossonero, che nell’arco di pochi giorni è riuscito ad estasiare un popolo intero, realizzando il capolavoro nel giorno più atteso e con un braccio rotto. Ma il 6° cencio è anche e, soprattutto, il capolavoro del nuovo timone di Bernarda: del presidente Alberto Amadi, che ha sostituito lo storico Giuseppe Bertoncini e del nuovo capitano, il figlio Francesco, cresciuto tra Siena e Fucecchio, che ha voluto fortemente Silvano Mulas.

Che emozioni si prova, Bertoncini, a vincere un palio alla prima esperienza da capitano?

«E’ il sogno di tutti coloro che ricoprono questo ruolo: vincere ed arrivare davanti ai rivali. Dopo i fatti dello scorso anno, in molti nostri contradaioli chiedevano di replicare con lo stesso metodo. Io, invece, ho sempre sostenuto che la risposta sarebbe stata correndo regolarmente per vincere. E la Contrada ha sposato la mia filosofia. Poteva essere anche una scelta controproducente, ma alla fine è andata bene. Un grande merito va anche e soprattutto al presidente Alberto Amadi: insieme abbiamo dato vita a questo progetto e grazie al suo contributo abbiamo rigenerato la Contrada».
Un finale al cardiopalma e la lotta con Raimonda, ma all’arrivo non ci sono stato screzi tra i due popoli.
«Credo che anche il rapporto con la dirigenza gialloblu si sia dimostrato maturo». Come è nato il rapporto con Mulas, un fantino conosciuto negli ippodromi di tutta Italia, ma praticamente un debuttante nei palii?
«L’ho conosciuto a settembre ad Asti e mi ha fatto una grandissima impressione, soprattutto come persona. E’ vero che nel mondo del palio è praticamente un debuttante, ma si parla di un fantino di grande esperienza negli ippodromi, il numero uno attuale nelle corse, che non a caso si è aggiudicato anche il recente Derby d’Italia a Roma. Ho deciso di puntare su di lui, lavorando all’oscuro e sapendo che non ci sarebbe stata la competizione di altre Contrade, a dispetto, invece, di altri fantini con maggiore esperienza. Ricordo che è venuto a Fucecchio e ha provato in occasione delle corse di Aprile. Quando molte altre Contrade andavano a vedere i palii d’Italia noi andavamo alle corse a San Siro. E tutti mi dicevano: ma che ci andiamo a fare?».
Ma la vostra Contrada ha avvallato, immediatamente, la scelta di Mulas?
«Il nostro popolo è molto unito e segue le decisioni della dirigenza. E’ chiaro che c’è stato un confronto, qualche opinione divergente, ma conosciuto il fantino nessuno ha avuto il minimo dubbio»
Un capolavoro ottenuto con un cavallo che non era nel lotto dei favoriti
«Credo che Igor De Mores, nonostante sia un buon cavallo, fosse il 9° o 10° del lotto. Ma prima di parlare del cavallo vorrei ringraziare pubblicamente il nostro pranoterapeuta Stefano e il dottor Alessandro Lotti che ha permesso a Silvano Mulas di correre la finale, nonostante il braccio rotto dopo la caduta in batteria. Per quanto riguarda il cavallo, abbiamo iniziato a credere fortemente nelle sue qualità dopo la seconda prova, quando ha disputato un giro da favola».
Una partenza lampo dal canapo, nonostante che il cavallo sembrasse un pò agitato alla partenza
«E’ vero, ma stiamo parlando di un cavallo di soli cinque anni. Silvano è stato molto bravo».
Una vittoria che ripete un film già visto. Vittoria come nel 2002, quando Dino Pes cadde e il cavallo scosso si qualificò per la finale. Secondo lei ha avuto qualche responsabilità il fondo o la caduta di Ricceri?
«Per quanto riguarda il fondo di Fucecchio credo che ci sia poco da dire. Si tratta del migliore in assoluto. Credo che il C.d.A, che le Contrade abbiano, negli ultimi mesi, fatto un grandissimo lavoro che sta dando grandissimi frutti. Sulla caduta di Ricceri, invece, credo che non ci siano da imputare particolari responsabilità al fantino»
Quando è prevista la cena della vittoria?
«Per prima cosa penso che i festeggiamenti andranno avanti fino a luglio inoltrato. Razionalmente credo che sarà organizzata per il 30 o il 31 Maggio».
Cosa le ha detto suo padre Giuseppe?
«Era talmente emozionato che si è messo a piangere e lo ha fatto per tutta la sera».


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 19 Maggio 2008. Pagina XXVIII
Speciale Palio Fucecchio Dopo-Palio

MULAS METTE IN RIGA I BIG

Esulta Porta Bernarda

Vince a sorpresa un esordiente della buca

Servizio di
Panzani Giulio
Briganti Paolo

FUCECCHIO - PALIO 2008 , ovvero la sesta volta di Porta Bernarda che ha tagliato per prima il traguardo seguita di misura da Massarella, dalla Raimonda e da Borgonovo in una corsa che ha tenuto tutti col fiato sospeso e che è stata data buona dopo una falsa partenza, quando già stavano scendendo le ombra della sera, e che ha visto in gara anche Ferruzza, Torre, Samo e Botteghe. Un successo inatteso, sia pure meritato, specie dopo che Mulas, il fantino rossonero, era stato travolto dall’effetto dominio della caduta di Ricceri, portacolori di Sant’Andrea, alla prima batteria ed era rimasto ferito a un braccio col rischio, dunque, d’essere sostituito da una riserva com’è accaduto a Tittia, di Botteghe, rimpiazzato in finale dal Giovane Federico Sanna.

Sono state le immediate cure del medico di Contrada, Alessandro Lotti, a consentire a Mulas, proveniente dalle corse regolari e per la prima volta ad un Palio, un recupero che si temeva parziale e che invece si è concluso con un exploit che aprirà al vincitore le porte di piazza del Campo. il Palio di ieri è stato contrastato da una serie d’eventi inattesi: alla prima batteria, dicevamo, la rovinosa caduta di Ricceri subito alla curva nord e il coninvolgimento di altri quattro fantini, Tittia e Mulas - appunto - e poi Minisini e Migheli. Poi, una seconda batteria sofferta fra quattro false partenze , pur gestite dal mossiere Renato Bircolotti con grande professionalità due richiami a Ferruzza, uno a Querciola ed uno a Cappiano, eccessivamente irrequieti, quasi un’ora d’attesa, e quindi la qualificazione di Massarella seguita da Ferruzza, Raimonda e Borgonovo tutte messe a dura prova dai problemi d’allineamento al canapo.

La finale, dicevamo, si è protratta eccessivamente e forse avrebbe rischiato anche di saltare se altri impedimenti avessero allungato ulteriormente i tempi. Ma dopo le prime incertezze e un via subito annullato dal mossiere, Mulas, su Igor De Mores, ha acquisito, alla seconda partenza, un immediato vantaggio che non ha perduto neanche a fronte dello sforzo dei combattivi rivali la cui rimonta non è stata sufficiente a sottrargli la vittoria.

PER ALBERTO Amadi, da poco alla guida della Contrada con l’eredità difficile dei cinque successi di Beppe Bertoncini, si è trattato di un’affermazione di grande prestigio come pur per lo staff bernardino, dal capitano Francesco Bertoncini al barbaresco Anselmo Faraoni e ai dirigenti Carlo Borgioli e Andrea Serafini. E’ stato quest’ultimo a ricevere il “Cencio” dipinto da Dilvo Lotti e a portarlo in trionfo nel tripudio del popolo della Contrada commosso e quasi incredulo di essere passato al primo posto anche nell’albo d’oro. Un ringraziamento, però, i dirigenti l’hanno tributato allo staff della stalla, col veterinario Spinelli, un altro senese doc cui si deve se Igor De Mores è giunto in perfetta forma all’appuntamento nella buca.


LA NAZIONE - Cronaca del Valdarno/Valdelsa
Fucecchio lì, Lunedì 20 Maggio 2008. Pagina V
Speciale Palio Fucecchio Dopo-Palio

Palio, Mulas ha corso e vinto con un braccio fratturato

La pioggia ha inzuppato fin dal mattino il tracciato della corsa

Non è stata ancora decisa la data per il “nuovo” corteggio

Il fantino della Bernarda infortunato in batteria

Servizio di
Panzani Giulio


FUCECCHIO - HA VINTO nonostante un braccio, quello destro, fratturato. La vittoria di Mulas, che ha portato il Palio alla Contrada di Porta Bernarda, assume così i contorni dell’impresa eroica. Il fantino esordiente si era infortunato cadendo nella prima batteria: la sua è stata una vittoria strappata al termine di una finale combattuta e incerta fino all’ultimo ma anche dalle previsioni meno credibili dopo che Cappiano, una delle Contrade più accreditate con il Pes (Beppino Pes - n.d.s.) su Cornelium, era uscita di scena insieme alla Querciola alla seconda batteria di qualificazione . Ma anche altrove si è parlato di un Palio che mai come in questo 2008 è stato difficile e sofferto, fra una pista pesante per la troppa pioggia caduta in questi giorni, giochi ai canapi per sfiancare l’avversario, false partenze e strategie forse evidenti o forse no alla maniera tutta senese. Per di più, cinque cavalli scossi su sei alla prima batteria, con soltanto Torre giunta con Bandini su Garçon De Sedini al traguardo, sono stati un record mai verificatosi prima d’ora. Che la pista sarebbe stata “pesante”, più avvolgente e in certi punti addirittura quasi vischiosa, era un fatto annunciato e che ora fa discutere proprio per quel crollo sugli anteriori di Indocile, il cavallo di Sant’Andrea montato da Ricceri. Certo: con tutta la pioggia di questi giorni la pista era fin troppo drenante, ma forse - afferma qualcuno - si potrebbe fare di più per renderla “a prova di maltempo”. E poi restano le critiche sull’eccessiva lunghezza della corsa che è terminata verso 20:20 ovvero troppo in là con l’orario e col pericolo di dover essere rimandata a chissà quando se solo si fosse tardato ancora di pochi minuti. Il buio incombente non avrebbe lasciato alcuna possibilità di restare nella Buca, infatti, se solo si fosse persa un’altra manciata di minuti. Questo fa pensare che una regola, tutto sommato, non guasterebbe appunto per contenere i tempi delle qualificazioni e della finale, sia per non rischiare - in caso di maltempo - di non fare la sfilata che di dover saltare anche la corsa.
Forse, stando a qualcuno, la sfilata dovrebbe considerare anche un’ipostesi di pioggia, con la predisposizione di costumi adatti e di un numero anche minore di figuranti per una sfilata più modesta, si, ma in grado di affrontare qualsiasi stagione. Giovedì sera, infine, nel corso di una riunione in municipio, si deciderà se e quando recuperare il “Corteggio” di ieri l’altro mattina. Che non può essere spostato a Domenica prossima, perchè ci saranno l’Infiorata per le vie del centro e un’esposizione di mercatini etnici e che col ponte del 2 giugno non darebbe garanzie d’affidamento.




Foto Ottica Orsini - Fucecchio
Foto Tirreno Multimedia
Foto Gianni Nucci www.gonews.it